Capitolo 6

30 5 0
                                    

Cara Laura,
Ieri il prof  ci ha assegnato un compito e mi ha messo in gruppo con Eleonora.
Oggi pomeriggio ci siamo incontrati in biblioteca e all'inizio c'è stato un po' di imbarazzo e facevamo ognuno il proprio lavoro in silenzio. Poi mi ha sorriso e io gli ho risposto e boh, abbiamo iniziato a parlare come se fossimo vecchi amici.
Mi ha raccontato che viene dalla Liguria e i suoi genitori sono separati. Sua madre l'ha mandata qui dal padre perché avevano iniziato ad avere problemi economici e non poteva più mantenerla. Le ho detto che se ha bisogno di qualcosa può chiedere tranquillamente e lei mi ha risposto che sono una brava persona. Mi sei venuta in mente tu e ho scosso la testa, no, non lo sono per niente.
"Qualsiasi cosa successa, che hai fatto o ti fa stare male, se sei pentito, ricordati che non devi giudicarti male, devi andare avanti, perché non si possono cambiare le cose passate ma si può migliorare la vita futura"
Gli ho sorriso di nuovo, per avere solo quindici anni è davvero intelligente. Verso le sei abbiamo finito il lavoro e l'ho accompagnata il moto a casa. Sono stato bene a sentire le sue braccia intorno a me, dopo tanto tempo mi sono sentito vivo. Ora mi sento in colpa però, perché ero felice con qualcuno che non eri tu. Scusami. Mi manchi,
Marco.

Cara Migliore AmicaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora