11. she speaks whit Shadows

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Oggi sono andato nella sala principale. C'erano un sacco di ragazzi che parlavano tra di loro, ascoltavano la musica o leggevano. Io mi sedetti in disparte guardando fuori dalla finestra, davanti a me c'era una ragazza, parlava da sola verso la poca che c'era sul muro, quando la luce del sole fece sparire l'ombra la ragazza mi guardò, le sorrisi leggermente e lei ricambiò «Tu sei Luke» annui «come fai a sapere come mi chiamo?» lei si avvicinò a me, sussurrandomi nell'orecchio «me lo hanno detto le ombre. Comunque io sono Katie» mi sorrise sedendosi accanto a me « perché sei qui?»  Katie mi guardò incuriosita «sento le voci. Dicono che sono psicopatico» lei ridacchiò «lo dicono anche a me. Io vedo le ombre. Parlo con loro. La verità è che esistono davvero sai?» alzai un sopracciglio «non ci credi? Bene ora ti faccio vedere. Vieni» mi prese per mano portandomi in camera sua. Era totalmente buia, non c'era nessuno ma si sentivano dei sussurri. Katie si avvicinò a un lato della stanza e mi fece segno di avvicinarmi, la raggiunsi e quando arrivai accanto a lei vidi un ombra davanti a noi «lei è Emily» Katie mi guardò «di solito non è da sola. Ci sono Danielle e Naomi. Ma è da un po' che c'è solo lei» guardai davanti a me, i sussurri di Emily non si capivano «non aver paura. Emily non è cattiva. Lei è mia sorella» la guardai di scatto « è morta 3 anni fa. Con Naomi. In un incidente. Danielle c'è da quando sono piccola» all'improvviso la porta si aprì di scatto e entrò qualcuno in camera accendendo la luce, i sussurri smisero e Katie si alzò di scatto «Elizabeth che vuoi?» guardai la ragazza appena entrata si sedette sul letto e guardò Katie «calma Kat. Stanno venendo i medici. Se ti beccano a parlare con le ombre sai quello che succede» la ragazza mi guardò «tu chi sei? Io sono Elizabeth» mi alzai da terra «mi chiamo Luke. Anche tu vedi le ombre?» lei annui « certo. Ma non le stesse che vede lei. Quando sua sorella e Naomi sono morte, su quella macchina c'erano anche il mio ragazzo e la mia migliore amica» Katie si sedette accanto a lei «se sono reali perché li vedete solo voi? E perché ora li vedo anche io?» Elizabeth scrollò le spalle «gli altri non vogliono crederci. È da tre anni che cerchiamo di convincere le persone che loro esistono. James, Pands, Naomi e Emily. Sono morti si, ma sono sempre rimasti qui» mi sedetti accanto a loro «so cosa stai pensando. No, non funziona con tutti. Ciò ho provato. Ho provato a vedere un altra persona che ho perso, ma niente» sospirai e le guardai. Forse ora mi sentivo meno solo, le voci erano sparite per un po'. Ma dovevo trovare un modo per vedere Michael.

Andiamo insieme in mensa, dopo tanto tempo sto di nuovo insieme agli altri, mi siedo accanto ad Elizabeth che mi guarda «Katie. Hai detto che Danielle c'è da quando sei piccola. Chi era?» lei mi guarda «non lo so. Da piccola avevo sempre paura del buio, i miei non capivano. Volevo dormire con la luce accesa. Dopo un po' i miei si stancarono e spensero la luce. Da quel momento ho iniziato a vedere Danielle. All'inizio avevo paura di lei. Stava in piedi accanto al mio letto, ma poi ho iniziato a parlarle» annui iniziando a mangiare, le guardai, non sembravano ragazze da manicomio. Eppure eccole qui. Ingiustamente. Forse potrei farle uscire.

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