CAPITOLO 12 [parte 2]

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Apro gli occhi adagio.

So di avere tutto il tempo del mondo e nessuno, adesso, può togliermelo. E quando ho spalancato le palpebre del tutto, ciò che vedo non ha più nemmeno il ricordo di quel ch'era prima. Ma niente lo avrà più, dopo questa Nota.

Dell'Arena Massima non è rimasto che un cumulo di macerie. Strappata via al terreno, scavato come fa un arazzo nella terra morbida delle campagne. Tutt'intorno, ammassati gli uni sugli altri, corpi carbonizzati.

I primi che noto sono i cavalieri che erano giunti a giustiziarmi. Ma le armature di materioscura, prima nere come la pece, ora risplendono di bianco. Quando mi avvicino, vedo filamenti di luce uscire dalle corazze divelte e far ritorno al mio corpo. È energia divina quella che io emetto e che ora assorbo.

Hanno tentato di ferirmi e ne hanno pagato le conseguenze, come ogni altro mio nemico da ora in poi.

Mi giro quel tanto che basta per scorgere all'orizzonte l'imperiosa Grande Cattedrale. È molto lontana da me, ma è così grossa che sembra che io possa sfiorarla con le dita. E sono proprio le dita quelle che io sollevo, indirizzate al cuore della capitale, vero il colle della Sposa.

«Libera, finalmente» sussurro.

Il fascio d'energia tuona dalla punta delle mie dita e si proietta in avanti finché non arriva al mio bersaglio e, come un'artigliata di una creatura enorme, strappa via interi pezzi della Cattedrale e li disintegra.

Osservo i palmi aperti delle mie mani, ora percorsi da scariche elettriche. Il mio corpo è circondato da un alone dorato e la luce che irradio potrebbe illuminare perfino la più buia delle caverne.

Con un semplice esercizio di volontà, ora la folgore si trasmette nelle mie membra e si concentra nei pugni schiusi e irrigiditi. Unisco i palmi battendo l'energia in un applauso sordo e muovo le braccia: quello sinistro teso e dritto, il destro che tira verso il mio fianco.

«E del dio Sole...» l'arco di luce si estende e la punta del fulmine si plasma come una freccia in direzione della Grande Cattedrale.

«Sposa mai più! » Così apro il pugno e schiudo le dita come se avessi una corda tesa.

Il rombo di un tuono misto a detriti scuote la capitale.

Post Scriptum:

FINITA.
Finalmente, finita.
La Sposa del Sole, la sua revisione, il lavoro fatto in questi ultimi anni: è tutto finito.
Ora non resta che trovare e provare a pubblicare la storia, cercare un editore, e vedere che futuro potrà avere la mia storia su altre piattaforme che non siano Wattpad.

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