Un viaggio nel passato

40 3 10
                                    

Studiare, studiare e studiare.
Non faccio altro da ormai un mese e mezzo e non ne posso più; la sessione invernale é iniziata e l'esame più importante del semestre di avvicina: storia, la mia paura più grande. Non sono mai stata un asso in questa materia e questo esame mi sta prosciugando l'anima. So che é sufficente applicarsi e studiare per ottenere buoni risultati, ma tutte le date e i sovrani che hanno segnato la storia del mondo non mi entrano in testa, o meglio, mi entrano ma non si depositano nell'archivio della memoria, quello che dovrebbe funzionare come magazzino delle informazioni e che invece continua a ripudiarle.

Sfoglio le fitte pagine del libro sottolineando di tanto in tanto le parole più importanti; rileggo e rileggo un'infinità di volte sperando di riuscire a imprimere qualcosa nella mente, ma niente... il vuoto totale.

Tra uno sbadiglio e l'altro rischio di appisolarmi con la testa appoggiata sopra il tavolo della cucina, così sbatto le palpebre cercando di rimanere lucida, e tra un attimo e l'altro, mi accorgo di non essere più tra le mura della mia casa circondata dal calore dei termo accesi, bensì all'interno di una struttura poco moderna e fredda con uno stile di arredamento retrò.
Mentre tento di mettere a fuoco ciò che mi circonda, delle urla provenienti dall'esterno dell'edificio mi fanno sussultare e istintivamente mi accingo a dare una sbirciata fuori da una delle grandi finestre: sulla strada una marmaglia di persone composta perlopiù da operai e soldati che, radunati dinanzi ad un immenso e maestoso Palazzo, si accaniscono violentemente contro gli alti cancelli che proteggono la struttura.

《É meglio se non guardi》dice una voce alle mie spalle 《non sembra un bello spettacolo》

Mi volto e diritto in piedi, con la spalla appoggiata allo stipite della porta vedo un ragazzino dall'aria infantile scrutarmi con sguardo duro.

《Cosa sta succedendo là fuori?》domando curiosa.

《Non li leggi i giornali? É iniziata la rivoluzione!》

《Ri-rivoluzione?》

《Sì, é caduto il regime zarista e si sta formando un nuovo governo provvisorio di orientamento liberale, naturalmente non sono tutti d'accordo e si é creato il pandemonio》

Rimango esterrefatta alle parole pronunciate dal ragazzo e nelle mia mente si dipana il ricordo di uno degli argomenti che ho preparato per l'esame: la rivoluzione russa.
La caduta dello zar, gli operai che si ribellano, il governo provvisorio, la divisione tra bolscevichi e menscevichi, ma no, non può trattarsi di quell'avvenimento.

《In che anno siamo?》chiedo al ragazzo per avere conferma.

《1971》

Presa dal panico incomicio a correre per il corridoio lasciandomi alle spalle il ragazzo, lo percorro tutto di corsa fino ad imbattermi in una buia rampa di scale. Decido di scenderla per ritrovare la via di casa, ma quando, al suono di una forte campana inciampo rischiando di precipitare a capofitto nel piano inferiore, inizio a rotolare nel vuoto ritrovandomi all'improvviso in una specie di tunnel scuro.

《Potevi farti male》esclama una voce.

《Chi sei e dove sono?》chiedo guardandomi attorno e riconoscendo il volto dello stesso ragazzo che avevo incontrato poco prima in quell'edificio.

《Io sono Mastro Tempo》afferma fiero roteandomi attorno 《e questo é lo Spazio Tempo》annuncia indicando con le braccia l'ampiezza di questo luogo.

A primo acchito mi dico che queste sono allucinazioni dovute al troppo studio e al troppo sonno, allo stress e all'ansia causati dagli esami imminenti, ma quando il ragazzo si avvicina e mi sfiora mi sembra tutto così reale e così vivido nella mia mente.

Perle d'inchiostroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora