Lo scalpitare degli zoccoli del suo cavallo risuonavano nel canyon Rosso.
Il ragazzo si fermò e scese.
-c'è nessuno?
- chiese con voce flebile. Non si sarebbe stupito se non l'avessero udito. Ma si sbagliava.-Lascia i verdoni sul masso davanti a te. Sei disarmato come ti avevamo chiesto ragazzo?-
gli ordinò una voce alle sue spalle. Fece per voltarsi ma poi cambiò idea. Poteva risultare un atto strano. Meglio ubbidire.
si- rispose piano -sono disarmato-.Strusciando i piedi si avvicinò a al masso davanti a lui e mise una mano in tasca. Sentì risuonare il rumore del grilletto.Pistola carica. Si affrettò a estrarla tirando con se un grosso sacco. Lo depose sul masso e indietreggiò di diversi passi. Si fermò quando sentì qualcosa di duro e freddo pungolarli la schiena. Gli si gelò il sangue nelle vene era la canna di una pistola.
- Avevamo fatto un patto... avevamo un patto... voi non potete uccidermi..-disse pianissimo cercando di nascondere il terrore che penetrava nella sua voce.
-tecnicamente possiamo, ma non era quella la nostra intenzione-
disse la voce alle sue spalle. Poi una mano lo prese per le spalle e lo voltò. Aveva sentito nominare della banda della morte ma non aveva mai visto l'aspetto dei suoi componemti. Rimase sbalordito. Il ragazzo che impugnava la pistola doveva avere minimo diciotto anni. Aveva capelli neri sparati in tutte le direzione e dei magnifici occhi verdi. La bocca e il naso erano coperti da una bandana nera. Accanto a lui, in piedi, stava il ragazzo da cui probabilmente proveniva la voce. Aveva capelli biondissimi e occhi grigi come la tempesta. Anche lui aveva metà viso coperto da una bandana nera.Non si sorprese più di tanto al vedere solo due componenti della banda. Probabilmente questi qui erano gli scagnozzi più fidati del capobanda.
-dove avete lasciato la ragazza..- riuscì a replicare
- io vi ho portato i soldi..-- tu devi essere il garzone di Lady Artemis..-
disse il ragazzo che aveva in mano la pistola, fissandolo con i suoi penetranti occhi verdi -Ho un messaggio per lei. Dille che non le restituiremo la ragazza, ormai appartiene a noi..-.
A sentire quelle parole gli cedettero le ginocchia.
-. come non le restituirete la ragazza.. avevamo fatto un patto..-.
Il ragazzo gli spinse la pistola nelle costole
- già e i patti vanno mantenuti.. Fratello, prenderesti il sacco, facciamo vedere a questo servetto che la banda della morte mantiene le propie promesse..
- lo interruppe.
- certo fratello.-
rispose di rimando il ragazzo con i capelli biondi. Si avvicinò al masso e prese il sacco sotto i suoi occhi.
- visto? Noi manteniamo le nostre promesse..-
disse il ragazzo con gli occhi verdi
-ora starà al capo decidere la tua morte, fino a quel momento..-
Lo colpì con il retro della pistola facendogli perdere i sensi.-il gioco lo conduciamo noi.-
Quando riprese i sensi era imbavagliato e legato come un salame. Avendo una benda anche sugli occhi non riusciva a vedere granchè ma dall'andatura con cui stavano procedendo e dai muscoli impetuosi che si muovevano sotto di lui capì di essere a cavallo. Poco dopo che si fu ripreso, i cavalli cominciarono a rallentare per poi fermarsi. Sentì delle risate, delle voci, rumori di bottiglie che si rompevano e il crepitio del fuoco. Da qualche parte in quel trambusto una voce stava pure cantando. Con la bocca afferrò un lembo del bavaglio e riuscì ad abbassarlo dagli occhi giusto quello che bastava per avere una visone generale. Erano in un accampamento. Diverse tende erano sistemate in modo concentrico intorno a una tenda più grande. L'accampamento era popolatissimo. Ci saranno state cinquanta persone fra ragazzi, ragazze, uomini e donne, bambini. Tutti festeggiavano bevendo, mangiando e facendo baldoria. Al passo ci avvicinammo alla tenda più grossa, fendendo la folla che si voltava a guardarci ammutoliti. Il silenzio finì e la confusione riprese quando la raggiunsero. Davanti all'ingresso c'era una ragazza corpulenta con i capelli neri
-hey Perce, metti giù quel salame che lo taglio a fettine!-
eclamò la ragazza concludendo con una fragorosa, rozza risata.
-Clarisse, spostati, dobbiamo portare "questo bel salame" al capo.-
disse il ragazzo che intuì si chiamasse percy
- mi dispiace ma non posso farvi passare..-
ribatté lei. Percy scese da cavallo, si avvicinò alla ragazza e gli sussurrò qualcosa nell'orecchio. Il volto di lei si illuminnò all'istante, la sua bocca si distese in un sorriso a 32 denti.
-bè, questo cambia tutto..., passate passate! Il capo vi riceverà volentieri!
Percy sorrise maligno e si avvicinò al cavallo dove era legato il "salame". Lo prese e lo butto a terra. Dopodichè estrasse un coltello da una tasca e gli si accovacciò accanto.
-adesso ti libero. Un solo passo falso o un tentativo di scappare e la tua testa potrai usarla solo come scolapasta..-gli sussurrò all'orecchio.
-sono un bravo tiratore sai?-
sorrise.
Dopo aver tagliato le corde e levato i bavagli, lo prese per la collottola e lo trascinò di peso verso l'entrata della tenda. Quando entrarono un forte odore di tè nero lo investì. La tenda non era grandissima. Era enorme. Al centro si ergeva un pilastro che, probabilmente, la teneva in piedi Dietro stava una scrivania di ebano, sulla quale erano poggiati decine di sacchi di monete, fogli, e bottiglie di birra vuote. Dietro la scrivania c'era una poltrona rossa su cui era seduto un ragazzo della sua età, tra i 16 e i 17 anni. Stava seduto stravaccato con i piedi sulla scrivania. Il volto era coperto da un cappello da cowboy nero . Indossava una camicia nera, dei jeans neri e degli stivali speronati, del medesimo colore. Era visibilmente armato. Nel fodero giaceva una pistola a lunga canna nera con i bordi argentati. Le braccia erano incrociate dietro la testa. Da sotto il cappello veniva una scia di fumo grigio.- sei tornato Percy... spero non a mani vuote...-
La sua voce era insolitamente acuta per un ragazzo della sua età. Probabilmene era ancora in via di sviluppo. Si sarebbe messo pure a ridere se non fosse stato in compagnia di due ragazzi armati.
-certo capo,-
Percy gli porse il sacchetto
-sono tutti e 5000?-
-certo capo-.
-emh però non avete mantenuto la promessa... la nipote di lady Artemis, dovè?- si intromise debolmente lui.
-silenzio! Qui adesso le domande le faccio io-
disse il capo sbattendo le mani guantate sulla scrivania facendo sobbalzare sia percy sia lui. Dopodichè scavallò i piedi dal tavolo e si alzò dalla poltrona. Sarà stato almeno 5 centimetri più basso di lui. Con una mano sollevò la tesa del cappello. Notò che nella destra aveva un anello a forma di teschio. Il suo volto fu la cosa a colpirlo di più. Era un viso sottile, giovanile. Due profondi occhi neri come due tunnel erano sotto le sopracciglia aggrottate. I suoi capelli neri come la pece erano pettinati in un ciuffo che ricadeva a destra. Le sue labbra rosee erano di contrasto con il viso pallido come la luna.
-per esempio-
esordì ricomponendosi
-come ti chiami sguattero? Io sono Il barone nero, il famigerato pluricriminale, pluriricercato e altre cose che cominciano con pluri.. ma io mi chiamo il Robin Hood del Texas, rubo a i ricchi, e do a i poveri. Non sopporto gente con tanti soldi che li sperpera in cose inutili, quando può donarli a gente che non li ha.-Percy fece un verso di scherno
-già, proprio come lady Artemis-
vedendo che non rispondeva, il capo alzò gli occhi al cielo.
-ora puoi parlare- disse esasperato.
Voleva parlare ma era come se avesse un nodo in gola.
-Mi chiamo Will Solace..-
disse debolmente riuscendo a snodare il groppo che si era creato.
-mh, Will Solace.. bene-
disse lui con un ghigno
-Jason, te lo affido.-
aggiunse poi schioccando la bocca
-Capo, mi offro volontario io-
eclamò fulmineo percy facendo un passo avanti, prendendo la spalla di Will.
-date a me il ragazzo.-
Will si sorprese. Il barone inarcò un sopracciglio.
-ne sei sicuro percy...-
disse in tono amaro
- la tua decisione sarà irrevocabile.- percy rise.
-certo capo, ne sono sicuro dopotutto devo solo eseguire l'ordine 12 non devo mica sposarlo.-
Will colse un rossore sulle guancie del barone.
-fai come vuoi ma poi non venire a lamentarti, ora vai, sei congedato. Ci vediamo stasera al falò, per l'iniziazione.-
disse rivolgendo uno sguardo di disprezzo a Will e sorpassandoli impettito dirigendosi verso l'uscita. Tutta la scena risultò comica data la statura del barone, ma Will riuscì a trattenere le risate che percuotevano la sua gola e che non davano segno di smettere.
-ma che cosa gli prende?- chiese will cercando di non fare sentire il tono divertito.-non lo so..-
rispose percy accigliato guardando l'uscita della tenda.
- ma ora andiamo, abbiamo tanto da fare.-
aggiunse poi trascinandolo per la collottola.
- sarà un abitudine?- sbuffò will osservando la mano di percy che rise mollando la presa. "Che persone strane" pensò will,"passano da un umore all'altro. Mi piace". Uscirono dalla tenda e il sole lo colpì come un faro.
Dopo essersi abituato a tutta quella luce si stiracchiò riscaldandosi le ossa. Le sue labbra si tesero in un sorriso.S.A.
Allora questa é la mia prima fan fiction, scusate gli errori grammaticali e non
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Smooth Criminal - Solangelo
Fanfiction{BoyxBoy}; 1800. In america infuria la guerra di secessione. in una città, dominata dalla reginetta dell'industria Lady Artemis, una banda di banditi comandata da un criminale senza scrupoli che si fa chiamare Il Barone Nero, deruba i ricconi del...