L'essere umano è bravissimo a complicarsi la vita, specialmente quando rivolge il proprio pensiero al futuro. Possiamo avere una vita praticamente perfetta, con un lavoro, una famiglia e tutto quel serve, ed essere comunque capaci di perdere la tranquillità per preoccupazioni davvero sciocche o per semplici ipotesi.
Se ci fai caso l'esistenza di quasi ogni persona è formata da periodi, ciascuno caratterizzato da una preoccupazione principale (conseguire la laurea, la ricerca di un lavoro, il desiderio di un figlio...) che, fino a quando non viene in qualche modo risolta, porta tutto il resto in secondo piano, assorbendo tutta la nostra energia, come fosse un buco nero.
Una volta risolto il problema che genera la nostra preoccupazione però, non giungiamo alla serenità, come sarebbe naturale, perché i nostri pensieri fanno emergere immediatamente la prossima preoccupazione che diventa il nostro chiodo fisso fino alla prossima risoluzione ed al prossimo problema.
Ultimamente è tra l'altro evidente una malsana tendenza a drammatizzare ogni piccolo fastidio che, con un momento di pensiero lucido, sarebbe risolvibile senza nessuna difficoltà né patema d'animo.
Diventano dei drammi una bocciatura a scuola o le mancate ferie, qualche linea di febbre o la sconfitta della squadra di calcio.
C'è chi perde il sonno pensando al futuro, a quando e a come le cose andranno in un certo modo, senza tener conto che "del futuro non v'è certezza".
Esistono perfino persone che, non avendo vere preoccupazioni e non sapendo quindi come impegnare il tempo, arrivano a costruire sopra a delle sciocchezze dei veri castelli di ansia ed infelicità.
Qualche esempio? Pensiamo alle giovani donne che sono ossessionate dal loro aspetto o dal loro peso oppure a tutti quelli che si preoccupano in modo morboso della propria salute e passano la vita a privarsi di tutto, perdendo di vista ogni gioia della vita.
Il problema è che per chi vive questa condizione, quelle sono preoccupazioni serissime, cose per le quali stare davvero male. È difficile cercare di sdrammatizzare facendogli notare che non sono veri problemi e che tutto potrebbe andare diversamente rendendo le loro preoccupazioni del tutto superflue. Nella maggior parte dei casi sdrammatizzando scateni la delusione o un profondo senso di incomprensione che aggrava le loro ansie.
Ogni persona dovrebbe perciò arrivare a capire da sola quando sta esagerando, alimentando nella propria testa preoccupazioni inutili oltre che dannose per il proprio equilibrio.
Sembra quasi che impegnare il proprio tempo dando spazio a ciò che ci preoccupa sia un espediente innato che l'animo umano utilizza per evitare che una persona affronti se stessa ed i propri veri problemi.
Il meccanismo che si innesca in questi casi è veramente interessante.
Nel momento in cui pensiamo di indagare nel nostro animo per scoprire quali sono i veri problemi per poi risolverli, ecco che la sola proiezione mentale di questo lavoro ci sembra una fatica insormontabile per le nostre capacità.
Meglio allora impegnare la propria mente con preoccupazioni inutili piuttosto che affrontare lo sforzo di provvedere al proprio equilibrio interiore indirizzando i propri pensieri altrove.
Tieni presente che purtroppo le continue preoccupazioni, oltre ad abbassare notevolmente la qualità della nostra esistenza, non ci permettono nemmeno di pensare serenamente e questa, a mio parere, è una cosa davvero grave. È infatti nella serenità del pensiero che si prendono le decisioni adeguate per indirizzare la nostra vita nella giusta direzione.
Se solo si riuscisse ad essere più obiettivi si imparerebbe a vivere con maggiore leggerezza.
Per leggerezza non intendo menefreghismo o irresponsabilità, ma la capacità di vivere al di sopra di certe vane preoccupazioni.
Perché il vero problema sono i nostri pensieri che spesso creano preoccupazioni molto più spaventose della realtà. Quante volte abbiamo avuto paura di qualcosa che a conti fatti non era poi così terribile da affrontare?
Viviamo allora con gioia, assaporando, volta per volta, la dolcezza dei momenti buoni e l'amarezza di quelli difficili. Perché la vita è questa.
Ricordati che tutto passa, e nulla si ripete allo stesso modo.
Impariamo a non dare troppo peso alle nostre preoccupazioni, a non dedicargli troppe energie. Meglio affrontare i problemi (reali) man mano che si presentano.
Allo stesso modo non offuschiamoci lo spirito preoccupandoci per il futuro, perché non possiamo sapere se il domani sarà davvero come lo abbiamo immaginato noi. Di solito è molto diverso da qualsiasi nostra previsione.
" Non affannatevi dunque per il domani, perché il domani avrà già le sue inquietudini. A ciascun giorno basta la sua pena". (Matteo 6 - 34)
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La Cura - Istruzioni per capire quello che provi
No FicciónSei triste e non sai perché? Ti arrabbi facilmente o tutto ti è indifferente? Invidi gli altri e ti senti inadeguato? Le tue emozioni in realtà ti stanno comunicando quello che ti serve per essere felice, devi solo interpretarle...