Capitolo 1- Caos.

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3 anni prima

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3 anni prima

Jonah's Pov
Come ogni mattina mi sedevo al solito posto, sul solito treno con le cuffie nelle orecchie e le solite canzoni.

Quel giorno il tempo di Fairfield peró era diverso dal solito.
C'erano delle grandi nuvole grigie, intente a piovere, che riempivano il cielo.
Per rendere il tutto ancora più bello, si aggiunse una fitta nebbia che impediva di guardare oltre le rotaie del treno.
Sembrava che anche il cielo non avesse più voglia di vivere.

Il treno si fermò alla fermata successiva, dove salirono alcuni ragazzi.
Fu in quell'esatto momento che la vidi.
Lei, Alexis Rose, che anche in quella giornata così cupa riusciva a farla risplendere ai miei occhi.
Non so con certezza cosa trovassi in lei che mi affascinasse così tanto, ma solo vederla mi riempiva un po' il cuore.

Come ogni mattina, prese il posto davanti al mio.
Era così bello poterla vedere da vicino.
Lei era bella.
Era una di quelle bellezze semplici, ma rare.
Quella bellezza che ti entra nella testa e non riesci più a farla uscire.
Non aveva bisogno di trucco o altro, perché lei era perfetta così.
Forse era questo ciò che mi attraeva di più di lei: la sua bellezza nella semplicità.

Potrà sembrare patetico, ma è da un anno che continuo a guardarla senza togliermela dalla testa.
E in più è da un anno che mi siedo in questo solito posto solo perchè so che lei si siederà sempre nel posto davanti al mio.
Parerà strano, ma senza mai parlarci so quasi tutto su di lei.
So che i suoi genitori si chiamano Connor e Alissa, ma hanno divorziato circa 8 anni fa.
Proviene da una famiglia molto ricca, ma a lei non piace farsi viziare.
So anche che Alexis è fidanzata da circa 1 anno e poco più con un ragazzo di nome Blake, che da come lo descrive sembra proprio perfetto, un principe azzurro.
So che ha una piccola cicatrice sulla fronte dovuta a una brutta caduta dalla bici quando aveva 7 anni.
È la cosa più brutta è la consapevolezza di saper così tante cose su una persona che non è neanche a conoscenza della tua esistenza.
Così mi persi tra i miei pensieri, tra le mie paranoie e preoccupazioni.

Il mio casino in testa fu interrotto da un sordo rumore proveniente dal vagone prima del mio.

E da lì inizio il caos.

Nell'aria si sentivano solo più grida di preoccupazione, il forte rumore dei passi sul treno e delle luci che si spegnevano e accendevano.

Ciò che mi spaventò di più fu vedere Alexis ancora lì, immobile e immersa nel suo mondo, come se il caos attorno a lei non esistesse.

Stolen Souls//S.MDove le storie prendono vita. Scoprilo ora