VeRiTà Del PaSsAtO

Capitolo 4

Le ore di lezioni al college tutto sommato scorrono veloci con presentazioni di professori e programmi da svolgere nel corso dell'anno. Tra le materie interessanti che ho deciso di inserire nel mio corso di studio c'è scienze naturali. Scoprire tutto ciò che ci circonda mi affascina, infatti l'ora con la professoressa Sarah Koln vola via in un batter d'occhio. È sicuramente diventata la mia preferita tra i prof, fra l'altro è anche molto giovane, ha detto di avere 28 anni e poi non so come ma ci assomigliamo fisicamente, la cosa ha stupito entrambe e l'intera classe. Mi è toccato perfino rispondere ad alcune ragazze altezzose, sospettavano che la prof fosse mia madre, ma la cosa  era impossibile dato che mi avrebbe dovuto partorire a 11 anni.
L'ultima campanella della giornata ci avvisa della fine delle lezioni. Calche di studenti invadono i corridoi, alcuni diretti verso l'uscita mentre altri verso la mensa, il luogo dove Marta crede dovrei andare prima della biblioteca, invece no salgo le scale e mi dirigo agli armiadetti.
<<Minorenne hai sbagliato strada>>.
Mi giro di scatto per il tocco alla spalla.
<<Thomas... Eri tu che spavento, ho avvisato Marta mi fermo qui>>.
<<Si si lo so ci ha informati. Ma io mi riferivo alla mensa sta giù, tu invece sei qui>>.
<<Ah.... Al dire il vero volevo lasciare un pò di cose nell'armadietto, tanto ora ci sarà un sacco di gente in fila alla mensa e mi snervo ad aspettare>>.
<<Capisco io invece ho dimenticato lo zainetto in aula>>.
Rido e cerco di mascherare il fatto che sto dicendo una marea di bugie.
<<Ma come si fa a dimenticare uno zaino? Ahahah>>.
<<Talento. Questo è talento piccola>>.
<<Si come essere un mago giusto??>>.
<<Esattamente, e poi sono solo un peso inutile zaini, libri...>>.
<<Thomas sai di essere in una scuola?>>
<<Certo, il luogo perfetto per rimorchiare, vedi tipo quella ragazza mora, lì sola soletta....>>
<<Stop, fermati non mi interessano le tue strane idee e poi di certo non guardo le ragazze>>.
<<Brava, cioè nel caso non sarebbe stato un problema, ma io e Alex saremo felici di mostrati la nostra bellezza in casa>>.
<<Ehm non c'è bisogno di tante attenzioni, piuttosto non farli aspettare, Marta sa essere molto vendicativa, soprattutto se deve attendere per mangiare>>.
<<Cosa??>>
<<Nulla di particolare, puoi rischiare solamente un digiuno settimanale>>.
<<Allora mi tocca correre, vado, buon  appetito, ci vediamo stasera>>.
Si mette a correre sul serio, ma con la nostra riccia non si scherza su certe cose.
Ora che Thomas è andato via mi avvicino all'armadietto assegnato, mi guardo intorno sperando che non ci sia nessuno nei paraggi, caccio il diario di pelle nera dallo zaino, afferro una penna e scrivo su di esso la 152esima data del mio incubo. Lo richiudo in fretta e lo ripongo nello zaino, contiene troppe informazioni, non potrei mai lasciarlo incustodito. Mi dirigo verso la prima aula vicina e per fortuna si affaccia sul parcheggio, devo controllare che i miei coinquilini siano andati via. Ma invece no, vedo Alex poggiato alla sua Mercedes nera mentre fuma una sigaretta; Marta invece cammina e gesticola, infatti sta parlando al telefono. Cavolo aspettano ancora Thomas, farò sicuramente tardi. 
E poi lo percepisco di nuovo quello sguardo intenso, gli occhi di Alex sono diretti nella mia direzione e mi affretto a nascondere. Non può avermi visto, è impossibile, sono solo io la paranoica ad aver avuto questa sensazione. Mi riaffaccio e finalmente li vedo salire tutti e tre in macchina, aspetto che escano dal cancello; poi mi catapulto verso l'uscita e riesco per miracolo a salire sul bus, che era già pronto a chiudere le porte. Dopo aver fatto il biglietto, mi siedo e faccio un respiro profondo. 'Nessuno mi ha visto, nessuno mi ha visto' continuo a ripetere questa frase per tranquillizzarmi, nessuno deve sapere dove sono diretta.

Ritornata con un nuovo capitolo, tanti misteri da scoprire, ma siamo all'inizio!
Cosa state pensando voi?
Sarei curiosa di sapere cosa immaginate nasconda la nostra Clarissa!
#GufettaEdvige