Rivelazioni

91 8 0
                                    


Potrei aprire un negozio di fiori.

Le settimane passano, l'estate si avvicina sempre di più. Ormai ho un controllo quasi completo del mio potere. Dopo le piante, Charles mi ha dato una mano, ed ho iniziato a provare ad esercitare il mio potere su forme di vita molto semplici, come piccoli bruchi o insetti. I risultati sono stati quelli sperati: dammi un uovo di gallina, e in pochi secondi ti restituisco un pulcino giallognolo, pronto ad affrontare la sua breve esistenza. Con gli altri, siamo arrivati alla conclusione che, probabilmente, in campo medico un dono come il mio potrebbe essere la salvezza per molte malattie. Forse potrei provare ad avvicinarmi a qualche corso universitario di medicina, ma penso che sia piuttosto irrealizzabile come prospettiva di vita.

Potrei, quindi, cercare di aprire un negozio di fiori. Oppure pensare di rifornire qualche mercato della frutta e della verdura e farmi un po' di soldi per tornare a casa. chi l'avrebbe mai detto? Io, dopo tanti anni di studio, a produrre piante e a far fiorire orticelli. Devo essere piuttosto disperata.

Mi sono divertita, negli ultimi giorni, a programmare un'ennesima fuga. Ho comprato uno zainetto sportivo, uno di quelli con tremila scompartimenti e taschine; poi ho raccolto per casa un paio di barattoli, che ho riempito di semi, e qualche bottiglietta da riempire con dell'acqua. Ho riposto biancheria, denaro e qualche snack, oltre a un paio di mappe delle principali città vicine; ho comprato delle scarpe nuove, ed ho provato ad allenarmi con quella roba addosso. Probabilmente non se ne combinerà nulla, ma io mi sento invincibile. Questa non è la mia vera famiglia, non devo nulla a loro se non tanta riconoscenza, che magari un giorno ripagherò in un modo più proficuo. Ma a livello di relazioni, nulla mi obbliga a restare.

Tuttavia sono qua, a sfogliare i progetti di Charles per il futuro istituto, mentre bevo una tazza di thè. La situazione in generale è piuttosto stabile, Erik è tornato a vivere a casa sua, tuttavia ogni volta che passa qui da noi riporta il nome di qualche mutante assassinato, e così iniziano le discussioni con Charles, che tenta di farlo ragionare. L'odio di Erik è spiazzante, temo che un giorno farà più casini di quelli che riesco realmente a immaginare.

Stavo dicendo, non ho nulla che mi tenga ancorata a questo posto.

Raven sulle scale sta cercando di non spaccare la faccia a una giovane donna mutante, probabilmente una vecchia fiamma di Erik, giunta con lui stamattina.

Che non fa altro che continuare a parlare di cose inutili.

Charles intanto sta chiacchierando con una ragazza che mi ha presentato un paio di settimane fa. A guardarla, si direbbe piuttosto bella. Di una bellezza rara, con quei capelli rossi e le lentiggini che le colorano appena il naso. Ha uno sguardo magnetico, e gli occhi verdi sono incorniciati da ciglia lunghissime, che mi ricordano tanto un animaletto indifeso. Lei non sa delle nostre "abilità". è qui per completare la tesi di laurea, ed è riuscita a risalire al famigerato professor Xavier tramite l'università.

Tra i due sembra esserci un certo feeling. Lui fa delle battute e lei ride, una risata che sembra illuminare la stanza. Lei fa delle domande e lui risponde con vivacità. Quando lui legge, lei lo fissa, quando lei scrive, lui le lancia qualche occhiata mentre, con il suo potere, ne approfitta per passare un po' di tempo nella sua testa. Se questo è amore, quello che sembra prendere forma tra le mura di questa casa, preferirei non rimanere a guardare.

Rivolgo lo sguardo fuori dalla finestra, e contemplo il giardino che pian piano ho riempito di colori. È molto diverso da prima, sembra pulsare di vita propria. Passeggiare tra tutti quei profumi, tutti quei colori, allieva qualsiasi afflizione dell'animo. Sospiro e esco fuori.

Mi sembra di togliermi un peso, quando varco la porta. Respiro a fondo.

L'aria sta diventando sempre più calda, mentre le giornate sono sempre più raramente offuscate dalle nuvole. Rivolgo un'ultima occhiata verso la casa, e noto Erik che mi scruta con sguardo serio attraverso le tende. Quando i nostri sguardi si incontrano, lui si allontana dalla finestra.

«Ehy, posso stare qui con te?» Raven sembra piuttosto buttata giù, mentre prende posto sulla panchina di pietra che da sul laghetto.

«Anche tu mi tieni sotto controllo?»

Lei non sembra sorpresa dalla domanda, e si stringe nelle spalle.

«hanno paura che tu te ne vada da un momento all'altro»

Puntualmente sgamata.

«hanno?»

«Per Charles sei una preoccupazione, per Erik una risorsa»

Rido. «si fanno problemi inutili. Non saprei dove andare»

«il tuo zaino non dice lo stesso»

mi irrigidisco, innervosendomi.

«cosa vuoi da me, Raven?»

«se loro due hanno problemi con me, che vengano a parlarmene»

Mi scruta con i suoi occhi gialli, impossibili da nascondere nonostante sia trasformata. Sono tristi e vuoti, e quasi potrei compatirla - in fondo Erik non fa altro che tormentarle il cuore, in un perpetuo tira e molla che nessuno si meriterebbe - però quando mi ricordo del suo potere mi sento diffidente. Mi tornano in mente le parole di Charles. Dovrei cercare di aprirmi con lei, in modo da creare un legame.

Prima di parlare la studio con la coda dell'occhio, mentre è seduta qui a fianco. Non so bene cosa leghi lei e Charles, ma lui le vuole molto bene. Ha un rispetto e un'ammirazione per lei che a volte confondo per un attaccamento sentimentale... è per questo che non ho voluto fargli cogliere in flagrante Erik e Raven. Lui sa, così come l'ho capito io, che Raven da questa storia ne ricaverà dolore e delusione.

«Raven... hai mai... hai mai pensato di aver trovato una persona che è in grado di apprezzarti per quello che sei?» cerco di sorridere ma la domanda sembra alquanto fuori luogo e di un interesse forzato.

Lei percepisce il mio disagio e accompagna la risposta con una risata fredda.

«non ci credo a queste stronzate romantiche» adesso è lei che mi studia.

«allora che cosa ti attrae tanto di Erik?»

La mia domanda arriva dritto al suo cuore, come una freccia fredda e affilata le contorce il viso e la fa scattare in piedi, contrariata.

«e sentiamo, a te cosa attrae tanto di Charles?»

Uh. Non me lo aspettavo.

«io...cos-»

Ride sprezzante e poi corre via, lasciandomi completamente spiazzata. Cosa le fa pensare che io possa essere interessata a Charles? E poi perché lui? È un buon amico, un buon consigliere, ma non ho mai pensato... io... guardo l'ingresso della villa e poi il portone, la macchina con cui è arrivata la ragazza dai capelli rossi, e infine guardo il parco rigoglioso e in fiore.

Che io lo abbia fatto solo per impressionare Charles? Può mai essere vero? In fondo cosa mi importava degli altri?

Certo, uno sguardo di approvazione di Charles vale tre volte quello di ammirazione di Erik, ma solo perché so che quello del primo è uno sguardo pieno di orgoglio, quello del secondo invece trasuda delle sue intenzioni, del desiderio di poter avere una persona con un potere del genere dalla sua parte...

Non ho mai pensato a Charles in un altro modo. Professore e poi amico, ma la cosa mi sembra chiaro essersi fermata là. Non sono io troppo giovane per lui? E poi penso che la consapevolezza del suo potere telepatico abbia fermato istintivamente in me ogni sentimento amoroso, in modo da evitare situazioni spiacevoli ed imbarazzanti...

Quando nel tardo pomeriggio la ragazza dai capelli rossi lascia la casa però, non posso nascondere di non sentirmi leggermente più sollevata. La guardo scomparire dietro al cancello, mentre confusa rifletto sulla frecciatina di Raven, e penso allo zaino che mi aspetta su in camera.

Non ho realmente nulla che mi tenga ancorata a questo posto?

What's the point [X-Men fan fiction]Where stories live. Discover now