Capitolo 2.

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Dlin Dlin

Il rumore proveniente dal telefono mi sveglia imprivvisamente.
Allungo la mano alla ricerca del mio cellulare, lo avvicino e controllo l'ora.
Le 11:30? Non dormivo così tanto da un sacco di tempo.

Cristian mi ha chiesto se andavamo a fare colazione al bar davanti a scuola.

In questa settimana sono riuscita a conoscerlo un po', mi ha parlato di sè, mi ha raccontato che ha un fratello più piccolo, che fa rugby, e altre cose.
Io ho evitato di raccontargli di me.
Ho accenato qualcosa, ma ho evitato di parlargli delle cose più importanti.

Mi spoglio velocemente e accendo l'acqua calda mentre lego i capelli. quando l'acqua è abbastanza calda mi metto sotto il getto d'acqua bollente.

Finita la doccia mi asciugo e mi vesto a caso, afferro il pacchetto di sigarette e lo butto dentro la mia borsa, afferro le mie cuffiette prima di uscire e infine chiudo la porta dirigendomi alla fermata del pullman.

Dopo mezz'ora arrivo verso scuola, sono vestita un po' a caso sinceramente, ma non mi interessa.

Entro nel bar, guardando un po' intorno cercando Cristian, finchè non lo trovo, mi avvicino verso di lui e mi siedo.

Parliamo del più e del meno, fin quando vedo un ragazzo moro e con occhi marroni scuro avvicinarsi al nostro tavolo, faccio finta di nulla sorseggiando il mio caffè.

Vedo che Cristian si alza in piedi.
Gli da una pacca sulla schiena.

<<Lui è Mattia, è un mio vecchio compagno di squadra, quando facevo rugby.>>
Allunga la mano verso di me con un sorriso, si intravedono delle tenerissime fossette, stringo la sua mano forte, senza stritolare la sua, ma abbastanza da non sembrare intimidita.
<<Alice, piacere>>
Dico ricambiandobil sorriso.

<<Come mai qui?>> dice Cristian
<<Ogni sabato mattina vengo qua a a fare colazione. Posso sedermi?>>

Mi guarda per mezzo secondo per poi tornare a guardare Cristian.

All'inizio Cristian mi sembra un po' infastidito ma mi autoconvinco che sia solo una mia impressione.

<<Si certo>> accenna poi sorridendo.

Parlano del più e del meno, dei vecchi ricordi, dei ricordi, di un certo Fabio che era un grande a quanto pare.
Io nel frattempo, mi sono mangiata le unghie, ho giocato con la bustina di zucchero, e mi sono sentita dire qualche battuttaccia da questo Mattia.

Mi sto annoiando un sacco.
Così fingo una chiamata di mia madre e mentre mi impegno a recitare mentre Mattia e Cristian mi guardano, all'inprovviso il mio telefono squilla davvero e là divento tutta rossa dall'imbarazzo.
Mattia scoppia in una risata e Cristian pure.
<<Se ti stavi annoiando bastava dirlo eh>> non lo dice serio, lo dice guardandomi sorridendo.
Rispondo.
<<Pronto?>>
<< Reby, dove sei?>>
<<Sono fuori, perchè?>>
<<Mangi fuori?>>
<<Si>>
<< Ok, avviso mamma>>
<<Ok, ciao Amy>>

Chiudo la chiamata e dico.
<<Quindi Burger King?>> guardo speranzosa Cristian.
Che all'inizio fa uno sguardo serio ma poi addolcisce.
<<McDonals.>> mi dice Mattia con aria di sfida.
<<Burger King>> dico sfidandolo.
<<Hey Hey Hey, calmatevi, eddai Mattia, accontentiamola.>>
<<Assolutamente no!>>.

Addento il mio Chicken Royale, abbufandomi forse un po' troppo.
Mattia mi guarda storto, un po' disgustato e forse anche divertito.
<<Non ingozzarti>> dice mettendosi una patatina in bocca.
<<Non mi sto ingozzando>> guardo Cristian sorridente mentre mangio l'ultimo pezzettino del panino.
<<Che facciamo?>> dice Mattia stendedosi sulla sedia.
<<Boh>> dico sorseggiando la mia Coca Cola.
<<Grazie della risposta>> sbotta.
<< Prego.>> dico alzandomi dal tavolo per andare a svuotare il mio vassoio.

Mi risiedo al tavolo e dopo qualche minuto decidiamo di vederci sta sera.

Mi sto già creando degli amici, meglio così no?
Anche se sto Mattia mi sembra un po' troppo scocciato, però è simpatico.
E bello..Molto bello.
Non è un dettaglio importante.
Sparisci.

Tornata a casa mi faccio una doccia calda per poi addormentarmi.

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