cap 3

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Quella notte non sognai niente, ero davvero stanca.
Quando mi sveglio trovo Peter seduto sul letto accanto a me, proprio dove l' avevo lasciato prima di addormentarmi.
"Buongiorno Sere" mi sorride e mi mette una mano sulla fronte "La febbre ti è passata"
"Giorno" quel ragazzo... Non lo so ...è diverso da tutti gli altri dalla sua età. E non solo perché vola.
"Allora... cosa vuoi per colazione?"
"Non lo so... Adesso mangerei di tutto" mi siedo sul letto con le gambe incrociate.
Poco dopo Peter torna con la colazione, non so cosa io stia mangiando, ma non mi interessa, ho troppa fame per pensarci. "Sere dovevamo parlare ti ricoedi vero?"
"Si, ho bisogno di sapere tutto, chi Sei tu, cosa c'entra mia nonna..."
"Saprai tutto, ma prima mangia"

Finito di mangiare "OK adesso dimmi tutto"
"Vedi... ecco... Non so da dove comunciare" si gratta la testa.
"Beh comincia da dove siamo per esempio" lo invito.
"Allora adesso siamo all' ISOLA CHE NON C'È che non si trova sulla terra, e neanche nella tua galassia. Qui ci sono cose che te non vedresti neanche nei tuoi sogni più pazzi" mi meraviglio dell' entusiasmo con cui mi dice queste cose.
"Tipo?"
"Tipo... fate, indiani, sirene e sfortunatamente i pirati, ma credo che tu ti sia accorta che di loro non devi avere paura se ci sono io" mi fa l' occhiolino e io arrossisco" Sei carina quando arrossisci"
"OK... grazie " ci mancava solo questa.
"Poi... tu chi sei?"
"Mi chiamo Peter, vivo qui da... Non mi ricordo da quanto sono qui, ma è tanto tempo. Da piccolo non volevo crescere, quindi sono scappato e ho incontrato Campanellino che mi ha portato qui, te la farò conoscere"
"Neanche io voglio crescere, 14 anni sono troppi" mi sorride.
"Concordo "
"E... cosa cazzo c'entra mia nonna ? "
Il suo volto si illumina di un sorriso, un po però triste. "Quando tua nonna aveva la tua età era molto brava a raccontare storie, e ogni sera la osservavo dalla finestra...(Dai La storia la sapete, non ho voglia di scriverla)" nella sua voce c' è un che di nostalgia.
"Beh... quindi tu e mia nonna... ecco... vi siete anche baciati?"
"Em... si. Sono passati anni. Sei identica a lei li sai?"
"Me lo dicono spesso" metto per terra la tazza vuota.
Peter mi prende la mano "Sei sicura di stare bene?"
"Certo! Mi sento benissimo" Cerci di rassicurarlo "oggi che si fa?"
"Non lo so... to faccio vedere il campo, sai ci sono un sacco di persone che devi conoscere" avrà più eccitato di me all' idea di farmi conoscere tutti.
"Ok. Ma prima vorrei lavarmi, sono un disastro." Dico toccandomi i capelli che ormai sembrano pagina.
"Nah qui nessuno ti giudica se hai i capelli sporchi. E poi sei comunque bellissima" mi fa l' occhiolino.
"Lo so ma mi da fastidio avere i capelli sporchi" me lo tocco nuovamente e faccio la faccia schifata.
"Uff OK abbiamo un bagno con una vasca. Te ti lavi e io guardo che non entri nessuno"
"Grazie" gli do  un bacio sulla guancia e lui arrossisce (Lo faccio sempre ai miei amici)

Un ora dopo sono pronta.
"Ok è vero, i tuoi capelli sono più belli puliti" mormora Peter "Vieni, ti faccio conoscere gli altri" mi prende la mano e mi conduce fuori.
Vedo una trentina di ragazzi e bambini che giocano e si rincorrono. Appena si accorgono della mia presenza rimangono immobili come sorpresi.
"Peter... È. ..È. .. Wendy?" Uno di loro ha il coraggio di parlare.
"No... È la nipote in realtà"
"Sei qui per essere la nostra mamma?" Chiede un altro.
"Ecco io..." Peter mi interrompe.
"Si! È qui per essere la vostra mamma e per raccontarvi le storie prima di dormire" lo guardo sorpresa. Mi fa l' occhiolino. Dev' essere la sua arma segreta, mi ipotizza sempre.
"Si beh... Mi chiamo Serena" è l' unica cosa che riesco a dire.
"Voi ragazzi divertitevi, la mamma e il Papà devono andare in un posto" mi prende la mano
"Ciao ragazzi a dopo" accenno mentre Peter mi rende per i fianchi sollevandomi da terra.
"Dove stiamo andando?"
"In un posto speciale, non ci portò mai nessuno, preparati psicologicamente piccola" comincia a scendere verso la foresta.

La nipote di Wendy (Peter Pan )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora