Capitolo tre

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Ero nel panico, non sapevo cosa fare o dire.

-Credevi di ingannarci?Ci credi davvero così stupidi?-Gridò davanti a tutti mettendomi in imbarazzo. -Immediatamente a casa-disse tirandomi per un braccio. -Discuteremo della tua punizione a casa!- continuò infuriato.

Fu allora che iniziai a realizzare il tutto, non gli avrei permesso di tagliarmi le ali ancora una volta, così mi dimenai dalla sua presa e mi allontanai.-Io non vado da nessuna parte con te-strillai.

-Tessa non permettermi di imbarazzarti-disse inarcando le sopracciglia.-Ti porterò con la forza se sarà necessario-

-No,non voglio- confessai incrociando le braccia.

-Mi scusi,ma credo che Tessa non voglia seguirla da nessuna parte-intervenne furente Nicky.

-Tu non c'entri in questa storia-rispose mio padre senza battere ciglio.

-No,non potete rinchiuderla in casa, Tessa starà da me- disse Nicky con un sorriso trionfante.

Fu allora che mio padre posò di nuovo quel suo sguardo inceneritore su di me.- Andiamo Tessa.- gridò mio padre voltando le spalle e iniziando a camminare verso la porta,probabilmente credendo che io lo stessi seguendo.

Io rimasi al mio posto,impassibile, non avevo di certo l'intenzione di tornare a casa con lui.

-TESSA!-gridò furibondo.

-Lasciala stare vecchio,non vuole venire con te!-gridò Theo mettendosi fra me e mio padre.

-E tu chi saresti,sentiamo?-chiese incrociando le braccia e guardando Theo con aria di superiorità.

-Sei uscita anche con lui?-chiese guardandomi.- Lo avevo detto a tua madre che avevamo commesso un errore ad adottare la figlia di un carcerato.- disse con disgusto.

Sentii il mondo crollarmi addosso,come poteva dirmi certe cose? Credevo mi amasse e non il contrario.

-Va via papà!-gridai con lo sguardo basso mentre le lacrime scorrevano lungo il mio volto.

-Tess..io..-iniziò a parlare ma lo interruppi subito.

-Sta zitto,non ho intenzione di ascoltare nemmeno una parola e non aspettarti  il mio ritorno-dissi correndo via.

Mi rifugiai sotto un albero, nel giardino della scuola e mi accesi una sigaretta.

Avevo la mente offuscata,non sapevo cosa pensare, ne tanto meno avrei mai creduto possibili quelle parole sputate fuori, dal mio stesso padre,seppur adottivo, come veleno.

-Stai bene?-chiese Nicky sedendosi accanto a me.

-Non lo so- risposi in sussurro con lo sguardo rivolto verso la sigaretta.

-Non voleva dirlo..lo sai-dichiarò accarezzandomi i capelli.

-Ma lo ha fatto..- dissi con disprezzo.-Voleva ferirmi e ci è riuscito alla grande-continuai.

-Se non vuoi tornare da loro,allora non farlo!-gridò.

-Grazie-dissi abbozzando un sorriso.

Dopo la scuola raggiunsi casa di Nicky insieme a lei.

-Ah,che silenzio.-dissi gettandomi a peso morto sul divano.

-Aspetta che arrivi..-iniziò a parlare ma fu fermata da un'altra voce.

-Louis è a casa-gridò il fratello di Nicky entrando in cucina.

-Ecco..Appunto- rise Nicky.-Louis, non c'è bisogno di gridare,viviamo da soli-disse continuando a ridere.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 06, 2017 ⏰

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