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Sabato, come previsto, arrivò molto presto, più ti quanto Maria si aspettasse.
In piena ansia, e in piena eccitazione, si avvicinò a Susan, cercando di infilarsi i suoi anfibi neri.

"Susan..." iniziò, facendo scivolare i suoi capelli liberandoli da un fermaglio.
"Sì?"
"Come va?"
"Cosa mi devi dire, Maria?" si affrettò lei, chiudendo il giornale che un attimo prima stava per leggere.
"Stasera posso stare a dormire da Cassandra? È una mia compagna di classe e.." la fermò, alzando un sopracciglio.
"Non la conosco, e non mi fido." iniziò. "Poi mi devi aiutare con la cena, viene qui Lucas."
Lucas è "l'amichetto di compagnia" di Susan, e, approfittando della situazione, cercò di convincerla.
"Ti aiuto, e poi vado da lei. Almeno potete passare una serata soli, no?"
"Piccola furbetta, tu inizia ad aiutarmi...e poi ci posso pensare."
Per Maria questo era già un sì, quindi fece come le chiese, la aiutò con la cena preparando una bella torta al cioccolato, che poi tanto presentabile d'aspetto non era, però il sapore era molto delizioso.
Quando terminarono di preparare spaghetti al sugo e per secondo carne con insalata, aspettarono Lucas, che, dopo dieci minuti, suonò al campanello, avventandosi verso Susan, mentre quest'ultima fece segno verso la porta, segno che, per Maria, era ora di svignarsela.
Afferrò il giacchetto in pelle e recuperò qualche soldo, dirigendosi verso la metropolitana già piena di ragazzi intenti ad andare alla cantina.

Esternamente sembra un bel locale, con tanto di luci neon, ma all'interno Dio solo sa quanto può essere disgustoso. Si fiondò subito verso il bancone ordinando un succo d'uva, il suo preferito. Non era una ragazza che beveva, anzi, l'odore dell'alcool le dava solo un gran fastidio. Si sentì sola senza Maddie, la sua ormai ex amica, e non sapendo cosa fare, decise solamente di sedersi su un divanetto sudicio diviso con una coppietta impegnata a pomiciare.
Notò un gruppo di ragazzi dove una volta ne faceva parte, insieme ad Alex, difficile dire che quest'ultima ci mise un po' a notare Maria, anzi, la notò subito e le andò contro senza neanche pensarci due volte.
"Allora sei venuta! Che hai detto alla vecchia?"
"Non chiamarla vecchia!" la difese Maria, aggrottando la fronte. "Le ho detto che stavo a dormire da una compagna di classe."
"Si si va bene. Ci raggiungi o no?" chiese sbuffando Alex, mentre la afferrò dal polso. Maria quasi non si scosse. Le sue guance iniziarono a cambiare colorito e le labbra iniziarono ad essere torturate dai suoi denti.
Non ci volle molto a riallacciare i rapporti con il gruppo, alla fine già li conosceva quindi si trovò ancora per una volta bene insieme a loro. Iniziarono a fumare hashish e ad abbondare con varie pillole, che Maria, però, in preda alla paura, non prese. Si rilassò solo facendo qualche tiro di spinello iniziando a muoversi a ritmo di musica con Alex, anche quest'ultima sotto stupefacenti.
"Sei molto bella, lo sai?" le sussurrò, facendola rabbrividire subito dopo, quando le toccò la nuca, avvicinando la sua piccola testa minuta, fino a che non si attaccarono in un lungo bacio.

Io e Alex.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora