Capitolo 7- Do You Like Coffee?

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Silena si rigirò tra le lenzuola,un forte odore di menta molto famigliare le penetrò le narici. Qualcosa di umido e caldo le toccò le guance e mugolò infastidita. Ci volle un po' fino a quando la russa non si scontrò con qualcosa di duro.
Una voce suadente le bisbigliò all'orecchio.
-Svegliati,Lena...-. Silena sbarrò gli occhi e sussultò. Riconosceva quel tono e quel soprannome benissimo. Girò il capo e si ritrovò a pochi centimetri dal viso del suo migliore amico che la guardava divertito.
-Viktor! Perché sei a torso nudo?! E perché sono nel letto con te?!-. Silena scattò a sedere,rossa come un peperone,usando i suoi capelli per coprire il rossore formatosi sulle sue guance.
-Ma soprattutto... Perché diavolo mi stavi leccando la faccia,pervertito?!-. La russa si voltò verso di lui con sguardo omicida. Non era la prima volta che Viktor le faceva scherzi del genere.
Il diretto interessato alzò le mani,in segno di resa.
-Guarda che non sono stato io!-. Disse con aria innocente. Un rumoroso abbaiare attirò l'attenzione di entrambi verso il barboncino marrone che tentava di arrampicarsi su Silena,ancora stesa sul letto.
-Makkachin! Amore mio!-. Silena abbracciò svelta quel cagnolino,che tanto amava.
E il suo amore era senz'altro ricambiato da come il cane fosse contento di ricevere tutte quelle attenzioni.
Viktor si mise a sedere e guardò i due che giocavano,con gli occhi pieni di ricordi.

*****

Un ragazzino sui 16 anni entrò in un canile della periferia di San Pietroburgo,scostandosi un po' di neve dal piumino blu,mentre una ragazzina di 12 anni lo seguiva a ruota mentre si guardava intorno.
-Lena,sei sicura di voler entrare qui?-. Chiese Viktor,spostando i capelli da un lato. Effettivamente,quel posto non lo rassicurava affatto,dalle condizioni in cui sembrava essere ridotto quel posto dimenticato da dio.
-Sicura! Il posto giusto è sempre dove meno te lo aspetti!-. La ragazza iniziò a camminare guardando le varie gabbie,seguita da Viktor che guardava la scena disinteressato. Non aveva idea del perché la sua migliore amica si fosse improvvisamente fissata con l'idea che dovesse per forza avere un animale domestico.
-Ripetimi ancora perché siamo qui...-. Silena sbuffò,mentre guardava amareggiata quei cani che,al loro passaggio,arretravano spaventati.
-Ti farà bene avere un po' di compagnia quando non ci sono. E poi,avere un animale domestico rallegra e allunga la vita! Lo dice anche la scienza...-. Viktor sbuffò,guardando le gabbie: quegli animali gli facevano una gran pena.
-Vicky! Vieni a vedere svelto!-. Silena si fermò vicino a una gabbia e lo chiamò eccitata.
-Cosa c'è?-.
-Guarda!-. Viktor sgranò gli occhi. Silena sorrideva mentre accarezzava un cucciolo di barboncino dal manto marrone scuro,attraverso la gabbia. Il cucciolo ricambiava le sue attenzioni leccandole la mano.
-Avvicinati,non morde!-. Lo incitò.
Viktor avvicinò pian piano la mano alle sbarre e quando il suo sguardo gelido incontrò quello caldo e giocoso di quel cane,accompagnato dal sorriso della sua unica ragione di vita, Viktor si sentì per la prima volta,amato.

*****

Da quel giorno Viktor e Silena non si separarono mai più da quel dolce cagnolino,che li accompagnava sempre e ovunque.
-Oh Makkachin,mi sei mancato tantissimo! Più del tuo padrone!-.
-Come sei spregevole...-. La vezzeggiò Viktor mentre si alzò,mostrando il fisico marmoreo coperto solo da un paio di boxer neri. Si scompigliò i capelli e controllò l'orario sul cellulare. Le 11,30 del mattino a Sochi.
Silena,come colpita da qualcosa,si alzò di scatto dal letto,ignorando il fatto di essere solo in intimo. Guardò Viktor sconcertata.
-Aspetta... Ma che è successo ieri sera? Come diamine ho fatto ad arrivare qui?! E soprattutto: perché diamine sono in intimo e tu sei nudo?!-. Gridò la mora,gesticolando e arrossendo allo stesso tempo.
Viktor la prese per le spalle,guardandola intensamente,sapendo che solo così poteva calmare il piccolo ciclone che aveva davanti.
-Respira.-. Le ordinò.-Ti racconto tutto,ma prima vestiti e mangia qualcosa.-.
-D'accordo...-. La ragazza annuì. -...ma prima vestiti anche tu!-. Aggiunse poi,arrossendo visibilmente,abbassando lo sguardo e iniziando a torturarsi nervosamente le mani mentre non smetteva di torturarsi le labbra carnose con i denti.
Viktor non si lasciò scappare l'occasione,afferrò il telefono e fece una foto a sorpresa alla ragazza che se ne accorse troppo tardi.
-Ehi! Ma che fai?!-.
-Dovresti essere felice Lena,sei diventata il mio nuovo salvaschermo!-.
-Vaffanculo!-. Viktor rise mentre schivava il cuscino che la ragazza gli aveva tirato contro per dispetto.
-E perché vorresti che mi vesta anche io? Ti disturba quello che vedi?-. Le si avvicinò maliziosamente afferrandole il mento con due dita. Erano alti uguali,ma Silena si sarebbe sempre sentita così piccola difronte a quello sguardo.
-No! Semplicemente non voglio che ti ammali! Hai la finale del Gran Prix domani,se la memoria non mi inganna...-. Silena si allontanò da lui parlando in modo mellifluo,seguita dallo sbuffo di Viktor.
-Con te non c'è gusto!-.
-Solo perché non sbavo per te come tutte le donne del mondo,non significa che sia un'aliena o chissà cosa...-.
-Ehm...-.
-Non rispondere!-. I due risero.
-Dai tieni!-. Viktor le lanciò una camicia bianca che la ragazza indossò al volo,mentre il biondo indossò solo una t-shirt bianca.
-Allora,innanzitutto, benvenuta nella mia camera!-.
-Fin qui c'ero arrivata...-.
-Le camere degli altri pattinatori sono poco lontane,quella di Yuri,Lilia e Yakov sono qui vicino. Ti chiederai perché sei qui presumo...-.
-Quale perspicacia...-.
-In poche parole,ieri sera alla cena di gala,dopo aver discusso con Yuri,eri così giù di morale che tu,da brava incosciente che sei,hai iniziato a bere un bicchiere di champagne dopo l'altro,dimenticandoti di quanto poco reggessi l'alcol...-. Le lanciò un'occhiata di rimprovero mentre si sedeva sul divano,accanto alla parete opposta. Lei abbassò lo sguardo colpevole.
-Hai iniziato a delirare di brutto,tant'è che Yakov ha dato così di matto che gli è spuntata di nuovo quella graziosa vena sulla tempia,mentre Lilia è rimasta così sconvolta che le si è irrigidita ancora di più la faccia se è possibile...-.
-E Yuri?-. Chiese lei titubante.
-Oh beh, mi ha aiutato lui a portarti qui. È rimasto sveglio quasi tutta la notte a controllarti fino a quando non gli ho dato io il cambio dopo un po'... Era distrutto...-. E con quel distrutto,Silena non seppe se il suo Yurachka fosse distrutto dalla stanchezza o per la litigata della sera prima. Accanto al divano vi era appoggiato con cura il suo vestito,la maschera e,con sua grande sorpresa,anche la rosa bianca che per lei aveva un grande significato.
-Dovrò parlarci prima o poi...-. Aggiunse mentre prendeva in mano il fiore con nostalgia.
-Vedrai che si risolverà tutto,Lena. Sappiamo come è fatto Yuri e in men che non si dica tornerete a fare pace!-. Victor le sorrise rassicurante.
-Beh... Adesso basta pesantezza! Devi riprenderti dalla sbronza di ieri! Cosa vuoi per colazione?-. Silena adorava il modo in cui Viktor riuscisse sempre a capovolgere la situazione in modo da rendere sempre tutto più piacevole.
-Ho proprio voglia di un caffè!-. Gli sorrise mentre si avvicinava al ragazzo,seduto sul letto e gli circondò il collo con le braccia.
-E da quando ti piace il caffè?-. Chiese lui stupito,voltando la testa e rendendosi conto di quanto i loro volti fossero vicini.
-Da un po'...-. Sorrise enigmatica lei. Da quando Viktor si accorgeva di simili dettagli sulla sua migliore amica? Era cambiata,si era trasformata davanti ai suoi occhi e se ne sarebbe presto reso conto.

Yuri on Ice Fanfiction~ We were born to make historyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora