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Seduta a gambe incrociate sul marcio materasso, mi ripssavo tra le dita la maglietta che avevo indossato sei sere fa al concerto.
Lo sguardo fisso nel vuoto e il cervello che pensava cosí tante cose che non sapevo neppure io su cosa cazzo stesse ragionando.
Tutto quella gente e quel successo mi stava soffocando, per quello avevo deciso di levarmi di torno per un po di tempo, ritornando finalmente nel mio buco.
Quella mattina ero ritornata in piazza e nelle metro a suonare, avevo riempito tutto il barattolo di monetine tante da riuscirmi a comprare dei chicken mc nuggets da ventidue pezzi con una birra; mi era mancato un po' il suono delle monetine nel barattolo, Fidéle sulla mia spalla e i volti di quei sconosciuti che si fermavano.
Mi buttai col busto all'indietro sprofondando leggermente.
<<Va Fidele, meglio se ci mettiamo a dormire se non domani non ci svegliamo>> spensi la torcia appesa al soffitto di pietra; ma la stanza si rilluminó per lo schermo di quel cAvolo di Nokia.
<<Shawn?>> sussurai stupita.
Premetto il tasto per approvare la chiamata e subito sentí la voce del ragazzo.
<<Ehila ragazzina ma dove sei sparita?>>
<<boh in giro, m sei ubriaco?>>
Sentì la sua risata leggera.
<<Ma va perché?>>
<<Tanto per chiedere qualcosa>> mi arricciai una ciocca di capelli.
<<Domani sera quindi ci sei da Britthany?>>
Cavolo me ne ero scordata.
<< boh non so sinceramente>>.
Lo sentí sbuffare:<< Ma dai é una festa, so che non ti sta molto simpatica quella ragazza ma non c'è solo lei...>>
<<Perspicace ma non è questo il punto?>>
<<É qual'è?>>
<< Non ho niente da mettermi...>> Un po' questo fatto mi imbarazzava.
Mi misi seduta nel buio con il telefono attaccato all'orecchio e una mano che toglieva le pellicole dal mio alluce destro.
<<Ellamadonna..... bene problema risolto, verrai alla festa. Trovati alle 17:00 davanti all'entrata della metro del centro>>
<<Ma i....>>
<<Shhh. Zitta. Non voglio obiezioni>> mi rimproverò facendo il finto serio.
Sospirai mentre gli angoli della bocca si incurvaronk leggermente all'insù.
<<Cosa stai facendo?>> chiesi rimettendo i sotto la serie di pled recuperati da un cassonetto vicino alla mensa.
<<Sono nel letto, a pancia in su nel buio a parlare con una ragazza>> ridacchiò.
Sorrisi leggermente e chiusi gli occhi.
Si sentì di colpo un boato fortissimo, forse qualcuno deve va aver fatto cadere un cassonetto boh.
<<Che é stato?>> chiese con una voce meno assonnata.
Iniziai a balbettare come una deficiente: <<Ehm, ehm,... credo... Si credo che mia madre abbia fatto cadere uno scatolone, sta sistemando i libri>> quella scena l'avevo vista i un film, e devo ammettere che mi sentì soddisfatta di quella scusa.
<< Tua madre sistema casa all'una e mezza?>>
<<É una donna molto notturna>>
Senti uno sbadiglio.
<<beh io mi sa che mi metto un po a dormire, ricorda domani alle 17>>
<<Si si mi ricordo>> mi stiracchiai dicendo quelle parole senza neanche crederci tanto.
<<Notte piccola chitarrista>>
<<Notte>>

Chiusi la chiamata e poggiai la testa sullo zaino senza riuscire a togliermi quel sorrisetto dal volto.
Era stato così bello sentirlo al telefono.

Ma smettila idiota di pensare ste robe , mi ricordo che pensai.

17.01, ero davanti alla fermata della metro.
Girai lo sguardo un po' qua è un po' di la, ma di Shawn non se ne vedeva l'ombra; alzai le spalle e mi appoggiai al muretto accendendomi una sigaretta.

<< Tu sei Kahila, giusto?>> mi saltò addosso una ragazza dalla pelle caffé latte, i capelli Ricci neri e un bel fisico.
<<Ehm si...>> alzai un sopracciglio cercando spiegazione.
<<Io sono Jess, un'amica di Shawn>> mi porse la mano e io gliela strinsi un po' diffidente.
<<Allora pronta per lo shopping?>> disse saltando sul suo posto.
Per poco no svenni:<< Shopping? Ehm ma io ho lasciato la carta di credito a casa....>> se, come se ne avessi mai toccata una.
Con aria maliziosa tiró fuori, dalla tasca del cappotto lungo, una carta.
<< Qua sopra ho abbastanza soldi per comprarti qualcosa per stasera...>> detto questo cominciò a correre trascinandosi per un braccio.
Andammo nella via dello shopping di Toronto, piena di gente, addobbi di Natale e negozi; ci fermammo davanti ad un negozio enorme.
<< Bene qua dentro troviamo di sicuro un vestitino sexi che fa per te>>
<<Vestitino Sexi?>>
<<Su dai muoviti>> e ridendo mi trascinò dentro.
Quella ragazza era proprio carina, un po' frizzante ma carina.
Una moltitudine di stendini, manichini, abiti, magliette, jeans, borse..... mai vista così tanta roba.
<<Mio padre é praticamente il proprietario di questo negozio, mi ha dato questa tessera che un giorno ogni mese 4 capi a mia scelta sono gratis>> salterelló continuando a tirare fuori roba è poi rimetterla dentro.
Sinceramente mi sentivo piuttosto a disagio stando in quel luogo, non sapevo come muovermi, eppure dovevo fingere di essere una ragazza come tutte ed essere appassionata allo shopping.
<<Benissimo qua é il reparto abitini da sera>>
Mi scappó una risata per quei diminutivo che inseriva in ogni frase.
<< Ti avviso io non portò bene i vestiti...>>
<<Cosa? Ma sentiti, con sto pancino piatto, le gambe sottili e un bel di dietro.... so cosa trovarti per farti cambiare opinione.>> Mi diede una pacca sulla testa << Bene ora molliamo le giacche in un camerino e cerchiamo qualcosa>>

Inutile dirvi che riuscì a riempirmi le braccia in meno di due minuti.
Mi provavo vestiti di tutti i tipi da ore, ma nessuno andava: o era troppo lungo, o troppo rosso, troppo da funerale, troppo da suora....
Ma finalmente i suoi occhi si illuminarono al millesimo vestito.
<<O mio Dio é questo!>> urlò.
Mi guardai allo specchio: era un tubino piuttosto corto, con la gonna semplicemente troppo aderente nera, da metà costole un bustina tutti di brillantini d'oro con lo scollo a cuore e due pezzi di tulle nero a triangolo che partivano da appena sotto i seni per poi finire dietro la schiena facendo da spalline.
Feci una smorfia piuttosto schifata guardando il mio riflesso.
<< sembro una puttana...>>
Sentì uno schiaffo sul sedere da parte della ragazza.
<< Non rovinare questo momento di completo orgoglio che sto provando>> rise <<ora resta qua che ho già in mente le scarpe perfette per questo abitino>>
In un battibaleno mi ritrovavo in mano delle scarpe, meglio chiamarli trampoli, nere con degli intrecci sul collo del piede e un bel tacco poco meno di 12.
<<sei impazzita, non so camminare su ste robe>>
<<Sediti, indossale e cammina>>ordinò con finto tono da comando.
Ridendo feci quello che mi disse ma..... meglio se vi risparmio la parte della mia prima camminata su quelle robe.
<<NO ragazza non hai stile. Stai ferma qua.>> Si diresse verso il camerino per poi ritornare conindosso il vestito blu che si era scelta per se; dovevo proprio dire che le stava da Dio.
Afferrò un paio di scarpe con lo stesso tacco delle mie e le indossò.
<<Bene ragazza, camminare sui tacchi aumenta l'ego, il tuo é un vestito a gonna stretta quindi sculetterai un po' e questo piace ai ragazzi . É come vivere un video musicale. Mettiti una canzone ritmata in testa e cammina seguendo il ritmo>>
Facemmo insieme un po di sfilate lungo il corridoietto arrivando davanti allo specchio poi tornando indietro.
Mi dimenticai di me reale e mi sentì in me non reale.
Nel giro di una buona mezz'ora ero riuscita ad imparare a domare quei cosi e finalmente ci sedemmo esauste sul divanetto.
<<Mio Dio se fossi un ragazzo avrei adesso un durello che non ti immagini.>>
Scoppiai a ridere e le diedi una spinta alla spalla.
<<Mi piaci come tipo Jess>> ammiri. <<Non sono lesbica tranquilla>> precisai ridendo.
<<Sai, dovremmo uscire più spesso, potremmo essere ottime amiche, se non miglior>>
Quella sua frase mi fece quasi commuovere: non avevo mai avuto un'amica.

Erano le 21.00 e io stavo congelando in quel abitino, per fortuna che avevo la mia solita giaccona, se no sarei morta assiderata.
Una macchina rallentò e un ragazzo si spot se dal finestrino.
<<Ulala, signorina vuoi farti un bel viaggio nel piacere?>>disse l'idiota creandosi chissà quali allusioni.
Buttati fuori il fumo dal naso e mi avvicinai:<<Lerba ce l'ho già grazie>> sorrisi.
<< É poi deve venire con me ad una festa>> si intromise la voce di Jess.
Salì con lei sulla sua mini blu con il tettuccio nero.
<<Omandonna>> gridò tanto che mi spaventati.
<<Che succede?>> chiesi pronta a scattare per ogni evenienza.
<<Ma il trucco lo conosci? Per fortuna che ho il mio kit di riserva.>>
Mi impiastricciò un po di matita nera e Mascara sugli occhi e un rossetto bordeaux sulle labbra.
<<Girati verso il finestrino>> così feci.
Mi sentì i capelli tirare poi essere annodati in una stretta coda di cavallo.
<<Ooohh ora va molto meglio>> disse sospirando di sollievo mettendomi alle orecchie dei cerchi d'oro non molto grandi.
Mise in moto e con un una curva da pirata della strada e un po di insulti di guidatori.
<<Ma fra te e Shawn..>> ruppe il silenzio la mulatta.
<<Assolutamente niente>> misi subito in chiaro.
<<Boh... a me sembra che lui...>>
<<No no no solo amici>>

L'enorme portone ci venne aperto da una signorotta messicana che ci prese le giacche e ci indicó la strada.
Cavolo era proprio una casa da milionari.
Si sentì il rumore di un microfono e la squillante voce della padroncino di casa, tutta in tiro nel suo abito lungo rosa con uno spacco sulla gamba e una bella scollatura, che le stava pure bene.
<<BUONA SERA A TUTTI RAGAZZI!MI RACCOMANDO DIVERTITEVI E SAPPIATE CHE IN UN PUNTO DELLA SERATA CI SARÁ UNA SORPRESA! CHE L'ALCOOL SIA VERSATO>> urló e tutti urlarono a loro volta.
La biondina mi guardò maliziosa posando il microfono e scendendo la scalinata.

Speravo solo che quella sorpresa non mi avesse rovinato la vita.

Never be Alone|| Shawn MendesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora