Jean's Pov
Ero andato a cercare Marco alla serra un'ora dopo che era stato chiamato dalla psicologa. Non trovandolo pensai che fosse da qualche altra parte, o che lo avesse trattenuto di più, e nel frattempo mi aveva chiamato Eren cosí pensai che avrei rivisto Marco a cena poco dopo.
Ma non fu cosí. Arrivato alla baracca della mensa non lo vidi da nessuna parte e quello mi preoccupó molto. Marco aveva sempre fame, non saltava mai i pasti, magari non mangiava porzioni esagerate, ma qualcosa lo mangiava sempre.Mi allontanai dalla mensa e andai a controllare la nostra baracca e fui davvero sollevato nel trovarlo sdraiato sul suo letto. Era sdraiato a pancia in giù che dormiva, non era da lui dormire durante il giorno, ma a causa degli incubi ultimamente dormiva poco e durante il giorno era molto stanco, quindi un pisolino glielo si poteva concedere no?
Gli accarezzai gentilmente i capelli, per poi passare alle sue guance costellate di lentiggini. Se uno le avesse unite con delle linee si sarebbero formate davvero delle costellazioni, le trovavo stupende.
Piano piano cominciò a svegliarsi, a malavoglia, ma quello era normale. Mi guardò con gli occhi socchiusi e stanchi e passò dall'essere sdraiato di pancia a girarsi di un lato, per poi allungare entrambe le braccia senza dire niente, ma io sapevo esattamente cosa voleva. Mi avvicinai e lo abbracciai, lasciandogli appoggiare la fronte sulla mia spalla.
Ridacchiai piano, sembrava un koala, o un bradipo. "Vieni a mangiare?" Gli chiesi accarezzandogli la testa.
Lui si staccò lentamente, per poi sedersi a gambe incrociate. "No, non mi sento molto bene." Mormorò con lo sguardo spento. Io lo guardai corrugando la fronte preoccupato e gli appoggiai delicatamente la mano sulla fronte. "Non sei caldo...cosa ti senti?" Gli chiesi curioso. "Mal di pancia...e mi sento giù di corda." Mormorò di risposta sdraiandosi e sorridendomi debolmente. "Tranquillo, starò bene, ho solo bisogno di riposare." Cercò di rassicurarmi. Io annuii e gli baciai la fronte: " ti porto qualcosina però, va bene?" gli chiesi, al che lui annuí.Andai a mangiare, comunque pensieroso e appena finii tornai di fretta da Marco, portandogli una mela, era l'unica cosa che ero riuscito a sgraffignare. Quando gliela diedi la mangiò piano, quasi riluttante, sembrava avere davvero poca fame. Gli rimasi abbracciato tutto il tempo, cercando di scaldarlo e farlo sentire meglio, visto che tremava. Un po' sembrò aiutarlo, ma tutto peggiorò durante la notte, quando si sveglió di nuovo per un incubo. Ma stavolta sembrava essere peggiorato.
Scattò a sedere piangendo e urlando, svegliando tutta la baracca. Mi ci volle qualche minuto per calmarlo, stringendolo a me, facendogli appoggiare la testa sul mio petto e accarezzandogli la schiena. Anche i ragazzi che lo prendevano in giro sembravano dispiaciuti nel vederlo in quello stato. Quando si calmò si addormentò di colpo come svenuto, seduto, con la testa appoggiata al mio petto.
Lo feci sdraiare lentamente sul cuscino e lo coprii con le coperte, tenendolo stretto a me.Il giorno dopo decisi di parlarne a mia zia, mi sembrava tutto troppo strano, volevo un parere da qualcuno di adulto. Per fortuna era tornata a casa e ora stava bene e il suo fidanzato si occupava di lei. Lui non c'era quando la picchiarono perchè era via per lavoro, ma non è stata colpa sua e penso che sia perfetto per mia zia. La tratta benissimo; quasi come una regina.
La sera mi misi in disparte e la chiamai. "Jean, che bello sentirti, stai bene?" Mi chiese con la sua solite voce allegra; mi faceva venire il sorriso. "Io sto bene zia, va tutto bene li?" Le chiesi, al che lei rispose di si. Dopo di ciò, cominciai a spiegarle di Marco, di come era sembrato terrorizzato al sentire che doveva andare dalla psicologa, a come fin da dopo il primo incontro aveva avuto incubi tutte le notti, come piangeva e urlava svegliandosi, come era diventato gradualmente più debole e triste e di come su nascondeva nei vestiti.
Dopo aver ascoltato tutto sentii il tono di mia zia farsi più cupo, quasi triste.
"Jean, ascoltami bene, potrei sbagliarmi ma tu devi far si che Marco si apra con te, devi costringerlo anche se so che suona come una cosa cattiva da fare, farlo parlare quando non vuole. Ma potrebbe essere che la psicologa sia pericolosa per la salute mentale, se è come penso lo sta sottoponendo ad una terapia conversionale per farlo "smettere di essere trans". Fallo parlare, fatti dire perchè sta cosí male, devi scoprirlo Jean devi aiutarlo. C'è il serio rischio che quel povero ragazzo arrivi al suicidio se davvero lo stanno sottoponendo a quel tipo di terapia. Salvalo Jean, salvalo."---------------
Bellissimo capitolo solo dal pov di jean😂 Comunque, non ho granchè da dire su questo xapitolo a parte che, togliendolo, rimangono solo 6 capitoli e poi anche questa storia è finita. Se ci penso mi dispiace un po', è stato divertente. Comunque non ho in porto altre JeanMarco o fanfiction in generale , sto però lavorando ad una collaborazione con LaCliffocondinaHot e ad altre due storie con personaggi miei, che però non so se e quando comincierò a postare.
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I am Marco
RomanceMarco, un ragazzino trans che non viene capito dai genitori viene mandato a un campo estivo maschile per ragazzi difficili. Malgrado la maschera saccente e talvolta "sassy" che ha creato per se il ragazzo, si sente semplicemente spaventato e solo. C...