CAPITOLO 2

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*il giorno seguente*

Mi sveglio, mi vesto e dopo scendo con Chiara a fare colazione come sempre, ma questa volta per l'ultima volta.

*dopo colazione*

Chiara: vieni con noi in cortile?
Io: no, devo preparare la valigia dico con un po' di tristezza
Chiara: okay, vuoi che venga con te ad aiutarti?
Io: no, grazie non importa
Chiara: ok, a dopo
Io: a dopo dico salutandola, andando verso camera mia

Vado in camera prendo la mia valigia e inzio a metterci le mia roba: magliette, pantaloni, scarpe, intimo, e cose varie.
Quando mi capita in mano una fotografia, rappresenta me e mio fratello gemello, siamo stati separati dalla nascita, non ci siamo mai visti, ha la mia stessa età e si chiama Matteo, chissa dove è ora e cosa sta facendo....
Metto la fotografia in valigia e la chiudo, dopo aver controllato di averci messo tutto e aver lasciato dei vestiti fuori da mettere dopo.

Vado giù insieme agli altri, all'ora giusta andiamo a pranzare e dopo aver sistemato e pulito tutti insieme, ci siamo recati in cortile per stare insieme, sperando che non sia per l'ultima volta.
Guardo l'ora sono le 14:10 e devo tornare in camera.
Saluto tutti, abbracciandoli uno per uno.
Così dopo abbracci e qualche lacrima salgo su in camera accompagnata da Chiara.

Decido di andare a farmi una doccia per essere più presentabile, così prendo le mie cose, vado in bagno e mi faccio la doccia. Adoro sentire l'acqua calda scorrere lungo il mio corpo, mi fa sentire più tranquilla, lavo il mio corpo e poi i miei capelli e dopo poco esco.
Mi vesto e poi mi asciugo i capelli.
E infine esco dal bagno, e trovo Chiara che sta leggendo un mio libro, Finalmente Noi, mi piace un sacco leggere, ho una marea di libri. Il preferito è After.

Chiara: questo è tuo dice dandomi il mio libro
Io: lo puoi tenere, te lo regalo
Chiara: grazie, mi mancherai tantissimo, a chi chiederò consigli ora? Dice correndomi incontro e abbracciandomi
Io: anche tu mi mancherai tantissimo dico stringendola più forte a me.
Guardo l'ora e noto che sono le 16:26, saluto Chiara e le dico che ci vedremo presto e scendo giù dalla preside.

Preside: buonasera, pronta?
Io: prontissima rispondo sorridendole

Non faccio in tempo a finire la frase che una macchina nera parcheggia davanti l'edificio, dalla quale scendono una signora e un signore sulla quarantina, una bambina piccola, e un ragazzo che avrà più o meno la mia età.
La donna porta una camicia celeste con dei fiori colorati e un jeans, l'uomo porta un paio di pantaloni neri e una polo bianca, la bambina porta un vestito rosa a spalline con un cerchietto con una rosa fucsia sulla testa, il ragazzo invece un paio di jeans neri e una maglia nera con delle scritte bianche.

Il mio squardo si ferma su quest'ultimo che mi sta fissando e mi sorride, ricambio il sorriso e mi giro verso la preside che si è appena salutata e presentata con la signora e il signore. Poi lo sguardo della signora si posa su di me.

Signora: Ciao, tu devi essere Francesca, io sono Catia
Signore: Piacere Massimo
Ragazzo: io, invece, mi chiamo Luca e lei é Matilde.
Io: Salve, si sono io piacere mio

Dopo che ci siamo presentati siamo andati nell'ufficio della preside, dove dovevano firmare un foglio per l'adozione.
Dopo che hanno firmato, abbiamo salutato la preside, ho preso la mia valigia e ci siamo diretti verso la macchina. Ho messo dentro essa la mia valigia e poi siamo partiti verso un luogo a me sconosciuto. Il viaggio è stato molto silenzioso, si sentiva come sottofondo la musica che passava alla radio. Stavo guardando il paesaggio, che stava correndo velocemente attraverso il mio finestrino: gli alberi, le case, le persone, il cielo...
Quando mi accorsi che la macchina si era fermata davanti ad un cancello, che si stava aprendo.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 10, 2017 ⏰

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