Cuddles on a sick day

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Ian aveva una problema. C'erano diversi lati negativi nella sua malattia, e dover prendere quelle dannate pillole per il resto della sua vita ne era solo una piccola parte.

Ian adorava il lato "dolce" di Mickey, si sentiva così dannatamente privilegiato anche solo per aver visto suo marito essere un padre adorabile per il loro bambino, o per essere il destinatario dei ben pochi gesti romantici che era in grado di fare.

Ma arrivava anche ad odiarlo quando il dannato mostro che abitava nella sua testa lo costringeva a letto.

Mickey diventava assurdamente protettivo , quasi al limite del sopportabile. Lo faceva così piccolo e inutile, anche se sapeva che suo marito era mosso dalle migliori delle intenzioni.

E non diventava di certo meglio quando si trattava di una semplice influenza.

Ian si era rigirato nel letto per praticamente tutta la notte prima di buttare un braccio nel lato di Mickey e non trovarci nessuno.

La prima cosa che vide appena sveglio quella mattina fu il viso corrucciato di Mickey che lo guardava dall'alto.

"Ciao , sei già in piedi?" chiese Ian. La sua voce sembrava quella di un estraneo persino a lui.

"Dormire accanto a te è come avere un dannato termosifone per tutto il tempo" disse Mickey, sedendosi accanto a lui "Non hai una bella cera, bello"

"Credo che quella signora che mi ha vomitato addosso l'altro giorno abbia colpito nel segno"

"Oppure è stato Yev cazzo. Non l'ha ancora passata" disse Mickey, appoggiando una mano tatuata sulla sua fronte "Tu oggi non vai al lavoro, e ora chiamo Kevin e non ci vado nemmeno io"

"Dai Mik, posso cavarmela anche da solo"

"Sai bene che con la febbre le tue medicine non lavorano come dovrebbero. E noi non vogliamo che accada la stessa cosa dell'altra volta, vero?" disse Mickey alzando un sopracciglio.

L'ultima volta che aveva preso l'influenza e Mickey era comunque andato al lavoro, Ian si era inspiegabilmente risvegliato a casa Gallagher.

A quanto pare aveva vagato da solo per il quartiere per più di un ora prima che Lip lo trovasse.

"Non posso dire niente per convincerti ad andare al lavoro , vero?"

"No, un assoluto cazzo" disse Mickey sorridendo "Vado a chiamare il dottore per farti prescrivere qualcosa. Tu cerca di non scappare ok?"

A Ian non rimase molto da fare che tirarsi su le coperte fino alle orecchie.

***

Deve essersi addormentato per un paio di ore. La testa continuava comunque a fargli male, ora si sentiva pure nauseato.

Ian iniziò a valutare se correre in bagno e meno , quando sentì un piccolo corpo caldo nel posto di

Mickey.

Yev era riuscito ad intrufolarsi nella camera dei suoi papà, ancora in pigiama. Il loro piccoletto si era svegliato qualche notte prima con una febbre altissima e mal di pancia.

Ora sembrava quasi guarito, cosa che rendeva la sua permanenza accanto a Ian inaccettabile.

"Hey, tu non dovresti stare qui" disse Ian "Dov'è papà?"

"è uscito" disse Yev alzando le spalle "Credo a comprare qualcuna di quella medicine cattive per te"

"E ti ha lasciato qui solo?"

As long as i got you || Daddy!Gallavich seriesWhere stories live. Discover now