L'amavo.

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"Ho capito che l'amavo solo quando l'ho persa.
Ho perso il suo modo un po' bizzarro di guardarmi, di osservarmi, i suoi occhi, che mi cercavano sempre e che ora non mi cercano più.
Ho perso il suo volto rossastro, quando ci incontravamo faccia a faccia per strada e lei abbassava lo sguardo, se addirittura non se ne andava, mentre ora mi passa davanti con la freddezza e l'indifferenza di chi non prova più nulla.
Ho perso i sorrisi che mi faceva di nascosto, che nessuno vedeva, e che io, da bravo coglione, non ho saputo cogliere, ignorandoli.
Ho perso i suoi 'mi faccio bella per te', tutti i suoi vestiti migliori, che sfoggiava quando era sicura che ci saremmo visti; e non ce n'era bisogno perché, dio, lei era così bella.
Ho perso tutti i suoi messaggi, ogni tanto me ne mandava alcuni, ma non troppi e non troppo spesso, per paura di disturbarmi, e che io il più delle volte visualizzavo, ma non le rispondevo e dio solo sa perché.
Quanto deve aver sofferto per colpa mia.
Amavo l'idea che lei mi amasse, che avesse scelto me, fra tutti quanti.
Amavo il fatta che non si arrese facilmente.
Nonostante i miei 'no, non mi piaci', lei faceva di tutto per attirare la mia attenzione, e ci riusciva, fidatevi, eccome se ci riusciva.
Sapevo che mi cercava.
Cercava me, tra la folla, fra tutti i ragazzi, fra la confusione.
Non ci salutavamo.
Non eravamo amici;
Però ci guardavamo, in una maniere che sembrava facessimo l'amore con gli occhi.
Era meglio di parlare.
Vorrei tornare indietro e dirle che mi dispiace tanto.
Per averla ignorata.
Per non averle detto che l'amavo al momento giusto.
Ho capito di amarla.
Ma purtroppo, non l'ho capito in tempo."

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