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Ancora mezza addormentata sentii delle voci molto vicino a me.

"Auguri Helen!" riconobbi la voce di mia madre.
"Mamma ma non vedi che sta dormendo?" le domandò mia sorella Tess.

Aprii un occhio e mi chiesi cosa stesse succedendo.
Mia madre capendo la mia espressione perplessa urlò: "È il tuo compleanno amore!!"
Farfugliando dissi qualcosa e mi rimisi a dormire.

Ma le mamme si sa come sono quindi mi buttò giù dal letto e mi urlò che mi aveva già preparato una deliziosa colazione.
Quello sì che fu un ottimo motivo per alzarsi dal letto.

Così misi le mie ciabattine rosa e aprendo la porta mi investì un profumo di cioccolato e fragole.

Curiosa mi misi a correre fino in cucina e sul tavolo vidi una torta al cioccolato con delle fragole sopra e intorno come decorazione.

"M-ma mamma quando hai trovato il tempo di fare questa torta squisita?!" chiesi a mia madre appena ne assaggiai un boccone.
"Per le cose importanti il tempo si trova sempre" mi rispose come se mi stesse dando una lezione di vita.

Le sorrisi spontaneamente.
Mi ha fatto sentire importante con quelle parole.

"Oh! Helen vedi di non finirmi la torta se no ti lancio una ciabatta!" mi minacciò mia sorella Tess interrompendo il mio sorriso.

Finii la mia fetta di torta bevendo il latte e andai in bagno a prepararmi.

Di solito faccio le solite cose in questo esatto ordine: doccia, mi lavo i denti, mi trucco, sistemo i capelli e infine mi vesto. Il tutto in un'oretta.

Scelsi di indossare un leggins nero e una lunga maglietta scura.

Ogni anno mia madre mi ha ripetuto le stesse cose: "tesoro non importa se non hai nessuno con cui uscire, ci siamo noi! Mettiti qualcosa di più carino, è il tuo compleanno!"

E anche al mio sedicesimo compleanno non cambiò nulla.

Però quel giorno mi sentii diversa, più grande, più carica per cambiare le cose.
Mi ero stufata di dover passare il giorno della mia festa sul divano a cambiare il canale della tv ogni due minuti.

Decisi di andare a fare una passeggiata.
Così salii in camera mia, presi il mio zaino e ci misi dentro le chiavi, portafoglio e un libro da leggere.

Non avrei trovato nessuno in strada perché sono tutti in vacanza, pensai.

Aprii la porta della mia camera e vado per scendere le scale quando sentii vibrare il telefono in tasca.
Non ci feci caso e continuai a scendere le scale.
Dopo il terzo scalino mi scivolò la ciabatta dal piede e rotolai fino all'ultimo con la faccia a terra.
Ottimo.

Mi rialzai frastornata, nessuno si era accorto di me e uscii.

Il caldo torrido di Giugno mi avvolse dalla testa ai piedi ma questo non mi scoraggiò.
Continuai a camminare senza sapere la meta.

"Mi sono dimenticata l'acqua!" mi fece pensare la mia bocca assetata.
Così entrai in un bar e chiesi una bottiglietta d'acqua naturale.

Pagai e uscendo sbattei contro un uomo alto e robusto che stava entrando nel bar.
"Hei! Stai attenta ragazzina!" sbraitò l'uomo.

Io non alzai nemmeno lo sguardo ma notai sul suo polso sinistro un elastico rosso.

Non ci pensai più di tanto e corsi via.
Ma sentii una scia di profumo maschile. Mi era famigliare.
Mi girai velocemente ma era troppo tardi, era già andato via.

Helen's life.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora