Abbi cura di te

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Era novembre, gli alberi avevano iniziato a perdere le foglie e a rimanere spogli di fronte all'arrivo dell'inverno. Faceva ancora caldo per essere alla fine del mese e nell'aria si sentiva un leggero venticello fresco.
Maya se ne stava seduta sul ramo più possente del maestoso albero, situato al centro dell'immenso prato e assaporava gli ultimi raggi del sole mentre, con le mani, intrecciava i lunghi e morbidi capelli ramati in una treccia disordinata. Guardava il bellissimo panorama e si chiedeva se la scelta che aveva fatto non le si sarebbe rivoltata contro in un futuro, più prossimo che lontano. Aveva milioni di domande, ma nessuna risposta che potesse colmare i suoi dubbi e le sue perplessità.

Aveva trascorso la maggior parte della sua vita dedita alle sue passioni quali il canto e la musica, ma mai si era immaginata lontana da Rolly Road, la sua amata Rolly Road. Quella era la sua casa, il posto in cui aveva vissuto la sua infanzia e la sua adolescenza, lì ci era cresciuta e quello era il posto in cui avrebbe voluto terminare il suo lungo cammino, ma era giunta ad un punto in cui la vita la poneva di fronte ad un bivio: scegliere la fama e la gloria oppure la solita vita, quasi monotona, alla quale era tanto affezionata. Per Maya sarebbe stata un decisione dura da prendere, ma in cuor suo sapeva che, qualunque essa fosse stata, ci sarebbe stato sempre qualcuno a sostenerla.

Dal fondo dell'albero in cui la ragazza sedeva persa nei meandri della sua mente, Marco la chiamava a gran voce agitando le braccia per farsi notare, ma lei era talmente sovrappensiero che non si era accorta di nulla e continuava ad ammirare l'orizzonte cercando delle risposte.

《Maya! Ma ci sei?》disse il ragazzino, poco più grande di lei, lasciandole un piccolo masso in modo da catturare la sua attenzione.

《Ahia! Mi hai fatto male!》urlò lei balzando giù con un salto degno di un'atleta e atterró piedi e mani a terra.

Maya e Marco si conoscevano da sempre e con il tempo avevano imparato a scherzare, a prendersi in giro, ma anche a volersi bene e sostenersi sempre. Erano diventati inseparabili, come Cip e Ciop nei cartoni animati che danno al mattino in televisione e Maya non aveva avuto ancora il coraggio di dirglielo.

Aveva passato l'intera mattinata a escogitare un modo, quello meno doloroso, per avvisare l'amico della decisione che aveva preso. Si era domandata più volte che cosa sarebbe successo se di punto in bianco il destino li avesse separati e quel momento, purtroppo, era arrivato troppo presto. Maya non era pronta a separarsi da lui, ma non voleva nemmeno rimanere legata a quella terra d'infanzia che, oltre alla gioia, le aveva portato tanto dolore.

Rolly Road non era più la stessa da quando la ragazza era rimasta sola e anch'ella era cambiata, era cresciuta e maturata con la consapevolezza che la vita ti toglie con tanta facilità ciò che un attimo prima ti ha dato e lei, il giorno in cui il signor Fato si é presentato alla sua porta portandole via tutto, non se lo sarebbe mai scordato.

《Che hai?》chiese Marco alla ragazza vedendola più distratta del solito.

Maya voleva trovare le parole giuste, ma in quel momento niente gli pareva appropriato, così continuava a fissare il vuoto sperando nella comparsa improvvisa di una soluzione.

Marco, nel frattempo, la guardava e dentro di sé si domandava cosa stesse succedendo alla ragazza solare che da qualche giorno si comportava in quel modo strano e insolito.

Tra i due non vi erano mai stati segreti e questo silenzio da parte di lei lo metteva a disagio.

《Cosa stai li imbambolato, andiamo!》esclamò Maya ancora priva di coraggio.

Il ragazzo si aspettava una risposta, ma aveva cominciato a credere che essa non sarebbe mai arrivata. Conosceva Maya e lei era una ragazza cocciuta: quando non voleva parlarti non lo faceva, era brava a mantenere il silenzio e a Marco questo aveva sempre dato sui nervi.

Perle d'inchiostroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora