Capitolo 6

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Cercai in continuazione di chiamare al telefono Anna o Sarah, ma niente.
Non c'è campo qui.

Erano le 19.00 ed ero nel bel mezzo del nulla dispersa; camminai a lungo fin quando non vidi un taxi.

"Finalmente" dissi allegramente.

Feci segno di fermarsi, il tassista accostò e salì all'interno del mezzo, gli dissi l'indirizzo di casa e partì.

POV'S SARAH

Rincorsi Matthew fino alla sua stanza dove si era chiuso a chiave.

"Matt, va tutto bene?" dissi bussando alla porta.

"Si" rispose freddamente il ragazzo.

"Puoi aprirmi?"

"Senti, preferirei che mi lasciassi da solo"

A quelle parole capii che qualcosa non andava e rassegnata me ne andai senza ribattere; non so il motivo,ma mi sento responsabile per come sta Matthew.

Sentii chiudersi la porta di entrata e corsi giù per le scale.

"Giada, finalmente come m-" mi interruppi vedendo che non era Giada ma Zed,che mi squadrò da capo a piedi.

"Scusa pensavo che fossi Giada.."

"Come vedi non lo sono" disse dirigendosi verso il bagno.

"Per caso l'hai vista?" chiesi fermandolo.

"No" rispose velocemente chiudendo la porta della stanza.

"Che simpatia..." in quell'istante sentii Anna urlare.

POV'S SEBASTIAN

"TESORO, NON HO BISOGNO DEL BABYSITTER" disse la ragazza alzando la voce.

"Cercavo solo di aiutarti!!"

"BEH, GUARDA UN PO' NON HO BISOGNO DEL TUO AIUTO, COGLIONE"

"SEI INSOPPORTABILE E COCCIUTA

"AH, IO SAREI LA COCCIUTA È?" disse incamminandosi nella sua stanza e io la seguii socchiudendo la porta.

"Perché non mi lasci in pace!!!?!" aggiunse la ragazza molto turbata. 

"Non hai nient'altro da fare che punzecchiarmi tutto il gio..." non gli permisi di finire la frase che senza accorgermene avevo le labbra premute contro le sue.

Erano così morbide, così delicate e si scontrarono con le troppo bramose.
Finchè la mia lingua entrò in contatto con la sua.

POV'S ANNA

Ci misi un po' a realizzare cosa stava succedendo.

Era un bacio appassionato, la sua mano fredda era a contatto con le mie gote bollenti e con un braccio mi stringeva a se.

Mi posò delicatamente sul letto senza mai staccare le sue labbra dalle mie.

Non cercai di respingerlo perchè non ne avevo la forza, le gambe mi tremavano e avevo  un gran senso di vertigini, quasi di ansia.

Ad un tratto sentimmo la porta aprirsi.

"Ossanta..ehm..io...s-scusate.."disse Giada imbarazzata facendo cadere le buste che aveva in mano e andando via.

Sebastian si allontanò delicatamente da me e andò via senza proferire una parola.

Mi alzai di scatto e corsi in corridoio a vedere dove fosse andato il ragazzo.

Era sparito.

"Ma che cazzo..." mi chiesi letteralmente sconvolta.

POV'S ZED

Presi i cuscini e li misi sul divano quando vidi la ragazza riccia, Giada se non sbaglio, avvicinarsi con una faccia abbastanza scioccata.

"Ehm...a-allora io dormo qui su questo divano.."disse indicando quello di sinistra.

La guardai senza dire una parola.

"Si. Ok...allora..buonanotte" disse sdraiandosi sul divano.

Mi misi le coperte addosso e cercai di dormire.

Sentii dei rumori, apri gli occhi e vidi Matthew rientrare dalla porta di casa.

"Matt" dissi cercando di tenere gli occhi aperti.

"Che cazzo stai facendo a quest'ora..."

"Shh..non urlare.." disse andando a sbattere al tavolino.

"E tu non far rumore o sveglierai tutti quanti..."

"Siii...hehe...ok.." biascicò barcollando e ridendo.

"Cazzo, ma sei ubriaco?"

"Ho bevuto solo 2 birre..." disse andando a sbattere contro il divano dove stava dormendo Giada.

"Oooops.." rise cadendo su di lei.

"Ma che cazzo fai?!" Urlai a bassa voce alzandomi dal divano e andando verso di lui.

"Levati da lei" dissi aiutandolo ad alzarsi.

"D'accordo..."annuì mettendo un braccio intorno al collo e salimmo le scale dove lo portai nella sua stanza a dormire.

Gli portai un bicchiere d'acqua e glielo portai in camera.

"Bevi..."dissi, ma notai che si era già addormentato.

Andai in bagno, mi sciacquai la faccia insonnolita e ritornai in salotto;

Vidi Giada senza coperte, con i suoi ricci sul viso e un braccio che toccava terra; mi avvicinai verso di lei e le rimboccai le coperte,sfiorai la sua pelle così morbida e delicata.

La guardai per un momento e mi scappò una piccola risata quando lei mugolò e mi diede un calcio nelle palle.

"MERDA" dissi a denti stretti, cercando di trattenere il dolore cercando di dormire, ma non chiusi occhio tutta la notte.

Through the lensDove le storie prendono vita. Scoprilo ora