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Maddy era arrivata da poco e la prima cosa che gli raccontai fu dell'incontro con quel ragazzo.
«Pensava di intimorirmi per caso?» le chiesi con un pizzico di fastidio nella voce.

La mia migliore amica fece spallucce: «Anche fosse ormai gli hai dimostrato chi sei.»

«Si hai ragione» le dissi con nonchalance.
«Andiamo a farci un giro in queste due ore di buco?» mi chiese lei eccitata.

«Dovrei studiare Mad, lo sai.»
«Un'ora la dedichi a me e un'ora ai libri, ti pregooo!» si lagnò convincendomi per poi battere le mani creando baccano in biblioteca dove regnava il silenzio.

«Fa silenzio!» le dissi ridendo e prendendola per mano uscendo dalla stanza.
«Dove andiamo?»
«Ci prendiamo un caffè?» le risposi con un'altra domanda alla quale annuì.

«E dunque quel fusto era bello? Tanto bello?» mi continuò a chiedere mentre camminavamo verso al Bar davanti alla nostra scuola.
«Ti ho detto che non era male, Mad!»
«Non lo accetto, o mi dici che è bello o mi dici che è brutto, a te la scelta.»
«D'accordo, allora ti dico che mi è sembrato un bel ragazzo, ora possiamo parlare d'altro Maddy?» le chiesi guardandola negli occhi.
«Va bene, cosa ti prendi?» mi domandò mentre sedevamo al nostro solito tavolino.
Feci spallucce non sapendo ancora cosa prendere.

«Signorine..»
una voce maschile interruppe i miei pensieri.
«Siete pronte per ordinare?»
chiese con un sorriso in volto.

Era un bel ragazzo;
sicuramente più grande di me e Madison, data anche la barbetta che portava.
«Io un cappuccino e un cornetto integrale» risposi gentilmente.

«Caffè d'orzo e cornetto alla crema» aggiunse la mia migliore amica passandogli i libretti.

Lei era sempre così spavalda e non si curava di niente, non pensava agli altri se non a sé stessa e alle persone a cui voleva davvero bene. Ora i suoi capelli ondeggiavano da una parte all'altra e lei giocherellava con le unghie, dipinte da uno smalto rosa opaco, battendole sul tavolo a ritmo di qualche sua canzone preferita.
Nel frattempo la guardavo e tante immagini di me e lei insieme rifiorirono nella mia testa.
Ci siamo conosciute a pochi anni di vita, quando ancora eravamo incoscienti e inconsapevoli di cosa stesse succedendo al di fuori di noi stessi e del solito egocentrismo dei bambini. Pian piano, con gli anni che crescevano, le nostre mamme ci hanno iscritte allo stesso asilo, nel quale io avevo solo un'amica. Quell'amica era proprio lei;
e io già sapevo che anche a distanza di tanto tempo saremmo diventate inseparabili.
Lei è come una sorella, le voglio bene allo stesso modo se non di più. Le nostre famiglie si vogliono bene e tutto questo splendido legame, dai nostri genitori è arrivato a noi. Sono grata al Signore di avermi fatto conoscere una persona speciale così come lei e di averla messa a far parte della mia vita monotona in cui lei ne accende sempre i colori.

Arrivò la nostra colazione a distogliermi dal pensare agli anni passati.
«È squisita la crema di questo cornetto!» esclamò felice Maddy la quale aveva avuto un brutto incidente con un cornetto ripieno di crema schifosa, andata a male o fatta con qualcosa di strano.

Risi nel vederla felice come una bambina mentre io sorseggiavo lentamente il mio cappuccino.

«Oggi usciamo?» mi chiese lei finendo l'ultimo pezzo di cornetto.
Scossi la testa, sapeva già la mia risposta ma non volendo altre domande gliela dissi.
«Studi un po' il pomeriggio e un po' esci;
ci andiamo a fare un giro al centro o al parco come ci piace tanto fare nelle belle giornate!» mi disse con aria di chi la sapeva lunga e cercava di convincermi.

«Non se ne parla Madison, non mi piace uscire, preferisco starmene nella mia tana di cameretta ricoperta da mele e libri» le dissi sorridendo un po' imbarazzata di avere una vita tanto noiosa.
Lei sbuffò e poi si arrese.
Continuammo a parlare del più e del meno, anche delle solite cazzate che escono fuori parlando con la propria migliore amica, fin quando l'orologio non suonò l'ora in cui sarei dovuta andare a studiare.
«Mad, un'ora è passata, se non poco di più, torno in libreria» le dissi mentre mi alzavo dalla sedia infilando la giacca.

«Ci sentiamo per messaggio, ciao ragazzina!»

Alzai gli occhi al cielo e ridendo accompagnata da un suo splendido sorriso, me ne andai subito dopo aver pagato, tornandomene a leggere e a studiare nella mia seconda casa.

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Buongiorno ragazze/i!
Sto aggiornando spesso perché non vedo l'ora di farvi arrivare al dunque, yeyy.
Come vi chiamate? 🌸🌾

Fai con me il prossimo sbaglioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora