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Sinceramente parlando Baekhyun non si rese minimamente conto del tempo che passava e, di coseguenza, della tempesta che infuriava, fino a quando, in un momento di completo silenzio tra i due, un tuono rimbombò nelle orecchie dei giovani, subito se...

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Sinceramente parlando Baekhyun non si rese minimamente conto del tempo che passava e, di coseguenza, della tempesta che infuriava, fino a quando, in un momento di completo silenzio tra i due, un tuono rimbombò nelle orecchie dei giovani, subito seguito da un urlo che squarciò selvaggiamente l'aria.
Stupida reazione per un ragazzo della sua età, ma i temporali erano una delle paure più grandi di Baekhyun, ora rannicchiato su se stesso con gli occhi spalancati e le mani premute sulle orecchie tanto forti da rendere la pelle di esse completamente bianca da una parte e focosamente rossa dall'altra.

Gli mancava il respiro, non aveva minimamente calcolato il fatto che quando sarebbe uscito da quella casa probabilmente l'acqua non avrebbe magicamente cessato di cadere per farlo arrivare a casa e poi ricominciato appena lui fosse stato al coperto. Si diede dello stupido, Baekhyun, concentrandosi interamente nel calmare il suo cuore, impazzito nel petto e insopportabile nelle orecchie, ma era tanto preso da questa attività che neanche si rese conto del panico che attraversava il vicino ragazzo.
Chanyeol, infatti, era molto più spaventato del bianco in quel momento: i suoi arti tremavano incontrollati, la paura aveva preso possesso di tutto il suo corpo, rinchiudendo la sua ragione in un angolo segregato della mente, impedendogli di tenere sotto controllo la situazione come avrebbe voluto fare. Neanche si accorse delle lacrime che minacciavano di uscire, tale era l'emozione che vorticava impetuosa nel suo petto, tanto che si accorse di piangere solo nel momento in cui un ticchettio particolarmente inudibile si impossessò del suo apparato uditivo. Non captava più alcun suono, il rosso, non le urla dell'altro e non le urla di disperazione sue, sentiva solo lo scorrere lento delle sue lacrime sulle sue medesime guancie per poi arrivare sulle labbra, ruvide e secche, come lo erano i tronchi delle betulle in autunno: bianchi, rotti, crepati. Tremavano pure quelle, sbattendo sui denti con dei piccoli schiocchi umidi, mentre il naso cercava di incamerare la maggior quantità di aria possibile, in ogni caso invano.

Chanyeol, da quel momento, seguì solo il suo istinto, essendo spaventato come non mai e non avendo la più pallida idea di come comportarsi. In pochi secondi le sue braccia contornarono alla perfezione l'esile e, anch'esso tremante, corpo del più basso, avvolgendolo completamente nella sua forte presa, in quel momento flebile e leggera.

Due ore dopo il piccolo capo del bianco era adagiato sull'addome del più alto, il suo respiro era regolare ed emesso con così tanta leggerezza che il rosso avrebbe potuto tranquillamente definire il giovane accanto a lui come una farfalla, una farfalla dipinta su una tela vergine, così bella, delicata e forte, così perfetta, un essere che quando lo si immagina sembra così puro, così illegale, così unico, ma che nella realtà ha le ali macchiate di rosso, rosso come l'alone che contornava i suoi occhi ancora ricolmi delle lacrime di terrore che poco prima lo avevano sorpreso, e nero, nero come i lividi che poteva scorgere sulle sue braccia così bianche, e il cuore dipinto di un soave grigio perla, così affascinante nella sua imperfezione maledetta.
Le nodose e grandi mani di Chanyeol continuavano ad accarezzare con dolcezza i capelli tinti dell'addormentato appoggiato a lui, osservando i suoi dolci tratti alquanto femminili sotto la luce atificiale dell'abatjour nella sua camera.
I suoi occhi scorrevano veloci su Baekhyun, assaporando ogni piega dei suoi vestiti ed ogni curva del suo corpicino, osservandolo come si guarda un animale ferito bel bosco.
Non ci volle molto prima che i suoi arti si stendessero per la lunghezza del più basso prendendo il posto del suo sguardo, tracciando così i contorni della sua figura con maestria e leggerezza, poggiando solo una o due dita sull'altro senza fare troppa pressione. Chanyeol ridisegnò il suo busto come fanno i pittori, scese fino alle anche sporgenti e proseguì lungo il femore, quando però arrivò alla stesura massima del suo braccio tornò indietro, ripercorrendo sta volta le sue braccia fine e consumate, premendo leggermente una volta arrivato sulle clavicole e tornando leggero sul collo morbido.

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