Capitolo 3

72 12 5
                                    

Anche Richard era sconvolto.
Continuava a pensare a Annie.
Era Annie la ragazza che continuava a sognare tutte le notte. Sognava di ucciderla. Sognava di dissanguarla, un morso alla gola.
Novantant' anni che faceva lo stesso sogno.
Già, da quando fu trasformato in vampiro.

Ma come faceva a sognarla? Non lo sapeva, ma doveva evitare quella ragazza, a tutti i costi.
Non voleva rischiare nulla e il suo destino era con un altro vampiro, nessuna umana tra i piedi.
Aveva già fatto quell'errore una volta e non poteva ricapitare.
E questa ragazza era quasi identica al suo "errore".

Richard tornò a casa dopo lavoro, con cui viveva insieme ai genitori, al fratello e alla sorella.
La casa, era in realtà una reggia, un castello.

La mamma di Richard, Rose, era una cinquantenne bellissima, bionda con gli occhi azzurri, non tanto alta e con un bellissimo sorriso, era molto dolce e protettiva.

Il padre Edmond un uomo molto autoritario, severo, coi lineamenti marcati, sempre sulla cinquantina, sportivo e molto attraente. Capelli scuri e occhi verdi.

La sorella Adele era una modella, occhi verdi e capelli scuri, come il padre, aveva circa 25 anni, molto vanitosa e sulle sue.

Il fratello, Simon, nonché ragazzo di Adele, era un bodybuilder moro con gli occhi scuri, che fu trasformato secoli prima da lei stessa. Era un ragazzo molto possente e sicuro di sé, aveva circa trent'anni.

Richard era l'unico che aveva trascorso gran parte degli anni da solo, se non con un'eccezione Jessica, la ragazza che amava e aveva ucciso.
Tutti loro avevano ucciso almeno una volta appena furono diventati vampiri,ma mai qualcuno che amavano.
Richard fu trasformato in ospedale dal padre, un infermiere, era l'ultimo arrivato in famiglia.

Trasformato perché in fin di vita, tubercolosi, contratta nel 1926 novanta anni fa. Aveva un potere unico l'intuizione e la previsione del futuro e quale lavoro fare se non il medico? Erano lì a Seattle da un paio d'anni, ma il loro arrivo in pubblico, da appena un anno. Si nutrivano di animali o di sangue dei pazienti che riuscivano a sottrarre dall'ospedale.

«Mamma» urlò Richard appena arrivò in casa, sconvolto.
«Richard dimmi» rispose la madre, Rose, con tono preoccupato.
«Oggi.. ho visto lei» disse Richard.
«Lei chi?» rispose Rose preoccupata.
«La ragazza che sogno di uccidere da 90 anni ormai.» rispose Richard.
La madre non seppe che rispondere se non:
«Ne sei sicuro?»
«Si, ho abbandonato pure lo studio, invece che visitarla, rischio per la mia mancata professionalità.»
«Devi far finta di nulla é comunque una paziente» rispose la madre comunque preoccupata.

Richard andò al piano superiore in camera propria e si chiuse lì per ore, voleva riflettere.

Contattò una sua vecchia amica Luisa, con cui aveva avuto un flirt decenni prima, ma continuava a sentirla in amicizia.
Era una delle ragazze più belle mai esistite. Mora con gli occhi azzurri, ma di un azzurro tenue, il naso sottile e lineamenti del viso molto dolci, come potere alla sua trasformazione ebbe l'essere sensitiva e il poter parlare coi morti.
Lei era una delle poche persone che conoscevano quel sogno ricorrente che lo torturava.
E voleva sentirla, magari lei sapeva qualcosa..

Dannati per l'eternità #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora