A mio padre

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A te papà,
che sei tornato stanco
fino a questo momento.
Che la vita ti ha dato
tante sfide,
senza che tu ne reclamassi alcuna.
Ti sei fatto cullare dalla quotidianità,
dimenticando te stesso.
Ti ho visto assaporare amaro,
reclutare fatica nei posti più strani.
Eppure, eri sempre lì a lottare.
Non ti ho visto mai piangere,
non perché fosse una cosa da uomini,
ma perché hai sempre messo
davanti le tue necessità,
Noi.
Sai papà, non ti conosco affatto,
non sono mai riuscito ad entrare
nei tuoi pensieri,
sei un muro di cemento
armato dai sentimenti
di rispetto alla patria.
Lo so che sotto
il tuo modo di mascherare
affetto,
c'è un ragazzino cresciuto troppo
in Fretta.
Sarebbe bello conoscere,
l'uomo non padre,
con i suoi bisogni e le sue insicurezze.
Io sento di non avere più tempo,
sto iniziando ad avere occhi da Grande,
proprio come i tuoi.
Fammi sentire ancora il tuo silenzio
e capirò tutto quello che vuoi dirmi
sulla Vita.
Te ne sarò sempre grato,
tuo figlio.

Quanti di voi si sentono così?

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