Un San Valentino da dimenticare

81 2 0
                                    


Da quando ho deciso di condividere la mia passione per la scrittura, ho sempre voluto regale qualcosa alle persone che mi leggono in questo giorno. 

Perché in fondo siamo tutti degli eterni romantici.


Non sapeva cosa era peggio: rinunciare per l'ennesima volta al pranzo, un vero pranzo, preparato da sua madre per quella domenica o passare la su detta domenica, nonché festa delle feste sdolcinate, in ospedale, ma era lì che doveva stare e doveva ringraziare solo quella pazza scatenata della sua migliore amica. Francesca ritornò a posare lo sguardo sulla gamba sollevata che le faceva un male cane. Aveva avuto uno stupido incidente tre sere prima, quando aveva perso una stupida scommessa ed era stata costretta dalla sua amica Giovanna a salire sul cubo ed improvvisare un passo di danza. Arrossiva al solo pensiero, lei dannatamente timida e imbranata, condannata a ballare davanti a tutti. Ma la tragedia non era successa su quel dannato cubo, non era caduta e contro tutte le aspettative era riuscita a scenderne sana e salva, ma per dimenticare presto l'accaduto si era precipitata al bancone del locale alla richiesta di un super alcolico, che non era mai arrivato perché lei come una stupida si era dimenticata della piccola scala che divideva la pista da ballo dal resto della stanza ed era praticamente volata giù, rompendosi una gamba e guadagnandosi un trauma cranico. Aveva perso i sensi, per fortuna, così non aveva assistito all'allarme generale, all'imbarazzante carico sull'ambulanza, alle lacrime di Giovanna, giustificatissime del resto. Si era risvegliata in ospedale dopo ore, confusa e stordita, con una gamba ingessata e una fasciatura in testa. Giovanna era al suo fianco, con una faccia distrutta, affiancata dall'amore della sua vita Giulio, che le poggiava una mano delicata sulla spalla. Felice che si fosse ripresa e che non avesse perso la memoria, le aveva spiegato che doveva restare sotto osservazione per qualche giorno, ma che non c'era nulla di cui preoccuparsi. Aveva aggiunto inoltre che avrebbe rinunciato al suo weekend per starle vicino, ma Francesca l'aveva pregata di partire, che se la sarebbe cavata e che avrebbe approfittato di lei per tutto il periodo della convalescenza, del resto sapeva benissimo quanto i due avevano dovuto fare per guadagnarsi quell'agognato fine settimana per loro due. Avevano programmato tutto: Giulio aveva preso tre giorni di ferie, richieste in largo anticipo, Giovanna aveva sbrigato tutte le pratiche a lavoro e infine avevano ottenuto la collaborazione della zia Tania, la loro anziana vicina di casa, aiuto più unico che raro, per occuparsi del piccolo diavoletto Dario, il loro bimbo di due anni. Sorrise pensando alla coppia di amici, che doveva essere in un agriturismo romantico su in montagna a godersi quel momento di solitudine e relax, tutti soli dopo due anni. Del resto dall'arrivo più che inaspettato di Dario, i due non avevano fatto altro che lavorare e occuparsi del bambino, senza l'aiuto di nessuno dei loro genitori, contrari sin dall'inizio della loro unione e poi del fatto che Giovanna a soli ventitre anni portasse a termine la gravidanza, rinunciando alla brillante carriera di avvocato. Lei non aveva rinunciato a un bel niente, dato che quel lavoro nemmeno le interessava e aveva sfruttato la gravidanza come scusa per abbandonare quegli studi che stava facendo solo per far contento suo padre. Se l'avesse veramente voluto non avrebbe mai lasciato l'università, con Giulio, più grande di lei di dieci anni, con un lavoro stabile e ben retribuito, che si sarebbe fatto carico di tutto, anche della gravidanza se avesse potuto. Ridacchiò pensando al ragazzone che si scioglieva appena puntava lo sguardo sulla sua compagna e il loro figlioletto.

-Vedo che sta meglio.- fece irruzione una profonda voce maschile. Francesca alzò scettica lo sguardo e si trovò a dover spalancare la bocca alla vista di un ragazzo alto, dal lungo ciuffo nero e lucente e un sorriso da mozzare il fiato.

Amore in corsiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora