Capitolo 3

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In pochi mesi la mia vita cambiò radicalmente, uscivo tutti i weekend, iniziai a fumare e da ragazza 'ordinaria', 'inutile' ed 'insulsa', cominciai ad essere sempre più sicura, spigliata e schietta.

camminavo per i corridoi scolastici con disinvoltura e fierezza, non più con la testa bassa e i vestiti anonimi.

Non avevo più paura di uscire con i miei amici ne tantomeno di farmi vedere in giro.

Ero un'altra persona e di colpo la vecchia Federica insicura, tranquilla e taciturna non esisteva più. Mi sentivo realizzata.

Si è vero, mi sentivo realizzata ma inconsciamente mi sentivo anche persa.

Sono sempre stata una persona a cui i cambiamenti stanno stretti e quel cambiamento così radicale mi fece cadere così in basso che non me ne resi conto.

Non ero pronta per affrontare il futuro, avevo prima bisogno di fare i conti con il passato per guardare avanti.

20 gennaio 2014.

Ricordo quella data come se fosse ieri. Erano cambiate così tante cose in così poco tempo che non me ne resi conto, e in quel momento avevo bisogno di aggrapparmi a qualcosa. Qualcosa per non cadere. Qualcosa di concreto. Qualcosa che alimentasse la mia vita, e mi sono aggrappata all'unica cosa che potevo controllare: il cibo.

Quel giorno ero a scuola, vicino alla mia migliore amica, la mia 'amora', come ci chiamavamo noi, nei soliti ultimi due banchi in fondo a destra. Era l'ultima ora con quella stronza della prof di italiano, e di colpo mi balzò un'idea: devo dimagrire.

Avevo giusto 3-4 kg da perdere ma ero normopeso e in fin dei conti stavo bene, ma la mia fortuna-sfortuna è che io devo raggiungere tutti i miei obbiettivi, giusti o sbagliati che siano e avrei raggiunto anche questo.

 Tornata a casa c'era la mamma ad aspettarmi, era uscita prima dal lavoro per farmi una sorpresa e mi trovai davanti agli occhi un piatto fumante di tagliatelle panna e funghi porcini, uni dei miei piatti preferiti. Ero un po' contrariata ma accettai sorridendo, forse perchè ancora non sapevo cosa la vita mi avrebbe riservato.

Mia madre non si preoccupò molto, d'altronde avevo da poco iniziato il liceo e penso che lo ritenesse un gesto più che normale considerando il fatto che in passato provai più volte a mettermi a dieta, ma ogni volta la voglia era così poca che le mie buone intenzioni sfumarono nel giro di una settimana.

Cominciai a mangiare di meno e fare più attività fisica ma non rinunciai alle squisite polpette della mamma ne tantomeno ai suoi deliziosi piatti di pasta. Non rinunciai nemmeno a qualcosa in più' fuori pasto, insomma avevo trovato un buon equilibrio e la mia nuova vita procedette serenamente.

Nei primi 3 giorni persi 1kg, ero soddisfattissima, e tutto fatto in maniera sana e bilanciata, senza strane idee per la testa ne fissazioni di alcun genere.

Tutto filò liscio fino a quando, sparecchiando la tavola, il cellulare di mio padre si accese mostrando un messaggio che nessuna figlia vorrebbe mai leggere: 'Non vedo l'ora di essere fra le tue braccia'. Fu la goccia che face traboccare il vaso. Un vaso già pieno, pieno di una vita passata a sentirsi esclusa, una nullità, la pecora nera. 

Da quel momento tutto ciò in cui ho sempre creduto crollò e da semplice dieta si trasformò nel mio peggior incubo.



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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 13, 2017 ⏰

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