Dobbiamo mettere la testa a posto!

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Erano rientrati a casa da appena cinque minuti. Andare a sedersi al tavolo, uno di fronte all'altro era stato un gesto automatico, così come il loro reciproco fissarsi a vicenda: per un animo a Naruto era sembrato come nella valle dell'epilogo.

-Non lo avrei mai pensato!- Disse d'un tratto senza far vacillare lo sguardo -Insomma, è assurdo! Chi mai avrebbe potuto prevedere una cosa del genere? Era davvero impos...- Si bloccò quando Sasuke alzò una mano verso di lui interrompendolo.

-È inutile questo discorso: che non fosse previsto è chiaro; ma è successo, quindi adesso prendiamo una decisione!-

Naruto rabbrividì: ancora non lo aveva accettato, e preferiva di gran lunga tergiversare ma Sasuke era, come sempre, fin troppo diretto.

-Tu cosa vuoi fare?- Gli chiese sulla difensiva.

-Non IO. NOI! Insieme.- Rispose.

Il biondo divaricò le narici per inspirare meglio, infastidito dal fatto che il compagno stesse cercando di fare il figo in un momento simile.

-Dobbiamo valutare i pro e i contro: è una cosa troppo importante!-

-Beh, i contro per me sono tanti.- Naruto dopo aver pronunciato questa frase, vide il compagno barbugliarsi e perdere per un attimo tutta la sicurezza, così cercò di ammorbidirsi: -Voglio dire che già adesso mi trovo in difficoltà: mi prende male allo stomaco, vomito senza motivo... poi mi sveglio con la voglia di litigare! Lo hai visto anche tu stamattina, no?-

-Sì, ma questa è una cosa che si può risolvere: insomma, lo sappiamo, basta un po' di autocontrollo!-

Il ragazzo valutò le sue parole, la sua agitazione, il modo in cui si stava ponendo, finché non chiese seriamente: -Tu lo vuoi?-

Sasuke sbuffò: -Te l'ho detto: non è questione di cosa voglio fare io!-

-Rispondimi e basta!- Gli intimò.

Sasuke abbassò lo sguardo per un attimo, non sapendo cosa dire. Alla fine tornò a incrociare gli occhi azzurri del compagno domandando: -Tu no?-

Naruto deglutì. Doveva rispondere? Per la prima volta si concentrò non più su "qualcosa dentro di lui", ma su qualcosa di suo e di Sasuke che sarebbe nato. Si vedeva davvero a occuparsi di un bambino? Fare il padre? Cambiare pannolini? Sì, in realtà non era così spaventoso, anzi se pensava a lui e a Sasuke insieme a fare tutto quello, in qualche modo, era anche bello, però...

-Se fosse stato dentro di te non avrei esitato un attimo.- Ammise in fine.

Sasuke dopo un primo istante di irrigidimento si illuminò e, slanciatosi leggermente in avanti, gli prese la mano nella sua dicendo: -Quindi è solo la gravidanza che ti spaventa?-

Naruto sbiancò gridandogli quasi contro: -Non dire GRAVIDANZA!-

-... Ok! Quello che voglio farti capire è che non sarà impossibile, insomma, staremo attenti, faremo tutto quello che ci dirà Tsunade... io ti starò sempre vicino!-

Il biondo lo guardò perplesso: era raro vedere Sasuke parlare con un tale impeto.

Era evidente che ci tenesse molto.

-Non vorrei rovinare l'atmosfera con quello che sto per dire ma proprio non riesco a trattenermi: ti rendi conto di quanto per te sia estremamente più facile parlare?-

L'Uchiha si alzò dal tavolo e lo raggiunse abbracciandolo. Naruto si irrigidì: quelle manifestazioni d'affetto da parte sua erano così inusuali... lo stavano quasi innervosendo!

-Non devi fare niente che tu non voglia- Gli sussurrò all'orecchio -Non ti nascondo che per me sarebbe bellissimo; ma ad ogni modo rispetterò le tue scelte: è il tuo corpo, e non è programmato per una cosa del genere, quindi l'ultima parola è giusto che spetti a te, ma sappi che qualunque cosa deciderai, io ti starò vicino, e fra noi non cambieranno le cose!-

Il ragazzo deglutì immaginandoselo per un attimo con un bambino fra le braccia. La verità era che non avrebbe mai avuto il cuore di eliminare o anche solo di non desiderare un figlio loro, adesso che c'era.

-Ho paura! Tanta!- Ammise ricambiando l'abbraccio.

-Anche io! Ma non potrà mai essere peggio di quando abbiamo combattuto contro Kaguya!- Cercò di scherzare.

-Io non avevo paura contro Kaguya! Ne ho avuta quando abbiamo combattuto da ragazzini, perché non volevo che te ne andassi!- Ribatté seriamente il compagno.

Si guardarono per qualche secondo, poi Naruto lo baciò teneramente, succhiandogli con lentezza il labbro inferiore. Aveva un disperato bisogno di lui, della sua pelle, dei suoi baci! Voleva sentirlo vicino, fondersi con lui.

-Voglio fare l'amore!- Ammise appigliandosi maggiormente al suo collo.

-Anche io! Da morire!- Rispose Sasuke inspirando fortemente il suo odore.

Si staccarono per un attimo e si alzarono, raggiungendo in fretta la camera da letto. Il biondo si fermò per un attimo, sfoderando un mezzo sorriso.

-Beh?- Lo interrogò l'Uchiha togliendosi la camicia.

Naruto compose i sigilli della moltiplicazione e creò due copie di se stesso.

-No!- Fece secco Sasuke -L'ultima volta che abbiamo usato tecniche ninja durante il sesso abbiamo fatto un macello!-

Il tre biondi davanti a lui si liberarono delle felpe e restarono a petto nudo, ignorandolo completamente.

-Dobe...- Il tono di ammonimento dell'Uchiha era quasi rassegnato.

Uno dei tre si posizionò dietro i lui e lo cinse baciandolo sul collo, un altro gli si mise davanti e gli afferrò i fianchi, spingendo il bacino contro il suo è facendoli strusciare con sapiente erotismo; l'ultimo si inginocchiò lateralmente e abbassò i pantaloni del moro, curandosi di trascinare via anche i boxer e, infilando la mano fra il corpo dell'altro Naruto è di Sasuke, andò ad accarezzare i testicoli di quest'ultimo, che si lasciò sfuggire un sonoro gemito di piacere.

-Sei incorreggibile!- Cercò di dirgli dandosi un contegno, ma sobbalzò quando il biondo alle sue spalle si fece spazio con il dito medio fra i suoi glutei e andò a massaggiare circolarmente la sua entrata. Quasi nello stesso momento il clone in basso, con l'ausilio di quello in alto, che si era leggermente scostato, sostituì la mano con la quale massaggiava lo scroto del compagno con la lingua.

Tutti quegli stimoli, controllati apparentemente da persone diverse, fecero vacillare Sasuke, che sentì cedere le gambe. Prontamente il Naruto che gli era di fronte lo sostenne e interruppe il suo ansimare, insinuando la lingua nella sua bocca.

Quando il clone alle spalle dell'Uchiha infilò completamente il dito all'interno del suo orifizio, un gemito del moro venne soffocato dalle labbra del clone, sempre se era un clone: Sasuke non era più in grado di stabilirlo. Nonostante l'evidente eccitazione, non si sentiva a suo agio: odiava essere in una situazione di palese svantaggio, e tre contro uno non era il massimo, inoltre stare in piedi lo innervosiva.

Naruto se ne accorse, ma in un primo momento lo ignorò, afferrandogli i polsi con delicatezza ma allo stesso tempo con decisione, per impedirgli di ribellarsi ai suoi tocchi, mentre gli altri due continuavano il loro lavoro.

Alla fine, quando le dimostrazioni tacite di irrequietezza del compagno divennero sempre più evidenti, il clone in basso si dissolse, mentre quello sul davanti lo spinse sul letto.

Sasuke ebbe un attimo di smarrimento: dov'era finito il Naruto che gli stava dietro?

Non fece in tempo a porsi la domanda che se li ritrovò sopra entrambi: uno sul bacino, che gli afferrò i polsi con prepotenza e cominciò a baciarlo, mentre l'altro, che Sasuke non riusciva a vedere, gli divaricò le gambe e andò a leccare avidamente la sua apertura.

-Dobe, oggi sei...- Non riuscì a completare la frase, la lingua di Naruto non glielo permise.

L'Uchiha sentì il corpo dietro staccarsi da lui e armeggiare con qualcosa. Cercò di sporgersi per guardarlo, ma il biondo su di lui non glielo permise, inchiodando la fronte contro la sua e guardandolo con desiderio.

Era diverso dal solito, sembrava inesorabilmente padrone della situazione: Sasuke era completamente succube delle sue attenzioni, non riusciva a fare alcunché. Nel carattere di Naruto c'era sempre stato quel lato prepotente, forte e invincibile; ma non glielo aveva mai visto tirar fuori in occasioni del genere, e inevitabilmente si ritrovò a riflettere sul motivo. Lo conosceva meglio di chiunque altro, ed era certo che il suo fosse un bisogno irrefrenabile di imporsi su di lui, come se volesse dimostrargli che era forte, più forte di lui. Voleva riscattarsi dalla situazione in cui si trovava, che in qualche modo, seppur inconsciamente, lo faceva sentire debole.

Le dita del clone - o forse dell'originale - che si trovava dietro andarono a insinuarsi di nuovo nell'apertura dell'Uchiha, ma stavolta scivolarono con maggiore facilità: Naruto aveva usato del lubrificante, e lo stava disponendo generosamente sul corpo di Sasuke mentre l'altro se stesso era tornato a baciarlo con avidità.

Il moro sentì il corpo sul davanti alzarsi leggermente, così da consentire a quello dietro di spalmare del lubrificante anche sul suo stesso orifizio. L'Uchiha fu scosso da violenti brividi di piacere, non solo per lo stimolo fisico a cui era sottoposto, ma soprattutto lo eccitava l'idea di quello che stava per succedere.

Il Naruto dietro di lui si posizionò sulla sua entrata, mentre quello sopra iniziò a sedersi lentamente sulla sua erezione, scivolando e gemendo allo stesso tempo. Il dolore della penetrazione, unito al piacere che le strette carni del compagno gli stavano regalando, lo fecero trasalire, tanto che strinse convulsamente la stoffa delle lenzuola lasciandosi sfuggire un verso indecifrabile che sembrava di godimento ma al contempo anche di dolore.

L'espressione del Naruto su di lui era eccitante: contratta in smorfie di piacere, ma allo stesso tempo si mordeva il labbro a sangue per non gemere; goccioline di sudore gli illuminavano la pelle e scivolavano sull'addome possente, ancora perfettamente piatto.

Il moro cercò di contenersi e rilassarsi il più possibile: quando riusciva a non contrarre i muscoli del suo orifizio, il piacere che gli davano i movimenti del compagno era anche maggiore. Alle sue orecchie giungevano ovattati i gemiti di piacere doppi del partner, così come l'ansimare della sua stessa voce, e il cozzare delle loro carni assieme, che sguisciava grazie all'ausilio del lubrificante. Il clone sopra di lui si muoveva in su e in giù, poi a tratti circolarmente. Andarono avanti così per diversi minuti.

-Ah!- La voce dell'Uchiha uscì più forte di quanto avrebbe voluto quando le spinte si fecero improvvisamente più violente; eppure nonostante l'accenno di dolore, più Naruto si spingeva affondo dentro di lui, più aumentava il piacere! Sasuke lo sapeva bene ormai: c'era un punto particolarmente profondo che, se stimolato, era in grado di farlo andare in estasi. Non era facile da trovare in realtà, ma Naruto sapeva farlo, sempre. E lo faceva dannatamente bene!

Il biondo su di lui si sollevò per l'ennesima volta e aspettò la spinta di quello dietro per rilasciarsi cadere, violentemente, tanto che l'Uchiha non riuscì più a resistere, e venne in un gemito. A quel punto, il corpo che avvolgeva le sue carini, si dissolse, lasciando solo l'originale che ancora era dentro Sasuke.

-Dio!- Imprecò Naruto quando si ritrovò ad assorbire le sensazioni del suo kagebushin, e rigettò il suo seme all'interno del compagno, per poi accasciarsi su di lui, scosso dagli spasmi del potente orgasmo.

Tutti e due avevano il fiatone, le loro mani erano intrecciate l'una all'altra, e stettero in silenzio per qualche minuto, finché Naruto non esordì con un sincero e sentito: -Ti amo da impazzire!-

-Anche io!- Rispose senza esitazione il moro.

Passò ancora qualche secondo durante il quale Sasuke non fece altro che osservargli il ventre, al che il ragazzo gli afferrò la mano, portandosela proprio sul punto in cui si stava concentrato l'Uchiha e lo guardò con decisione dicendo: -Dobbiamo mettere la testa a posto!-

Sasuke rise senza sbilanciarsi troppo, era troppo stanco. Poi disse: -Parla per te, usurantokachi!-  

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