-Juan Pedro Lanzani. - Continua la signorina Attias, indicando lo sgabello che c'è al mio fianco.
Oh mamma! Peter... il mio compagno di laboratorio? Durante tutto l'anno? In nessun modo, nemmeno per sogno, mi nego. Lancio a Pablo uno sguardo di supplica mentre cerco con tutte le mie forze di non andare nel panico. Dovrei essere rimasta a casa. Nel letto, sotto le coperte. Ah, adesso si che mi sento intimidita.
-Chiamami Peter.
La signora Attias alza lo sguardo dall'elenco degli alunni e osserva Peter da sopra gli occhiali.
-Peter Lanzani. - Dice prima di cambiare il suo nome sulla lista - Signor Lanzani, si tolga quella bandano. Nella mia classe applico una politica di tolleranza zero. Non permetterò che nessun accessorio relazionato con una gang entri nella mia classe. E per disgrazia, Peter, la sua reputazione la precede. Il preside Vazquez appoggia senza riserve questa misura. Mi sono spiegata con chiarezza?
Peter abbassa lo sguardo prima di togliersi la bandana dalla testa, rivelando dei capelli sparati che si adattano all'espressione dei suoi occhi.
-E' per nascondere i pidocchi. - mormora Pablo a Maria, ma io lo sento e anche Peter.
-Vai a fanculo. - dice Peter fulminandolo con lo sguardo - Chiudi il becco.
-Chiaro collega. - risponde Pablo, prima di girarsi - Non sa nemmeno dire una frase senza insultare.
-E' sufficiente, Pablo. Peter si sieda. - Ordina la signora Attias e rivolgendosi al resto della classe dice - Questo vale anche per gli altri. Non posso controllare quello che fate fuori dall'aula, ma nella mia classe comando io. - dice rivolgendosi dopo a Peter - E' chiaro?
-Si signora. - risponde Peter in tono deliberatamente basso.
La signora Attias continua con il resta della lista, mentre faccio tutto quello che posso per non guardare negli occhi il ragazzo seduto al mio fianco. Mi pendo di aver lasciato la borsa sulla finestra perché adesso potrei fingere di cercarvi qualcosa dentro, così come ha fatto Candela questa mattina.
-Che schifo. - mormora Peter in tono contrariato e rauco sedendosi vicino a me. Lo fa di proposito?
Guardo il mio ragazzo, che è assorto nella sua conversazione con Maria del Cerro. Sono gelosa. Vorrei sedermi vicino a lui, e che questo giorno fosse perfetto.
Per caso la signora Attias crede che è ragionevole accoppiare la capitana delle cheerleaders con il ragazzo più pericoloso dell'istituto? Questa donna sta delirando?
-Adesso. - dice - Guardate la persona seduta al vostro fianco.
"Qualunque cosa meno questa", senza dubbio, non ho scelta. Guardo di nuovo Pablo, che sembra molto contento della compagna che gli è toccata. Se Maria non avesse il ragazzo, mi starei domandando seriamente perché si avvicina tanto a Pablo e si scuote i capelli tante volte.
-Forse non vi piace il vostro compagno. - Continua la signora Attias - Ma dovrete stare insieme per i prossimi 10 mesi. Prendetevi 5 minuti per conoscervi, e dopo dovrete presentarlo al resto della classe. Parlate di quello che avete fatto quest'estate, di quali sono i vostri hobby, o di qualcos'altro di interessante.
-Perché non scrivi delle cose su di te sul mio quaderno ed io faccio lo stesso sulla tua? - Chiedo a Peter. È meglio cercare di avere una conversazione con lui.
Peter annuisce, sembra essere d'accordo, anche se vedo che gli si alzano gli angoli delle labbra mentre mi passa il quaderno. Sono immaginazioni mie o è successo sul serio? Aspiro una boccata d'aria, mi tolgo quest'idea dalla testa e scrivo con diligenza fino a che passano i 5 minuti.
-Vi presento Maria del Cerro. - Inizia Pablo, che è il primo a parlare.
Ma non ascolto il resto del suo discorso su Maria e il suo viaggio in Italia. Al posto di questo, abbasso lo sguardo al quaderno che Peter mi ha restituito e rimango a bocca aperta vedendo le parole che ha scritto.
Peter
Ok, forse non ha deciso di giocarsela in questo fatto delle presentazioni. Forse scrivere sul quaderno di Mariana "Sabato notte, tu ed io, lezioni di guida e sesso" non è stata una giocata molto intelligente. E comunque, morivo dalla voglia che la signorina perfetta le si annodasse la lingua con la mia presentazione. E questo è precisamente il risultato.
-Signorina Esposito?
Mi diverto ad osservare come la perfezione alza lo sguardo verso Emilia. Ok, è molto brava. La mia compagna domina alla perfezione il modo di nascondere le sue vere emozioni; lo so perché è qualcosa che io sono solito fare.
-Si? - Dice Mariana, inclinando la testa e sorridendo come la regina della festa.
Mi chiedo se questo sorriso le è servito qualche volta per liberarsi da una multa per eccesso di velocità.
-Il suo turno. Presenti Peter ai suoi compagni.
Appoggio il gomito sul tavolo del laboratorio e mi dispongo ad aspettare una presentazione, che in bene dovrà inventarsi, o meglio la obbligherà a confessare che non sa niente di me. Guarda la mia postura rilassata, e per la sua espressione da cervo spaventato, sono sicuro che l'ho lasciata senza parole.
-Vi presento Juan Pedro Lanzani. - inizia con voce quasi come un fischio. Mi fa rabbia ascoltare il nome di battesimo, ma cerco di mantenere la mia fredda facciata mentre lei continua con la sua improvvisata presentazione - Quest'estate, quando non aspettava agli angoli della strada per aggredire qualche innocente, andava in escursione nelle carceri dei dintorni, già sapete a cosa mi riferisco. E nasconde un desiderio che nessuno potrebbe indovinare.
All'improvviso, tutti rimangono in silenzio. Anche la signora Attias sembra intrigata. Cazzo, anch'io ho la sensazione che le parole che escono dalle bugiarde labbra color rosa intenso di Mariana sono musica per le mie orecchie.
-Il suo maggior desiderio. - continua - E' di andare all'università, e diventare professore di chimica, come voi signora Attias.
Mariana mi lancia un sorrisino trionfale, sicura di aver vinto questo giro... bella prova.