Til I Forget About You

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2/07/1997
Camminavo da sola, senza nessuno... Mi ero persa come al solito.
Mamma mi aveva detto di non scappare dal parcogiochi, ma quelle bambine mi stavano antipatiche, volevano la mia bambola.

Mi guardavo attorno: solo alberi e nient'altro.

Mi sedetti poggiata con la schiena a un grosso albero, probabilmente una quercia come quella che la maestra ci aveva fatto disegnare, e strinsi la mia bambola tra le mie braccia.

Avevo tanta paura.

"Ehi tu" sentii dire.
Mi guardai attorno alzandomi, ma non vidi nessuno.
"Ehi tu, sono qua sopra"

Alzai lo sguardo verso la chioma della quercia e vidi un bambino, moro, seduto su un ramo a penzoloni, parecchio in alto.

"Ciao" mi disse sorridendo.
"Ma sei sorda?" mi chiese.

Scossi la testa.
Rise e, dopo essere saltato, si schiantò con le ginocchia sull'erba.

Pulì i suoi pantaloni e in seguito le mani sporche di terra.

"Mi chiamo Logan" disse porgendomi la mano.
"Io sono Kristal" dissi un po' timorosa, stringendogli di poco la mano... La mamma mi diceva di non dare retta agli sconosciuti.
"Che ci fai qui tutta sola?" mi chiese lui non vedendo nessuno insieme a me.
"Mi sono persa" farfugliai, abbracciando la mia bambola.
"Ah capisco... Quanti anni hai?"

Ma che curiosone!

"6 anni" risposi secca.
"Anche io" disse sorridendo dinuovo.
"Dov'è la tua mamma?"
"Al parcogiochi" gli risposi.
"Ti accompagno io... So dov'è"

Mi porse la sua mano. Intimidita gliela diedi.

Da quel giorno, diventammo ottimi amici.

San Valentino, 2001
"Ehi furia" mi sentii chiamare... Odiavo quel nomignolo che mi aveva dato; tutto perché una volta mi ero arrabbiata e sembravo una furia.
"Ciao tempesta" dissi girandomi.
"Oggi è San Valentino, la festa di ogni cretino"
Risi un po'.
"Andiamo?" mi chiese.

Annuii e chiusi la porta.

Ad ogni San Valentino avevamo una tradizione: mangiavamo un gelato sull'albero a scherzare sulle coppie che passano sotto di noi.

Andammo al chiosco vicino alla vecchia radura e prendemmo un gelato con i soldi che ci avevano dato i nostri genitori.

Dopo aver pagato, ci andammo a sedere sul ramo della nostra amata quercia.

"Logan, tu hai mai pensato a tua moglie?"
Ci riflettè un attimo e poi mi rispose "Ovvio... Voglio che sia come batgirl"
"Voi maschi" sospirai "Io invece vorrei un principe come mio sposo"
"Voi femmine" disse lui copiandomi.

Legai le braccia al petto e misi il broncio.

"E dai" disse dandomi una spallata.

Non mi mossi di una virgola.

"Guarda che ti faccio il solletico furia" disse cercando di farmi cedere, ma niente, non abboccai.

Iniziò a fare pernacchie, a fischiettare, a fare versi di animali al quanto buffi.

"Kristal Kriiiiiiiiiiistaaaaallllll KRISTAL Kri stal Krikrikrikri" mi gridò nell'orecchio.
"Uff ci rinuncio. Me ne vado" disse così, ma non si mosse di un centimetro "Ma sei mummificata?" "Kristal è in uno stato di trans"

Si avvicinò a me e mi lasciò un bacio sulla guancia.

Mi girai di scatto.

"Siiii ci sono riuscito" disse vittorioso.
"Cretino" dissi cercando di fare l'arrabbiata.
"Tempesta ha vinto contro furia" gridò lui soddisfatto.

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