LUNGO CAMMINO

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Anni passarono da quando mi misi in marcia,
Lungo quella via alla ricerca della felicità,
Luogo incantato dimorante nel cuore dell'uomo. Un sorriso sul volto, una mano amica.
Cercai e cercai di nuovo, ovunque.
Lungo le strade, tra i vicoli, nei monti lontani, ma non trovai nulla se non scempio, inganno, empio tradimento.
Volti vuoti dalle false emozioni, parole spente che come tizzoni ardenti bruciavano la mente al solo udirle, ma incapaci di ingannare, e cuori corrotti dal piacere della carne.
Squallidi tradimenti, nascosti nelle parole non dette, ferite aperte sempre sanguinanti, inganni, solo per il gusto di ferire.
Vagai così a lungo che le gambe oramai stanche faticavano ad andare oltre, decisi di fermarmi, e se mai qualcuno avesse voluto me al suo fianco, avrebbe dovuto dimostrarmelo.
Oramai ero un animale dimenticato da Dio e dal mondo, conobbi altre persone amiche, che con sostegno mi aiutarono, ma un cuore a metà non si rimargina con la benevolenza.
Perso e privo di speranze, decisi di lasciare il cammino è di dedicarmi ad altro.
Altri anni passarono in tranquillità, lavorai, costruì dei miei sogni, scelsi di vivere per me è nessun altro. Al diavolo quel meraviglioso sentimento cantato e lodato da grandi poemi. Ero solo.
Si, ero solo, o così credevo..

Un giorno un giovane, un ragazzo dall'animo buono, mi guardò e dolcemente sorridendo mi prese per mano, parlammo a lungo, e parlammo di ogni cosa, poesia, musica, interessi e del nostro passato.
Tutt'ora parliamo di noi, ma le conversazioni sono oramai cambiate da un anno a questa parte.
Prima erano domande timide, ora promesse eterne, prima erano sussurri nella notte, ora sono diventate certezze alla luce del sole.
Non mi accorsi tempo fa che più parlavo con quel giovane, più io cambiavo, tornavo a sperare, tornavo a credere, tornavo ad amare.
Ogni parola che pronunciava era un colpo al mio cuore, la sua voce meravigliosa e dolce mi rapiva, e lasciava nel mio cuore un nuovo battito.
I suoi occhi porta dell'anima nascondono milioni di meraviglie, e le sue labbra, morbide e calde erano per me come il dolce nettare di un sogno.
Ero oramai perso in lui, perso per quel ragazzo che amava così tanto la solitudine, ma che aveva scelto me come suo compagno.
E mai prima d'ora il corpo, il mio cuore e la mia anima erano così felici.
E questa la grande pace e felicità che tanti cercano? O è mera illusione?
Comunque sia cari amici, illusione o realtà, lasciatemi tra le sue braccia, in eterno e per sempre accanto a quel cuore che mi ha riportato l'amore. Lasciatemi qui tra le braccia del "ragazzo solitario".

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 06, 2017 ⏰

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