Capitolo 13

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Quando Annie si svegliò definitivamente trovò Olly sul divano, che piangeva.
«Cosa c'è Olly?» domandò Annie ancora addormentata.
«Robert non mi vuole..» disse Olly in lacrime.
«Come sarebbe non ti vuole?» disse Annie confusa, portandosi la mano alla tempia, per un gran mal di testa.
«Sì, ha detto che si é divertito, ma che ha altro per la testa» disse Olly.
Annie capiva Robert a pieno, ma sapeva che anche lui provava qualcosa per Olly.
«Cosa provi per lui Olly?» chiese Annie.
«Penso di essermene innamorata, forse dentro di me l'ho sempre saputo» disse Olly affranta dal dolore.
«Ci parlerò io sta sera al lavoro» Annie sapeva che entrambi avrebbero lavorato, aveva come un sesto senso, forse essere licantropi li univa di più.
«Grazie Annie» disse Olly tirandosi su di morale.
Annie poi, andò in camera a cambiarsi, chiuse la finestra del tutto, prima che Olly la prendesse per pazza.
Guardò sulla sedia e vide che c'era la Sua giacca.
La sua giacca, quella che aveva lasciato in studio del dottor Richard.

«Olly é entrato qualcuno prima?» chiese Annie, confusa e preoccupata.
«Certo che no» disse Olly.
«Perché?» aggiunse Olly, perplessa.
«No, nulla, così.» rispose fredda Annie.

Richard era entrato quella notte e le aveva riportato la giacca.
Voleva sfidarla? Voleva farle capire che poteva fare tutto ciò che voleva, anche in casa sua? Ah, no. Questa l'avrebbe pagata.
Annie chiamò subito il numero verde dei dottori e dopo due ore riuscì a togliersi Richard come medico e a mandargli una bella lettera di richiamo per maleducazione e inadeguatezza professionale, non voleva più avere a che fare con lui.
Annie poi andò a lavoro, non aveva molta voglia, ma lo faceva anche per Robert e Olly.

«Ciao» salutò Annie sia Robert che la suo "capo" Emily.
«Ciao» risposero.
Poi Annie si avvicinò ai cocktail di Robert.
«Perché fai così con Olly?» chiese Annie diretta.
«Non so più chi sono io, come faccio a stare con qualcuno?» rispose Robert triste.
«Lo so Robert, ti capisco, ma se ci tieni non farla scappare..»
«A lei tanto non frega nulla» controbattè Robert.
«Voi uomini non capite nulla» disse Annie sorridendo.
«Perché?» fece Robert perplesso.
«Non dovrei essere io a dirtelo, ma ci tiene a te»
«Certo come amico» controbattè Robert.
«Pff.. Parlane con lei ti dico, io devo servire dei tavoli ora.» risorse Annie indicando un tavolo con dei ragazzi.
«Poi ci troviamo nel bosco? Riunione licantropica?» disse Robert ridendo.
«Vorrei dormire, la notte scorsa mi é entrato un vampiro in camera, ho un po' paura» disse Annie.
«Penso ne dovresti parlare con Chris»
«Vedrò»

Poi Annie corse subito nei tavoli che si stavano riempiendo di ragazzi, qualcuno fece lo stupido come ogni sera, ma lei non dava mai corda a nessuno.
Dopo ore di lavoro Annie decise di tornare a casa, ma aveva molto sonno, faceva fatica a guidare.
Era ad appena 5 minuti di auto, ma mentre guidava si appisolò e sbattè contro un albero.
La 500 gialla era ormai distrutta.
Annie si ritrovò poche ore dopo all'ospedale di Seattle, senza ricordarsi ciò che era successo.

«Annie, Annie..» continuava Olly disperata.
Suo padre Chris e Robert erano seduti in un angolo nella stanza bianca.
Annie aprì gli occhi stupita e confusa.
«Cosa..» farfugliò qualcosa Annie.
«Hai sbattuto contro un albero» disse una voce entrando nella stanza.
Era una voce familiare, era il dottor Richard Bryan.
«Io non ho te come medico» e fu travolta da quel odore di "vampiro", ma annusando lo bene non era poi così male.
«Per tua sfortuna per ora sì e lavoro anche in ospedale» disse Richard freddo.

Ma, cosa voleva quell'uomo odioso?
Annie lo detestava così tanto, ma lo desiderava ancora di più.
Era come se fosse legata a lui in qualche modo e lui sapeva qualcosa che non voleva dire, ma doveva scoprirlo.
«Annie.. come stai?» chiese Chris, il papà di Annie.
«Confusa..» rispose Annie.
Olly era preoccupata e sconvolta, Robert le teneva la mano, il che la tranquillizzava.
«Non vorrei disturbarvi, ma devo visitare la Signorina Smith.» disse Richard quasi sogghignando, che aprì le finestre per l'odore di cane.
Annie era arrabbiata, ma non aveva le forze per farlo.
Gli ospiti di Annie si allontanarono.

«Cosa vuoi da me? Perché sei entrato in casa mia?» disse Annie.
«Sono un medico, curarti. Poi non puoi accusare senza prove» disse Richard accennando un sorriso.
«Ti detesto» disse Annie.
«Detestare é pur sempre un sentimento, poi ti porto pure la giacca a casa e nemmeno ringrazi, anzi mandi un reclamo ai medici, però sbagli e-mail e lo invii a me, quindi sono ancora il tuo medico»
«Non é vero, hai falsificato qualcosa.. Ma cosa vuoi? Siamo anche nemici naturali ora» disse Annie sconcertata.
Richard la visitò e da buon medico le disse la sua diagnosi.
«Non hai nulla di grave, dovrai solo indossare il collare, per oggi ti voglio qui però e ti farai una notte. Ah dimenticavo se ti trasformi peggiori e se lo rifai in mia presenza sarai nei guai»
«Cos'hai contro di me» disse Annie.
«Nulla..» disse Richard non molto convinto.
Chris, Robert e Olly rientrarono in stanza, ma dopo poco Annie li lasciò tornare a casa, tranquillizzandoli.
Annie rimase mattina e pomeriggio da sola il stanza, poi rientrò Richard, verso sera, dopo cena.
«Hai mangiato?» domandò Richard.
«I medici si interessano dei menù dei pazienti?» disse Annie provocandolo.
«Annie, voglio una tregua, tieni.» disse Richard dandogli delle chiavi nelle mani di Annie.
«Cosa sono?» domandò Annie.
«Delle chiavi no?» disse Richard ridendo.
«Seriamente» disse Annie, seria.
«Ti presto una delle mie 10 auto, per un tempo indeterminato» disse Richard.
«Cosa stai dicendo?»
«Quello che ho detto, è una Lincoln Mkz rossa.»
«Non la voglio la tua auto» disse Annie arrabbiata.
«Ormai é intestata a te, ne ho molte e più costose, non mi serve, sai com'è ho novant'anni di lavoro, posso permettermi molte cose, poi la tua é distrutta» disse Richard freddo.
«Non puoi fare ciò che vuoi!» urlò Annie.
«Ti ho solo regalato una cosa che a me non occorre e a te si, potresti almeno ringraziare» disse Richard.
«Grazie» disse Annie.
«Eri dolce quando eri "Jessica", quella sera, perché hai mentito?» disse Richard calmo, sedendosi davanti a Annie.
«Volevo essere diversa, non potevo dire a un architetto che lavoravo in un bar per mantenermi» disse Annie quasi arrabbiata.
«Io non volevo mi riconoscesse nessuno, lì é dove abito, la dimora "Orion".»
Annie era sempre più sconvolta e confusa, voleva quel ragazzo, lo desiderava e allo stesso tempo lo detestava.
«Io.. é strano Richard, é come se ti conoscessi da sempre» disse Annie, ma Richard tornò freddo e staccato, c'era qualcosa che non voleva dire.
Richard si avvicinò a Annie e si baciarono, fu un bacio intenso, potente, in cui i loro profumi si incontravano, in cui due mondi contrari si fondevano.
«Non possiamo.. sei un vampiro» disse Annie, rischiava grosso, se la congrega avesse saputo, erano guai.
«Io, non posso rinunciare a questo» disse Richard.
«Lo desideravo da anni, mi sei mancata» poi Richard scappò.

Annie non capiva, ma sentiva qualcosa di strano, era legata a lui, non poteva stare con lui, ma non poteva neppure stargli lontano.


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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 03, 2018 ⏰

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