Capitolo 3

38 6 2
                                    

POV'S GIADA 

Mi svegliai nel bel mezzo della notte, erano le 2.00 e vidi sul cellulare un messaggio della compagnia aerea che diceva:

"Gentile passeggero, la informiamo che il volo da lei prenotato è stato anticipato alle 4.30 di questa mattina, ci dispiace per il disturbo, cordiali saluti - Azerbaijan Airlines"

In un primo momento non realizzai...fino a che non saltai giù dal letto e corsi per la casa urlando; andai in cucina presi un mestolo e una pentola e inizia a fare più rumore possibile per far svegliare le altre due, che uscirono dalle loro stanze assonate.

"Giada, ma che cavolo stai facendo?!"

"Il nostro volo è stato anticipato!!!!!!!"

"Cosa?!"

"E c'è bisogno di fare tutto sto casino????" chiese Anna sbuffando.

"SIIIIIIIII!!!!!!!! perchè il volo è alle 4.30...DI OGGI!!!!!!" dissi buttando per terra gli oggetti che avevo in mano e corsi su per le scale.

"ODDIO SANTO,ma come??????!!!!, quindi ci dobbiamo muovere!!!"

"Sì!!!!"

Prendemmo tutte le nostre valigie le portammo di sotto e ci iniziammo a preparare.

"SARAHHHHHH, DOVE È LA CIOCCOLATA ALL'OREO!!!"

"MA COSA VUOI CHE NE SAPPIA?!" disse mettendosi la sua felpa addosso.

"Ma è possibile che pensi sempre a mangiare!!!"

"COME FAI A VIVERE SE NON MANGI? NON PUOI, PERCHÉ MUORI"

In quel momento stavamo per uscire quando bussarono alla porta;

Aprimmo la porta e ci trovammo il nostro vicino di casa.

"Potete smetterla di far tutto questo fracasso!!! sono le 2.30 della notte!!"

"SENTA, NON ROMPA LE BALLETTE, ADESSO ANDIAMO VIA E NON GLI ROMPEREMO PIÙ LE PALLE!!!" disse Anna chiudendogli la porta in faccia.

"Dai forza andiamo siamo in ritardo e l'aereoporto è lontanissimo!!" dissi correndo per le scale.

Arrivate in strada, chiamai un taxi, che ci portò all'aereoporto; 

Durante tutto il viaggio in taxi, tutt'e tre, eravamo agitatissime.

Anna continuava a mangiare i suoi dannati oreo, Sarah ascoltava la musica e io ero in preda al panico.

"E se perdiamo l'aereo??!" dissi disperatamente.

"Ma va, non lo perderemo...se mai ne prendiamo un'altro" disse Sarah mettendo le sue gambe sulle mie, molto tranquillamente.

"Mi scusi,può andare più veloce siamo davvero in ritardo!!" chiesi al tassista.

"Mi dispiace ma più veloce di così non posso" rispose cordialmente.

"ASCOLTAMI BENE" disse Anna irritata.

"SIAMO IN RITARDO, NON MI FACCIA GIRARE LE PALLE.
VEDIAMO DI MUOVERCI  O TI PRENDO A CALCI NEL CULO!".

Anna non fece in tempo a finire la frase che il tassista spinse l'acceleratore al massimo.

Arrivammo in aereoporto alle 4.15; Corremmo fino al gate più veloce possibile.

Anna, durante la corsa, inciampò sui suoi stivali con il tacco ed io caddi sopra di lei.

Ci controllarono da capo a piedi, ma tutto filò per il meglio, quindi salimmo sull'aereo in tempo e iniziammo a decollare.

I posti che ci erano stati assegnati non erano quelli che ci aspettavamo;

Sarah era vicino ad un bambino che non smetteva di parlarle e gli stava salendo l'istinto omicida verso di lui.

Lo stesso moccioso continuava a dare calci al sedile di fronte, dove era seduta Anna, che, nella sua testa continuava ad imprecare contro quel bambino.

Io ero in prima fila accanto ad un ragazzo.
Era stranamente taciturno e mi guardava in modo davvero inquietante.

Tutto sommato il viaggio non è stato male, almeno per me...

Finalmente eravamo arrivate a Los Angeles.

Prendemmo le valigie al nastro trasportatore, ma la mia venne perduta.

"Come cavolo è possibile!!? LA MIA VALIGIA! ora come faccio, non ho neanche un vestito!" dissi mettendomi le mani nei capelli.

"Tranquilla, siamo a Los Angeles, qui di vestiti ne comprerai a bizzeffe!!!" mi disse Sarah mettendomi una mano sulla spalla come da conforto.

"Non so davvero come farei senza voi due sceme" dissi facendo ridere le ragazze, me compresa.

Sostammo in un bar, dove Anna prese qualcosa da mangiare e chiamò sua zia.

"Allora, mia zia ha detto che fuori ci aspetta il suo compagno Alfred, Anthony o qualcosa del genere" disse mentre andammo verso l'uscita.

Salimmo in macchina ed Anthony mise le valigie nel bagagliaio.

"Ciao ragazze,come è andato il volo?" ci domandò sorridendoci.

"Bene tutto sommato..." Anna e Sarah mi guardarono con un espressione contraddittoria.

"Anche se mi hanno perso la valigia..."

" E c'era un bambino insopportabile" aggiunse Anna e Sarah le diede ragione.

"Già..."

"Mi dispiace...spero che la vostra permanenza qui sarà di vostro gradimento" disse guardandoci dallo specchietto retrovisore.

Anthony hai capelli brizzolati, è alto, occhi verdi, magro e presenta alcune rughe sul viso; è un uomo per bene, simpatico e davvero gentile.

Ammiravo la città dal finestrino, tutte quelle luci, quei grattaceli, era tutto cosi bello e affascinante; mi chiedevo se in questa città (magari) l'amore busserà alla mia porta e (magari) la mia vita potrà cambiare definitivamente.

Through the lensDove le storie prendono vita. Scoprilo ora