Capitolo 1: Voices

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Draco, Blaise e Lyra salirono velocemente sul treno trovando uno scompartimento libero e vi si fiondarono subito dentro -con grazia ed eleganza, perché erano pur sempre serpeverde, o almeno, due di loro lo erano-. 

«Ti stai nascondendo da qualcuno, Draco?» fece Blaise, con una nota divertita nella voce. Draco lo fulminò con lo sguardo «Non voglio seccature già il primo giorno». «Credo di non seguirvi» sollevò le sopracciglia Lyra ascoltando il loro breve scambio. «Draco è filato via coma una firebolt per evitare di incontrare l'eroe del mondo magico, dico bene?» aprì bocca Blaise prima che qualcuno -Draco- potesse fermarlo. «Parliamo di Harry Potter? Avete ancora motivi per litigare, dopo la guerra?» domandò Lyra. Draco, già pronta sulla lingua una battuta tagliente per l'amico, si girò all'improvviso verso la cugina «No» disse lentamente «non è mai stato per la guerra» ma non aggiunse altro, e nonostante la curiosità, Lyra non fece altre domande, e Blaise sembrava aver capito dal suo sguardo che era meglio non insistere sull'argomento.

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Nel frattempo, dalla parte opposta del treno, tre studenti molto particolari cercavano uno scompartimento libero «Avremmo dovuto sbrigarci, ve l'avevo detto di svegliarvi presto!» sbuffava l'unica ragazza del trio. «Andiamo Hermione, il treno parte tra dieci minuti, siamo in perfetto orario» si lamentò uno dei due ragazzi, scuotendo la zazzera di capelli rossi. Harry Potter li guardò, sorridendo a quel piccolo battibecco, gli sembrava quasi che niente fosse cambiato.

Ma non era così, tutto era cambiato. C'era stata una guerra, erano morte delle persone, e nonostante adesso tutto fosse finito, dimenticare era impossibile, niente sarebbe stato più come prima. Però, qualcosa stava ricominciando a girare nel verso giusto, dopo tutto quel dolore.

Quell'estate lui, Ron e Hermione erano tornati ad Hogwarts per dare una mano con i lavori di ricostruzione, e quando la McGranitt li aveva avvisati che a tutti gli studenti sarebbe stata data la possibilità di ripetere l'anno a causa della guerra, avevano accettato subito con entusiasmo -Hermione- e con un tiepido sorriso -lui e Ron-. Forse un anno da adolescenti se lo potevano concedere, dopo tutto quello che era successo.

«Sono tornati anche alcuni serpeverde» osservò la riccia, girandosi verso Harry che, perso nei suoi pensieri, non aveva seguito il discorso «Mh?» chiese riscuotendosi. «Non credevo che avrebbero avuto il coraggio di tornare a scuola quest'anno» osservò Ron con un pizzico di fastidio, ma Hermione lo riprese subito «Se sono qui significa che sono stati scagionati Ronald, è ovvio!» lui scosse le spalle e fece per replicare, quando Harry intervenì «Non avranno vita facile, non dopo la guerra, molti dei loro genitori sono mangiamorte». «Se ti riferisci a Malfoy» iniziò il rosso «sarà anche stato scagionato -grazie a te, amico- ma rimane il bastardo che è sempre stato». Harry sospirò «Non è mai stato davvero cattivo Ron, è stato solo codardo. Ma sul fatto che sia insopportabile puoi giurarci» disse con un punta di antico astio. Hermione, che nel frattempo aveva trovato uno scompartimento libero e si stava sedendo su uno dei sedili, commentò «Sono pronta a credere che dopo la guerra sia maturato anche lui, dubito che quest'anno ci darà problemi, metà della scuola lo odierà a causa delle azioni di suo padre». «Spero tu abbia ragione, Hermione, non lo voglio un anno con il furetto in mezzo ai boccini!» chiuse il discorso Ron, sedendosi a fianco alla fidanzata e passandole un braccio attorno alle spalle. Harry li guardò sollevando le labbra, era davvero felice che i suoi amici avessero finalmente superato la timidezza e avessero confessato i loro sentimenti l'uno all'altra, ma non poteva fare a meno di sentirsi un po' geloso del loro rapporto. Un po' solo.

Avrebbe voluto avere anche lui qualcuno accanto che rendesse più facile superare l'anno precedente, qualcuno con cui sentirsi finalmente come il ragazzo di 18 anni che era. Ma con Ginny le cose non erano andate come previsto, e dopo averla lasciata al funerale di Silente con la promessa di tornare insieme dopo che Voldemort fosse stato fuori dai giochi, a guerra conclusa si era accorto di non provare più quel sentimento per la ragazza che lo aveva animato l'anno prima. E così, le aveva parlato durante una soleggiata mattina estiva, e dopo un momento di confusione, lei aveva risposto con un sorriso amaro «La guerra è stata dura Harry, ha cambiato molte cose, ci ha cambiati. Io ti capisco, davvero. Mi dispiace solo che le cose non possano essere come avevamo sperato». Harry ne era rimasto sorpreso, non credeva che Ginny avesse potuto capire come si sentiva, invece la ragazza sembrava aver compreso il suo turbamento. Ma dopotutto, anche lei aveva perso qualcuno.

Things we lost in time- La figlia del tempoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora