Prologo

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È strano come le cose cambino da un momento all'altro, come un momento prima, ti ritrovi stesa su un prato a contemplare un cielo limpido , e quello dopo ti ritrovi riversa per terra a contemplare un cielo che tanto limpido non è.
Come il tintinnio soave della pioggia che si abbatte sulla superficie, riesce a rasserenarmi anche in queste situazioni, e come il suo odore asfaltato riesce a insediarsi nelle mie narici;
Ma altrettanto strano, è che anche nei minuti che precedono la mia morte quegli occhi color smeraldo siano ancora incatenati nei miei, come quel suo nuovo scintillio malefico mi abbia scosso a tal punto che mentre sono qui agonizzante non riesco a pensare ad altro, eppure ho contemplato così tante volte quel mare calmo che quando l'ho visto tramutarsi in tempesta ne sono rimasta ipnotizzata, perché ci sono sguardi che ti entrano talmente dentro da cui ti riesce quasi impossibile staccarti, e Mentre sono qui che rimurgino ancora incredula su ciò che è accaduto, un urlo un pò lontano mi riscuote dai miei pensieri mentre dei passi si fanno sempre più vicini e imponenti, quando con la coda dell'occhio riesco finalmente ad identificare la figura che avanza lentamente nella penombra ne rimango sbigottita.
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