Poco tempo prima...

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Non ho mai avuto un diario dei segreti, anche se lo desideravo tanto. Avrei voluto avere pagine e pagine di pensieri da tenere solo per me, chiusi con un lucchetto, lontani da occhi indiscreti che non avrebbero mai capito i miei dolori e la mia frustrazione. Comunque a me bastava un foglio strappato dal centro di un qualsiasi quaderno, di solito quello dei temi, su cui scrivere di me. Talvolta inventavo piccole storie, che probabilmente non avrei mai vissuto, ma in cui, attraverso la lettura, aleggiavano i miei sentimenti e i miei tormenti. Col tempo scrivere era diventato il mio passatempo preferito: non avevo un'amica del cuore e i miei genitori, persi nei loro problemi, non avrebbero mai avuto tempo per ascoltare i miei, dato che ciò che mi rendeva triste per loro era soltanto un capriccio di poco conto. Allora, ogni sera, aprivo il mio guscio per sfogarmi dinanzi ad un quaderno in cui stampavo tutto ciò che nessuno sapeva o voleva ascoltare. Mi è capitato di fidarmi, ma me ne sono subito pentita e spero possa capitarmi di meglio.

Ora non so bene come sia la mia vita.

Mi accorgo che mancano diversi punti di riferimento, ma sono abbastanza grande, (per quel che ne so) per capire di potercela fare da sola, percorrendo la mia strada a testa alta e cercando di non perdere il mio scopo, il mio obiettivo.

E ora mi ritrovo qui a leggere alcune di quelle pagine di quaderno strappate...

Febbraio, sera

Non capisco cosa sia questo freddo e cosa mi stia trascinando nuovamente in quel vortice di domande, lacrime e dolori. Proprio come se mi trovassi sull'orlo di un precipizio, la paura di cadere è la cosa che più mi tormenta. Se solo avessi trovato prima la strada verso casa, ora non sarei qui, a temere l'inevitabile. E' così paradossale amare e odiare la vita e io, in questo momento, provo proprio questa orribile sensazione destabilizzante, di forte contraddittorietà.
Sai, vorrei scomparire, far cessare di esistere quel dolore che mi opprime all'interno... Lo dico a te perché sei stato l'unico in grado di capire chi sono, senza dirti niente: è bastato solo uno sguardo, un semplicissimo incontro di occhi, per tuffarci l'uno nella vita dell'altro.
Ma intanto, qui, sola con me stessa, sopra un'onda di vita, continuo a chiedermi cosa sia questo freddo che mi sta gelando l'anima e il perché di queste incessanti lacrime. Ora vorrei consolarmi, riuscire ad abbracciarmi e stringermi per sentire ciò che rimane di me.
Sai, non so dove tu sia e perché la tua assenza sia ormai diventata la cosa che mi fa più male, senza lasciarmi un attimo di pace; non so neanche dove sono finita e perché sento con sicurezza che ho bisogno di te, più di qualunque altra cosa.
Vorrei solo che quella sigaretta si spegnesse per sempre, che i miei occhi smettessero di guardare il vuoto e di fingere che tutto ciò che vedono vada bene.
Dimmi cosa siamo in fondo.
Dimmi perché non ce la posso fare e perché qua tutto va come vorrei non andasse, mentre il complicato si aggrava, senza che io riesca a fermarlo.
Dimmi perché non trovo mai un punto di sostegno per non cadere e perché cerco sempre aiuto pur capendo di essere sola.
Dimmi dove sei e perché non ti vedo più.
Ti prego, dimmi di andare avanti, che mi vuoi bene, che a me ci tieni davvero, che tutto andrà per il verso giusto e perché, mentre scrivo queste righe, continuo a piangere dentro.
Vorrei poter fare come Percy, colui che ha visto la morte, e riuscire senza fatica a pensare al nulla assoluto, a credere fortemente in qualcosa.
Ma la sola sensazione che provo in questo momento è lo smarrimento più totale, l'assenza angosciante di qualcosa che non riesco a definire con esattezza. Sono forse le tue mani che mi abbandonano spesso? Oppure sono io che mi lascio sola contro la mia esistenza, cercando di vincere la tempesta che mi avvolge e mi spinge per cadere? Ah, potessi sentirti sempre, dai momenti più brutti a quelli più belli; riuscissi a viverti senza limiti, ignorando tutto ciò che mi porta a non fidarmi.
Mi manchi, sai? Mi sei sempre mancato. Senza di te mi sento come il cielo senza sole, oppure, il sole dentro ce l'ho, ma ancora non l'ho visto, né sentito. Ma che dico: io non ho nessuna luce interiore, se così non fosse, forse adesso non starei qui a piangere come un bimbo che si è sbucciato il ginocchio. Però sono sicura di una cosa: tra le mani mi rimane questo quaderno e una penna e forse non sono del tutto sola.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 14, 2017 ⏰

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