Si è discusso molto sulla felicità e probabilmente, sempre si continuerà a farlo perché in fondo essere felice è il desiderio ma anche lo scopo ultimo di ogni essere umano.
Quello che ho capito è che la felicità non è qualcosa che deve essere ricercata a tutti i costi come se fosse una meta da raggiungere ma è piuttosto una condizione che dipende da noi stessi, indipendentemente da quello che possiamo avere o non avere.
La felicità è uno stile di vita, un'attitudine.
Penso che esistano delle predisposizioni affinché la felicità possa entrare nella vita di qualcuno, dei presupposti che ognuno di noi , riflettendoci sopra, può facilmente riconoscere.
Non bisogna pensare che la felicità debba per forza essere accompagnata dalla ricchezza, il successo ed il piacere. Infatti, se ci avete fatto caso, le persone felici si trovano in qualunque condizione sociale: dal ricco industriale al povero dei Paesi in via di sviluppo, senza alcuna distinzione.
Siamo soliti immaginare la nostra felicità in modo preciso, dettato dalle apparenti esigenze di un determinato momento ma in realtà, quasi sempre, la felicità si presenta in modo inaspettato e a volte in modo molto differente da quello che ci aspettavamo.
La vera felicità non sta nel raggiungimento di grandi obiettivi ma nella capacità di riconoscere e assaporare le piccole cose che questa vita quotidianamente ci offre. Questo atteggiamento difficilmente può essere insegnato, è qualcosa di innato nell'animo umano che fa la differenza tra una persona felice ed una infelice.
Buona parte della nostra felicità dipende anche da un buon atteggiamento nei confronti di chi ci circonda. Come abbiamo visto, chi nutre cattivi sentimenti non potrà mai essere felice.
Sostanzialmente sono assolutamente convinto che ognuno di noi possiede già i presupposti per essere felice qui e adesso, solo che spesso si tende ad ignorarli alla ricerca di chissà cosa, chissà dove.
Tempo fa circolava in rete una storia che mi aveva molto colpito e che voglio ricordare.
"Un uomo molto anziano, piccolo, fiero e ben curato, una mattina trasloca in una casa di riposo.
Dopo parecchie ore di attesa, quando gli viene detto che la sua camera è pronta, sorride gentilmente e ringrazia tutti. Mentre si reca fino all'ascensore con il suo deambulatore, un assistente gli descrive la sua piccola camera, includendo il drappo sospeso alla sua finestra come tenda.
«Mi piace molto» dice con molto entusiasmo l'anziano.
«Ma lei non ha ancora visto la camera, aspetti almeno prima di vederla.»
«Questo non c'entra niente» continua l'anziano. « La felicità è qualcosa che scelgo a priori. Che mi piaccia la mia camera o no, non dipende dai mobili o dalle decorazioni, dipende piuttosto dal modo in cui io decido di percepirla. Nella mia testa ho già deciso che la mia camera mi piace. Questo tipo di decisioni le prendo ogni mattina al mio risveglio. Posso scegliere di passare la giornata a letto contando le difficoltà che ho con le parti del mio corpo che non funzionano, oppure di alzarmi e ringraziare il Cielo per quelle che funzionano ancora.
Ogni giorno è un regalo e finché vivrò, mi concentrerò su tutte le cose nuove del presente e su tutti i ricordi felici che ho raccolto durante la mia esistenza. Perché la vecchiaia è come un conto in banca, prelevi da ciò che hai accumulato.»"
Questa breve storia fa riflettere, soprattutto perché ci dà lo spunto per immedesimarci nell'anziano protagonista.
Come stiamo vivendo la nostra vita?
Stiamo riempiendo il nostro conto in banca di buone cose oppure no?
Quante volte abbiamo la felicità a portata di mano ma non sappiamo vederla perché siamo concentrati su ciò che vorremmo ma non abbiamo?
La felicità è una scelta molto più spesso di quanto immaginiamo e nasce esclusivamente da noi, non da quello che ci circonda o dalle alterne vicende della vita.
Molti potranno obiettare che spesso la nostra infelicità non dipende da noi ma dalla cattiveria degli altri. Se vengo tradito o maltrattato non posso essere felice. Ma è davvero così? Pensaci.
In realtà in ogni istante della nostra vita siamo in grado di decidere quali sentimenti provare nei confronti delle persone che ci circondano e delle esperienze che ci capita di vivere.
Tutti abbiamo a che fare con il male e con la cattiveria ma sta soltanto a noi la volontà di tenerli al di fuori del nostro cuore.
Quando qualcuno ti offre qualcosa che proprio non vuoi, la prendi? Immagino di no.
Quando qualcuno ti offende o dice delle cattiverie sul tuo conto, ti sta offrendo la possibilità di provare emozioni negative. Ti sta offrendo rabbia, risentimento e rancore che però, tu puoi sempre decidere di non accettare.
Purtroppo non possiamo controllare la cattiveria che gli altri hanno nel loro cuore, però quello che tu lasci arrivare nel tuo cuore dipende solo ed esclusivamente da te.
Smettiamola dunque di lamentarci per le cattiverie che ci fanno gli altri perché siamo noi a permettere agli altri di farci soffrire.
Impariamo a mettere dei filtri alle nostre emozioni, in modo che esse non siano in balia di un dispetto, un errore o una cattiveria altrui.
Spesso dimentichiamo che tutto, all'interno di noi, assume il peso che vogliamo dargli noi. A volte bisogna anche essere capaci di sdrammatizzare o di sorvolare.
Se impariamo a non farci infangare dalla cattiveria degli altri saremo sempre sereni.
Non è poi così difficile. È sufficiente avere una buona scorta di bei pensieri, pensieri puliti che lavino via istantaneamente, come acqua fresca, tutto lo sporco che gli altri vorrebbero gettarci addosso.
Ti ringrazio per essere arrivato fin qui, mi auguro di essere riuscito a suscitare in te qualche riflessione o qualche bel pensiero.
Concludo questa breve avventura scritta con un proverbio africano che recita: "Dopo aver girato il mondo alla ricerca della felicità ti accorgerai che ti aspettava sulla soglia di casa."
Da oggi scegli di essere felice.
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La Cura - Istruzioni per capire quello che provi
Non-FictionSei triste e non sai perché? Ti arrabbi facilmente o tutto ti è indifferente? Invidi gli altri e ti senti inadeguato? Le tue emozioni in realtà ti stanno comunicando quello che ti serve per essere felice, devi solo interpretarle...