Freya era una ragazza con i dreadlock.
Si, i dreadlock... i capelli che di solito hanno gli africani... Ah no ecco, meglio ancora. Per farvi capire, i capelli di Bob Marley. Bob Marley ha i dreadlock, presente? Qui in Italia li chiamano i rasta, che per carità, mi danno un senso di disprezzo che spesso e volentieri correggo le persone alla nazi-grammar terrorist.
Freya quindi era una ragazza con i dreadlock, ed era molto alta.
1 metro e 80, povera stella. Ha vissuto una vita intera a ripetere a se stessa che altezza è mezza bellezza, quando l'altezza in realtà è una vita senza tacchi e alla ricerca di un uomo magari non bello, ma alto. L'altezza in un uomo mette un sacco di sicurezza, non trovate? A me si, tantissimo. Meglio brutto che basso, dico io! Sessismo a parte, io non lo sono, ma cavolo l'uomo alto ha il suo perché. Credo che riporti indietro ai tempi della preistoria, dove lìuomo deve proteggere la donna in qualche modo, è una cosa primordiale credo, nonostante il mondo di oggi pretende una parità che va oltre ai diritti. Io invece penso che il bello del mondo sta nella sua massima dualità: la donna è bella perché doversa dall'uomo e viceversa. I due opposti di attraggono, si uniscono, e creano un unione che crea la perfezione.
Freya era alta perché i genitori erano alti. Il suo mantra era "mamma e papà sono alti, certo non potevo venir fuori una tappa, no?". Anche la sorella è alta, ma un po' scema. Ma quella sarà la mia prossima storia. La mamma ha avuto problemi quando era piccola, perché la prendevano in giro, un po come a Freya, chiaramente. Quando Freya era piccola, non si sapeva nemmeno cosa fosse il bullismo, oggi invece ne fanno cortometraggi e pubblicità alla tv. Terribile, ovviamente, ma lei sostiene che essere stata presa in giro per anni l'ha resa più forte. Effettivamente è vero, Freya è una tipa tosta. Il cuore è un muscolo, e lei si è allenata per quasi la metà degli anni che ha.
Freya è una ragazza con i dreadlock, molto alta e porta gli occhiali rotondi.
No, non perché vuole assomigliare alla Joplin, ne ad Harry Potter che lei adora, sia ben chiaro. Il motivo è più stupido, anche se abbastanza emozionante. Quando Freya stava a Cambridge, per studiare inglese, si è andata a fare un week end a Londra, completamente da sola. Era il suo primo viaggio all'estero (tranne il viaggio a Parigi con al scuola) e non aveva la minima idea di come funzionasse il mondo. L'ho ammirata profondamente per il coraggio che ha avuto, poiché senza parlare la lingua è partita all'avventura senza nemmeno uno smartphone ad aiutarla. E' stato sul treno da Cambridge verso Londra che ha conosciuto le note di Ludovico Einaudi. Scendendo dal treno, riconobbe la stazione, era la King's Cross, figata! C'era anche il carrello che entra nel muro. "ci ripasserò per farci la foto, ora c'è troppa gente", ma questo non accadde. Uscita dalla stazione, panico completo... "e mo addò vado?"
E fu li che accadde una cosa che credo sia più unica che rara. Davanti alla stazione, esattamente in quel momento, Freya incontrò una sua collega di università. Di Pescara. A Londra, esattamente quando non aveva la benchè minima idea di dove andare. Gaetana (nome purtroppo non di fantasia) la portò a Nothing Hill dove incontrò, su una bancarella, i suoi amati occhiali rotondi. 5 sterline, made in Italy.
Non visitò il Big Beng, il London Eye o il parlamento. No. Andò al museo di scherlock Holmes e ci passo poi tutto il pomeriggio. Ma questa è un'altra storia.
Freya era una ragazza con i dreadlock, molto alta, occhiali rotondi e le polacchine......
T^\y l