Let's go hide in Estonia

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Stiles rimase seduta sul bordo della vasca in silenzio, le mani congiunte sopra le cosce e lo sguardo fisso sul lavandino dove tre stecche facevano bella mostra di sè. Ignorò la voce di Lydia che la chiamava reclamando l'uso del bagno per prepararsi per andare al Campus, così come ne aveva bisogno Kira.
Non voleva sembrare pudica, infondo si cambiavano senza problemi l'una davanti all'altra da quando condividevano l'appartamento a San Francisco, ma non aveva detto a nessuno delle due che effettivamente aveva perso la V Card con niente poco di meno di Derek Hale, mandando così a monte i suoi buoni propositi di farlo solamente dopo il matrimonio.
Non che non fosse stata consenziente, era stata pure completamente sobria considerando che era andata da lui per poter passare un po' di tempo insieme e misteriosamente si era ritrovata a baciarsi con l'Alpha sul divano del loft come se non ci fosse un domani, Derek aveva pure provato a fermarla, di farla ragionare, ma lei era stata presa completamente dagli ormoni alla mera età di ventitrè anni, come un'adolescente.
Okay, forse sapeva come ci era arrivata, era iniziato tutto dopo che aveva insultato l'ultima conquista di Derek – una bionda con il cervello grande quanto una nocciolina – e lui aveva risposto tirando fuori la storia di James (che era finita piuttosto male in quanto l'aveva lasciata solamente perché non era voluta andare a letto con lui. Aveva pianto per settimane, se non mesi, prima di riprendersi) e Stiles gli aveva dato un pizzico di verità dicendogli che gli piaceva e lui aveva ricambiato ed era così che erano finiti con il baciarsi e poi nel letto senza vestiti, ma era sicura di aver usato le precauzioni, glielo aveva messo lei, per la miseria.
Il mattino dopo si era ritrovata da sola, nemmeno un bigliettino da parte del licantropo, solamente quando era a metà strada per San Francisco ricevette un messaggio in cui Derek definiva la notte appena passata insieme uno sbaglio. Quando era entrata nell'appartamento sbattendo la porta nè Lydia nè Kira avevano osato rivolgerle la parola e lei aveva semplicemente preso la maglietta di Derek che teneva nell'armadio per darle fuoco. Deflorata e abbandonata, ecco come si sentiva.
Quindi ora si trovava nel bagno con davanti tre test di gravidanza dopo ben due mesi dal loro ultimo incontro e lei non aveva avuto alcun rapporto considerando che nemmeno al college era riuscita a trovarsi un ragazzo che non fosse qualche essere sovrannaturale che fosse attratto da lei a causa dell'odore del Branco. Cavolo, era perfino andata a cena con il Dio Poseidone.
Come da manuale sui test comparve il segno e a Stiles non piacque per niente, erano tutti e tre positivi. Oh, era veramente nei guai.
Uscì dal bagno nascondendo alla vista delle due coinquiline i tre oggetti incriminati e lentamente si rintanò nella sua stanza creandosi un castello di coperte in cui rifugiarsi e prese il cellulare per chiamare Scott.
« Amico, questa sera io non ci sono per la serata film al loft. » disse subito senza perdersi in chiacchiere « Quindi non dare di matto se vedi Lydia e Kira arrivare senza di me. » aggiunse ben conoscendo il suo migliore amico, l'ultima volta che aveva mancato un appuntamento con il Branco aveva iniziato a settacciare tutta Beacon Hills e dintorini perché si era scordato che era andata a Sacramento a trovare una zia. Lo sceriffo aveva riso per una buona manciata di minuti quando Scott era entrato nella stazione di polizia dichiarando la scomparsa di Stiles.
« Ma come? Oggi che tocca a te scegliere il film? » domandò il ragazzo dall'altro capo del telefono, dal tono Stiles poteva scomettere che avesse messo su un tenero broncio. La ragazza si era completamente scordata che era il suo turno, solitamente costringeva tutti a guardarsi Star Wars, almeno avevano iniziato a capire i suoi riferimenti. Era riuscita a far loro vedere i primi quattro episodi in ordine di produzione e solamente Isaac lo aveva amato.
« Sono sicura riuscirete a decidere senza scannarvi chi prenderà il mio posto. » rispose alzando appena le spalle rischiando quasi di far crolare tutto « Ora, per quanto io ami la tua voce devo andare a lezione, ci sentiamo domani Scotty. » e così agganciò senza dare tempo all'altro di provare a convincerla a ripensarci. Aveva anche mentito perché dopo aver scoperto di portare in grembo un piccolo licantropo l'ultima cosa che voleva era andare a lezione. Aveva solamente pochi mesi per organizzarsi e non era nemmeno sicura che nella città universitaria ci fosse un asilo per le mamme che studiavano lì. Doveva anche trovarsi un lavoro, un bambino costava se pensava alle tutine, i pannolini, omogenizzati e altre cose indispensabili. Forse si sarebbe dovuta pure trasferire, sicuramente un bambino avrebbe dato fastidio a Lydia e Kira, molto probabilmente i pianti notturni sarebbero stati all'ordine del giorno.
Ma cosa andava a pensare? Lei non poteva finire il college! Doveva occuparsi del bambino, altro che asilo, doveva lei prendersi cura della sua progene e non abbandonarla in un luogo pieno di bambini dove non avrebbe ricevuto la giusta dose di attenzione che meritava.
Okay, stava piangendo, decisamente non dalla felicità, ma nemmeno dalla tristezza. Semplicemente il fatto che i suoi piani fossero andati a monte la infastidiva, soprattutto se aggiungeva il fattore Derek. Poi doveva dirlo al padre, doveva spiegargli perché mollava l'università così di punto in bianco quando le mancava poco per diventare criminologa. Diamine, era spacciata, suo padre l'avrebbe uccisa per essersi fatta fregare da Derek.
« Stiles cosa stai facendo, faremo tardi! » l'urlo di Lydia la spaventò tanto da sentire il cuore balzarle in gola, ma non uscì dal suo forte, non voleva certo farsi vedere in lacrime.
« Non vengo, sto poco bene. » rispose tenendo la voce stabile, non le serviva certamente un interrogatorio da Lydia in un momento così delicato. Gli ormoni della gravidanza si stavano già facendo sentire, ora capiva perché l'altro giorno aveva pianto quando le era caduto sul pavimento il panino sulla parte della Nutella.
« Okay, rimettiti che stasera dobbiamo tornare a Beacon Hills. » rispose Kira mentre apriva la porta e Stiles nemmeno rispose, avrebbe detto loro nel pomeriggio che non si sarebbe avventurata nella città natale in quanto doveva evitare in ogni modo possibile il padre del bambino. Una volta accertatosi di essere sola in casa, Stiles andò in salotto con una coperta sulle spalle a mo' di mantello e afferrò il suo laptop per fare delle ricerche, doveva assolutamente sapere tutto sulla gravidanza e di quello che aveva bisogno, come ad esempio un buon ginecologo e doveva assolutamente smettere di mangiare roba da fast food, voleva un bambino sano perché poteva anche essere un umano, il suo 50% di genetica poteva anche prevalere su quella di Derek.
Se non errava era entrata appena nella nona settimana e il feto aveva già iniziato a formarsi, tanto che le dita delle mani e dei piedi dovevano essersi formate. Suo figlio doveva essere lungo circa 25mm e Stiles davanti ad una foto di un feto scoppiò a piangere immaginando il suo. Doveva assolutamente predere appuntamento per una ecografia, ma non sarebbe stato facile considerando che doveva avere una prescrizione dal suo medico. Che si trovava a Beacon Hills. Che ogni domenica guardava insieme a suo padre le partite dei Mets al bar. Oh, poco importava, tanto valeva dire tutto subito al buon vecchio sceriffo e poi andare senza pensieri dal medico, magari era anche un falso allarme. Potevano tre test sbagliarsi?
Poi d'un tratto le si aprì una pagina e forse cominciò a piangere ancora più disperatamente leggendo le leggi della California riguardo l'aborto. Come poteva qualcuno voler perdere il proprio figlio? Lei lo aveva appena scoperto e lo amava già sopra ogni cosa!
Si asciugò le lacrime come meglio poteva e chiuse la pagina dove video di ragazze che avevano abortito riempivano lo schermo. Si ricompose e aprì una nuova pagina Google per leggere recensioni sui prodotti per bambini, voleva solamente il meglio per la vita che – molto probabilmente – stava crescendo dentro di lei.

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