Capitolo 3

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Appena arrivata, ho notato una casa enorme. Piena di luci, e gente. Scendo dalla macchina e un odore nauseante di alcool si fa strada nelle mie narici. Mio fratello, accortosi del mio disgusto mi lancia uno sguardo di incoraggiamento come a dire "tranquilla, dopo sarà meglio". In silenzio entriamo nella casa e tra ammassi di gente che "balla" ci dirigiamo in un angoletto, dove ci sono due divano bianchi. Noto subito che li ci sono i ragazzo dell'altra sera e altri dei quali volti non ho mai visto.

Nathan si siede vicino a Nash, per poi creare un piccolo spazio tra loro due. Mi fa cenno di sedermi li, e non esito. Ha avuto una buona impressione su di me quel ragazzo dagli occhi azzurri.

"Ehi ciao Elisabeth!" urla Nash per farsi sentire. Ridacchio e ricambio il saluto.
"Vi va di fare un gioco?" Sento una voce alla mia sinistra. Aveva parlato un ragazzo mai visto prima. Tutti gli altri acconsentirono le parole del ragazzo, così continuò "Vodka-verità?" "Sii" urlarono. "Io non gioco" urlo timidamente per farmi sentire. "Nessuno sembrò insistere, così iniziarono a giocare. Nel frattempo notai che Justin era seduto all'inizio del mio stesso divanetto, e aveva tra le gambe una ragazza che non avevo mai visto. Era magra, e sembrava piuttosto alta. Aveva i capelli rossi e due labbra davvero carnose. Era molto bella, se magari non avesse indossato quel vestito blu, che gli arrivava a metà coscia.
Lui mi aveva fissato per tutto il tempo, e solo quando strinse tra i suoi denti il labbro inferiore, fui capace di notare il cerchio di metallo che lo trapassava. Era davvero sexy quando lo faceva.

Mi alzai, e mi diressi verso il bar. Ordinai un bicchiere di un qualsiasi alcolico. Il barista sembrò sicuro di ciò che stava facendo, e quando mi porse il bicchiere, non esitai a berlo immediatamente.

La gola bruciava, ma aveva un buon gusto, non era poi così forte. Ne presi altri, non ricordo di preciso quanti, ma erano abbastanza per farmi perdere il conto.

Vedevo la stanza girarmi in torno ma non volevo smettere di ballare. Improvvisamente sentii due mani sui miei fianchi. Mi girai e vidi il ragazzo che prima aveva proposto il gioco alla cerchia. Era davvero un bel ragazzo però, alto muscoloso e biondo. Con comportamento completamente opposto al mio, mi avvicinai ancora di più, e appoggiai i polsi sulle sue spalle. Si avvicinò sempre di più, appoggiando le mani sulle mie natiche. Accadde tutto in un attimo, le sue labbra sulle mie, che dopo un secondo si allontanano. Le sue mani si staccano dal mio corpo, e mi sento cadere. Non ho nessuno a cui aggrapparmi e la testa gira ancora di più. Sento subito due braccia calde circondarmi, e poi più nulla.
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Apro lentamente gli occhi e vedo Justin fare avanti e dietro per la stanza. Cosa ci fa qui? Cosa ci faccio io? Cosa è successo?

"Scusa ma.. cosa ci faccio qui?" Chiedo con voce flebile alzandomi a sedere.
Eravamo in una stanza, con al centro un letto rosso, e illuminato da una lampada.
"Ero in pista, finché non ho notato Chuck che beh..ti toccava. Lo conosco e so che non aveva belle intenzioni. Te l'ho tolto di dosso ma..ma sei svenuta all'improvviso e ti ho portato qui. È una camera degli ospiti. Se vuoi tornare a casa posso sempre chiamare ora tuo fratello, se invece vuoi continuare a riposare..fai pure" mi disse.
"Grazie" rispondo arrossendo per ciò che aveva fatto.
"Lo avrei fatto a qualsiasi altra ragazza, dal tronde." Risponde come se volesse trovare una scusa veloce a ciò che aveva fatto poco prima.
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