Stella cadente - Prologo

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Ci sono volte in cui vorrei evadere. Quando succede, vengo qua, oltre il bosco. Mi sdraio sull'erba e guardo le stelle. Solo qui riesco a non pensare a niente. Non so il perché, sarà l'odore dell'erba, così soffice al tatto, oppure la vista del cielo stellato che mi ricorda che sono solo un puntino in questo universo. Non saprei spiegarlo. Quel giorno, uno tra tanti, successe qualcosa...

Osservavo le stelle. C'erano volte in cui stavo lì a fissarle per ore, nascosta nei miei pensieri, quando vidi una stella cadente. La scia colorava il cielo notturno di un rosso spento, come un fuoco che si affievolisce col vento. L'erba era umida perciò mi misi seduta per osservare meglio lo spettacolo.
La sferica roccia celeste stava precipitando sempre più e la sua scia si stava spegnendo, regalando una vista suggestiva.
Decisi di esprimere un desiderio, ma successe qualcosa che non mi sarei mai aspettata. La stella stava cadendo verso di me.

Mi alzai di scatto e corsi via. Il corpo celeste atterrò poco più avanti, provocando un cratere nel prato e un forte boato. Ero salva, mi resi conto della cosa incredibile: davanti a me c'era una stella. Mi apprestai ad avvicinarmi, muovendomi con cautela e stando attenta a non cadere nel cratere delle dimensioni di un bus che ormai divideva la valle. Tutto attorno era stranamente umido e impregnato di odore di bruciato.
Scivolai pian piano dentro di esso. Fu lì che la vidi. Era un enorme ammasso roccioso, brillava di una strana luminescenza ed emanava un fumo inodore, la toccai, era molto fredda al tatto e fui attirata da una crepa che perdeva una specie di liquido blu, feci la cosa più naturale: cercai di romperla, utilizzando un sasso. Era strano, dopo aver rotto la superficie della stella, il liquido non fuoriuscì più. Non so cosa mi spinse a farlo, la curiosità e la voglia di scoperta era troppa e pensai: quante persone hanno avuto la possibilità di toccare una stella arrivata dallo spazio? Così infilai la mano nella stella, una sensazione di gelo mi pervase, poi una scossa attraversò tutto mio il corpo e svenni.
Questo fu il mio ultimo ricordo.

Poco dopo ero sveglia, il primo sole del mattino mi riempiva gli occhi, non ricordavo chi fossi né com'ero arrivata lì, mi spostai su un fianco e mi guardai intorno.
Ovunque guardassi si estendeva un prato. Indossavo una maglia di una tonalità scura di verde e un paio di pantaloncini. Davanti a me un bosco, mi grattai la testa e notai i capelli raccolti in una coda, mentre una brezza estiva mi soffiava sul viso. Mi chiedevo se ciò che era successo fosse stato, probabilmente, solo frutto di un sogno.
Decisi di non pensarci, ma a quanto pare avevo passato tutta la notte lì. M'incamminai dritta verso il bosco. Sentivo solo gli uccelli cinguettare e il vento che soffiava tra gli alberi, saltai il piccolo ruscello e proseguii a piedi nudi.

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"Mi domando se le stelle sono illuminate perché ognuno possa un giorno trovare la sua."

Cit. Saint-Exupéry

Una stella nel ventoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora