Leggete la descrizione della storia!
24 Marzo, ore 8:11
STEFANO
...Driiin...
La sveglia continuava a suonare e io ovviamente con la mia solita svogliatezza alzai il braccio e con la mano premi il pulsante per fermare il suono della sveglia. Tolsi le coperte che caldamente mi abbracciavano per sedermi sul bordo del letto. Mi strofinai gli occhi e presi dal comodino i miei carissimi occhiali, per fortuna non ancora rotti.
Mi alzai, ciondolando come un coglione a destra e sinistra per la stanchezza, raggiunsi il bagno, mi sciacquai la faccia e mi lavai i denti. Scesi le scale a chiocciola ed arrivai in cucina, aprii il frigo e presi il latte. Volevo fare una colazione semplice giusto per darmi la forza di iniziare questo nuovo anno di liceo in un'altro stato, completamente differente dall'Italia, la California.
Finita la colazione, presi il mio amato cellulare e iniziai a scorrere tra le foto di Instagram, poi mandai un messaggio a mia mamma che era rimasta con tutta la famiglia tranne il mio amato cane Gordon in Italia. Era ora di farsi una doccia, presi l'asciugamano e entrai nella doccia, tra note stonate e scivolate nella vasca, uscii e mi asciugai i capelli. Aprii l'armadio e presi una maglietta che (nella mia mente) mi portava fortuna. Misi dei jeans neri e le stan smith.
Presi il mio cellulare e lo misi in tasca. Portai con me nei dormitori del college Gordon che con il muso storto si chiedeva dove andassi. La mia casa era una di quelle case piccoline, quelle tipo appartamento universitario. Avevo preso quella casa in affitto, fino a che non inizi appunto la scuola perchè li c'erano le stanze dove restare. Presi la macchina e iniziai a guidare, stavo un po' tremando e questo dovevo ammetterlo. Dopo un quarto d'ora, eccomi qui, parcheggiato nel parcheggio del college ad osservarlo nella sua bellezza e degli studenti che ci entravano.
Guardai l'orario del cellulare e vidi che era dannatamente tardi. Presi lo zaino e la valigia appoggiati al sedile. Chiusi la macchina di fretta e corsi verso la porta gigantesca del college.
Io andavo in terza liceo e non ero venuto solo, oltre a me c'era un caro amico che conoscevo dall'asilo. Si chiama Giuseppe, lui è più grande di me perchè fa la quinta liceo ma nonostante ciò abbiamo la stessa stanza nel dormitorio maschile.
Il college era diviso in tre parti: Il college principale dove c'erano le classi e tutte le aule, il dormitorio femminile e il dormitorio maschile.
Davanti alla porta del dormitorio maschile c'era un ragazzo che avevo già visto da qualche parte, mi ricordo solo il suo nome... Salvatore? Comunque lui a tutti quelli che mano a mano entravano nel dormitorio consegnava la chiave della stanza e ci diceva il numero. La mia camera era la 219. Davanti ad ogni porta si trovava una lavagnetta e un pennarello dove bisognava scrivere ciò che si voleva. La mia camera e probabilmente anche quella di Giuseppe e si trovava al secondo piano. Mentre camminavo per cercare la camera sentii qualcuno dietro di me che si vede che anche lui cercava la stanza.
Mi girai e iniziai a parlargli.
Io:"Stai anche tu cercando la tua camera?"
Era un ragazzo abbastanza alto, bruno con gli occhi marroni tendenti al verde chiaro. Aveva un aria persa.
"Si, tu sei nuovo?"-disse lui
Io:"Si tu?"
"Anche io"-disse con aria sperduta-"forse tu sai dov'è la mia stanza"
Io:"Fammi vedere le chiavi"
La sua stanza era la 133, ed era una delle stanze che avevo visto e che si trovava al piano terra.
Io:"La tua stanza passando l'ho vista e si trova al piano terra"
Sascha:"Oh, grazie. Comunque il mio nome è Sascha!"
Io:"Il mio Stefano, piacere"
Sascha:"Okay ora è meglio andare, sono un po' agitato anche perchè è il mio primo giorno di scuola e ho anche un nuovo compagno di stanza, credo sia il tizio che dava le chiavi ma non ne sono sicuro"
Io:"Okay io vado, ci si vede!"
Ci voltammo entrambi ed entrai nella stanza.
Io:"C'è nessuno?!"
Camminai piano fino a quando...
Giuseppe:"EHI STE!"
Io:"CIAO GIUSE, MI SEI MANCATO!"
Ci abbracciammo, finalmente riuniti dopo che lui se ne andò dalla mia stessa scuola il primo liceo. Ero felice, si cazzo. Ci sedemmo sul letto e iniziammo a parlare del più e del meno fino a quando non iniziai a parlare del ragazzo di prima.
Io:"Giuse, conosci un certo Sascha?"
Giuseppe:"Si, si credo, perchè?"
Io:"No, no niente è solo che prima mi ha fermato per chiedermi dov'era la sua stanza"
Iniziammo a svuotare lo zaino e le valigie, fino a quando non si fecero le 9:30 e bisognava prepararsi per la lezione di chimica. Salutai Giuse e presi lo zaino con l'astuccio il diario e i libri.
La campanella era già suonata e come il mio solito, ero in ritardo. Corsi come un forsennato e arrivai 2 minuti dopo l'inizio della lezione, entrai in aula ed il professore non era ancora arrivato, mi era andata di lusso. Scelsi un banco qualsiasi e con l'affanno per aver corso mi siedi appoggiando lo zaino a terra. Gli altri studenti arrivarono pochi secondi dopo il mio arrivo e coincidenze, Sascha era nella mia stessa classe e appena mi vide mi sorrise.
Parte Autore :3
Sto adorando questa storia come non mai... a voi vi piace? Scrivete "kiwi" se vi piace.
-Gab⚓️
"Le nostre vite cominciano a finire il giorno in cui stiamo di fronte alle che contano."
Martin Luther King