La storia poi sai bene come continua, neppure dovrei stare qui a dirtelo francamente.
Ha usato quel linguaggio immaturo. Ehi, sia ben chiaro, non sono qui a raccontare una delle stupide storielle per teenager che ora vanno tanto di moda. Il nostro incontro è andato così, semplicemente. La sua prima parola nei miei confronti non è stata che quell'offesa. Credo sia stata l'offesa più bella che abbia mai ricevuto però. Cosa credi che io abbia potuto fare? C'erano i fuochi d'artificio. Sognavo di potermeli vedere insieme a qualche ragazzo, magari abbracciata a lui. Beh no, il bacio no. Quello sarebbe andato oltre il sogno, oltre ogni cosa astratta, trascendentale. Sarebbe stato come aspettarsi una tastiera al compleanno, una di quelle stupide, senza i tasti pesati. Poi tornare a casa e trovarsi un pianoforte a coda. Però si, logico.
Lo speri. Però no, ero bagnata fradicia, non potevo fare nulla in quelle condizioni. Qualche goccia poi mi era andata a finire anche nel viso, il trucco si era rovinato. "Situazione irrecuperabile, tornare alla base", quella era la frase che mi frullava per la testa ed ho deciso di ascoltarla.
Beh, se lo vuoi sapere, no. Non è andata così. Ti aspetterai che al mio ritorno l'abbia trovato per strada e mi abbia chiesto scusa. No. Passò un anno e mezzo prima di poterlo incontrare nuovamente. La mia vita passava. Intanto ho avuto un po' di quelle storielle stupide. Due se non sbaglio. Uno si chiamava Luca. Luca aveva due anni in più di me, era quasi maggiorenne. Nulla di che. Mi ero innamorata semplicemente del fatto che mi facesse uscire alla sera. Ero un tipa piuttosto solitaria. Amavo stare a casa, uscivo di rado se non con qualche amica a prendere un gelato. Poi mi sono resa conto che questo mio cambiamento non dipendeva da lui, bensì da me. Se ne andò per 3 mesi in uno scambio culturale in Germania e vidi che comunque, anche in sua assenza, continuavo ad uscire. Al suo ritorno glielo feci notare. Sono una persona molto sincera. A volte fin troppo sincera. Molti dicono "Guarda che può essere anche un difetto". Io penso che sia una di quelle tipiche frasi da film. Le famose "Frasi fatte". Non è poi un difetto essere onesti. Quindi chiedo scusa se due righe prima ti ho detto "fin troppo". Non è mai troppo. Il problema è appunto esserlo troppo poco. In questo mondo abbia cercato di dare un senso a tutto quanto. Abbiamo inventato migliaia di detti, proverbi, modi di dire che, una volta usati, possono giustificare tutto. Teniamo nascosto qualcosa? "Tutti i nodi vengono al pettine". Una frase giusta, ti obbliga quasi ad essere sincero. Sei con il tuo ragazzo e non ti riesci a convincerti che davvero ti piaccia? Allora guardi i suoi interessi e modi di fare, guardi i tuoi, vedi che sono uguali e dici "Abbiamo un sacco di cose in comune, siamo destinati a restare insieme" Così ti metti via i tre dubbi che ti erano rimasti e senti l'amore verso di lui. Allo stesso modo però: Sei con il tuo ragazzo e non riesci a convincerti che davvero ti piaccia? Allora guardi i suoi interessi e modi di fare, guardi i tuoi, vedi che sono completamente diversi e dici "Gli opposti si attraggono, siamo destinati a restare insieme". Quindi ecco, non si può sbagliare. Ci si può convincere d'ogni cosa con la frase giusta. Io le cose le ho sempre dette in faccia. Poi sono una persona incasinata e che va sempre di fretta. Questo forse è il difetto che sommato alla sincerità crea un problema. Si perchè un giorno ti sputo in faccia che tu sei il male del mondo e il giorno dopo rifletto e capisco che tutto sommato sei una buona persona, non la migliore, ma comunque salvabile. Quindi dovrei riflettere prima di parlare, dovrei farlo almeno sette volte come diceva mio nonno.
Ah, non ho mai capito il perchè del numero sette. Resterà un mistero credo.
Quindi ecco che per la maggior parte della mia adolescenza ho sempre pensato di non riuscire a trovare una persona che effettivamente potesse capirmi, restando con la convinzione che avrei dovuto passare la vita da sola. Al che, di per se, non mi dispiaceva con idea.
Scusami, sono stata logorroica. Fatto sta che ecco, questa sono io, questo è ciò un po' che sono. Poi, parlandoci un po' alla volta, vedrai, finiremo col conoscerci meglio. Anche io sono curiosa di sapere come sei tu, dovresti dirmi qualcosa ogni tanto, però, per il momento ascoltami ancora un po', ho bisogno di parlarti, ancora dobbiamo arrivare al ritrovo con Matteo. E sai bene che, Matteo, non è il protagonista di questa storia.
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La chiave è sotto il tappeto
Romance«Ti va di venire qui?» «Dici davvero?» «Certo che si, ti aspetto. La chiave è sotto il tappeto».