capitolo 1 ricomincio da zero.

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University School of Law , l'opportunità che aspettavo da una vita.
Studierò giurisprudenza quello che avrebbe voluto studiare il mio Angelo.
Mi Impegnerò con tutta me stessa , lo devo a lui.
Cercherò di cavarmela, lo farò per lui.

E tutto pronto oggi lascerò il Texas e tutto il dolore , ricomincerò la mia vita.
Sono già passati due anni Samuel il mio Angelo sarà sempre con me ma devo ricominciare da zero lontano da qui.
Fino a sei anni fa ero sola al mondo sbattuta da una famiglia affidataria all'altra fin quando a 12 anni la famiglia di Samuel mi prese con loro.
Mi sentivo per la prima volta in 12 anni della mia misera vita a casa.
Samuel era il nipote di mia madre, quando iniziammo ad innamorarci fu difficile raccontarlo a mamma e Papà.
Ma non la presero male anzi si fecero una risata

-tesoro noi lo sapevamo già-

Mi mancheranno così tanto sono la mia unica famiglia la mia forza.
Hanno raccolto i miei cocci, da quella notte il mio cuore è volato via insieme a Samuel.

Fin dal primo istante Mi hanno considerato la loro figlia sin dal primo giorno che ho messo piede in casa loro.
In questi sei anni mi hanno dato tutto l'amore e l'affetto che mi è stato negato da chi mi ha messo al mondo .
Sono stati la mia ancora di salvezza in un mare in tempesta insieme a Samuel hanno ricostruito la mia esistenza.

Prendo il resto delle mie valigie e scendo dall'auto , mamma non smette di piangere e papà ha gli occhi lucidi.
Mi seguono fin dentro l'aereoporto.
Mi fermo di scatto per abbracciarli e mi lascio andare in un pianto liberatorio.
Ci stacchiamo, sospiro mi asciugo le lacrime prendo le valigie.
*.. è ora di andare.. *

*tesoro quando arrivi chiamaci... e fai Buon viaggio.*
Li stringo ancora una volta, assaporo il loro profumo. Mi mancheranno davvero tanto.
Mi asciugo le lacrime, le sorrido e mi incammino verso il mio futuro.

Sono già nel mio appartamento comprato da mamma e papà e a 10 minuti dal college.
Mi guardo in torno ha un aria così familiare mi sento già a casa.
Esploro un po.
È perfetto per me, la Camera da letto e spaziosa e illuminata da due portafinestre, con un'armadio bianco a specchio lucido.
Con pareti beige e bianche che danno a tutto l'appartamento la giusta luminosità.
L'angolo , cucina ,il bagno. DIO È PERFETTO un sogno.
Avviso i miei che sono arrivata sana e salva poi inizierò a sistemare le valigie.

Finito di sistemare le valigie mi accoccolo sul mio nuovo divano.
Sento bussare alla porta e salto dal divano e finisco a faccia in giù. -AIA che male- bussano ancora mi alzo di scatto per andare a vedere chi è.
Un ragazzo alto un metro e novanta circa mi fissa.
Ha dei capelli rasati castani con dei riflessi dorati.
Occhi verdi sul blu.
Un corpo assolutamente atletico.
<<ehmm hai finito di fissarmi?>>
Mi raddrizzo <<comunque sono Harry il tuo vicino volevo solo presentarmi e avvisarti che stasera farò una piccola festa, per la musica non chiamare la polizia se ti da fastidio basta dirlo>>
<<oh si tranquillo non chiamerò la polizia>>
<<non mi hai detto il tuo nome>>
Che stupida sono rimasta fissarlo senza néanche presentarmi.
<<sono Lily piacere>> le allungo la mano e lui la stringe.
Uno strano brivido mi percorre la schiena ritraggo la Mano e le sorrido cercando di sembrare gentile.
<<bene e stato bello conoscerti ci vediamo>>
Le chiudo la porta in faccia.
Iniziamo bene.

Boston eccomi qui al mio primo giorno di scuola.
Le persone corrono nel traffico, uomini in giacca e cravatta , donne nei loro tailleur eleganti.
Una coppia di giovani fidanzati mi passa accanto , quella visione un pò mi rattrista ma proseguo dritta per la mia strada.
La scuola è gigantesca enorme davvero mi servirà una mappa per orientarmi.
Già so che mi perderò ogni secondo .
Con mia grande sorpresa riesco a trovare subito la segreteria.
Una donna sulla quarantina mi porge il foglio d'iscrizione.
Lo compilo e mi faccio dare la mia lista di libri.
-benvenuta signorina Salluvan-
Le sorrido la ringrazio e mi dirigo verso la mia prima lezione di matematica.
Credo d'esser arrivata a destinazione la campana non è ancora suonata così ne approfitto e mi precipitò verso il banco più nascosto della classe, così nessuno mi noterà odio stare al centro dell'attenzione.
Sono concentrata sul mio libro e quasi non mi accorgo del suono della campana.
Alzo lo sguardo una flotta di studenti si dirige ogni uno al proprio posto.
<<ciao biondina, questo è il mio posto>>
Senza guardare da dove proviene quella voce familiare raccolgo le mie cose
<<Scusami non sapevo che i posti fossero assegnati>> mi affretto a dire mortificata.
Alzo gli occhi verso la voce e mi rendo conto di conoscerlo.
Rimango impietrita d'avanti al suo sguardo.
<<scherzavo biondina possiamo condividere>> mi dice sorridendo e facendomi l'occhiolino.
Mi schiarisco la voce.
<<ciao si ok.>>
<<Ciao anche a te biondina>>
Odio i nomignioli ma faccio finta di niente.
Lo osservò un'ultima volta poi mi volto verso il professore.
Lui si avvicina e mi sussurra all'orecchi <<Ti piace ciò che vedi?>> dice con voce vellutata.
Un brivido mi percorre tutta la schiena avvampo e mi concentro sul libro ignorandolo per tutto il restante dell'ora.
Il resto della lezione prosegue velocemente , il ragazzo credo che si sia addormentato al suono della lezione mi alzo e mi precipitò verso l'ultima lezione di filosofia.
Qualcuno si scontra con me per poco non cado a faccia a terra.
Mi volto per vedere chi è. <<Oddio scusami>> e chinata a terra a raccogliere i suoi libri e io le do una mano.
<<piacere io sono Amelia>>
E una ragazza minuta , capelli rossi raccolti in una coda alta.
Occhi verdi , fisico sinuoso.
<<sono Lily>> ci Stringiamo la mano e ci alziamo insieme.
<<che lezione hai adesso?>>
Mi domanda speranzosa deve essere nuova anche lei , già mi piace.
<<filosofia>> dico con poco entusiasmo.
<<Anch'io>> dice stridula. Mi prendere a braccetto e ci dirigiamo a lezione.
Finita la lezione ci dirigiamo insieme fuori da scuola per andare a prendere un caffè insieme.
<<è molto affollato qui.>> dico guardandomi in torno , mentre mi siedo al tavolo.
<<si! Oggi è giovedì gli studenti non hanno molte ore di lezione.>>
Dice ordinando il suo cappuccino.
In lontananza vedo entrare Harry e altri due ragazzi alti quasi quanto lui.
Amelia segue il mio sguardo.
<<lui è Harry un donnaiolo cronico>>
Non sono sorpresa.
Continua << il resto del gruppo sono i suoi inseparabili cagnolini , John e Sam.>>
Annuisco osservando la scena.
Una ragazza con capelli neri corti a caschetto ,tutta tettte presumo rifatte, con un vestito rosso che lascia poco all'immaginazione.
Si fionda sulle ginocchia di Harry , lui le sorride e i due si baciano appassionatamete, mi volto disgustata.
<<quella invece è Meredith, una stronza abissale.>>
Dice acida.
Io sto zitta mentre osservo ancora la scena non riesco a distogliere lo sguardo.
I due vanno via mano nella mano .
Amelia mi chiama per informarmi che il mio caffè è pronto.
<<si grazie.>>
Beviamo il nostro caffè mentre parliamo del più e del meno.
Mi racconta della sua famiglia, che la ama incondizonatamente.
Mi racconta che le piace cantare e nuotare.
Io le racconto lo stretto necessario non mi sento ancora pronta a parlare della mia famiglia e del mio Angelo perché potrei scoppiare in un fiume di lacrime.
Ci scambiamo i numeri di cellulare. Poi ci salutiamo.
Torno a casa pensando la scena vista poco fa.
Spero di non ritrovarmi Harry e la bionda nel balcone di casa.

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