Due.

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La giornata era appena iniziata e Federico se ne stava beato sul suo divano a guardare la televisione.
Purtroppo, o per fortuna - a parer suo - dopo quella nottata molto movimentata gli era venuta una bella influenza e solo adesso iniziava a sentirsi quasi guarito.
La mattina non poteva di certo definirsi una persona produttiva e, di studiare, non gli pareva proprio il caso.
Erano passati cinque giorni dalla famosa serata in cui aveva messo gli occhi su quel ragazzo tanto affascinante e ancora non era riuscito a scoprire chi fosse.
Alex gli aveva più volte detto di scordarlo, che magari non l'avrebbe mai più rivisto, ma il biondo sembrava deciso a ritrovarlo.

Stava facendo zapping tra i canali quando il cellulare iniziò a squillare interrompendo i pensieri di federico.
Rispose senza prestare attenzione al nome, ma una volta sentita la voce dall'altra parte capì subito di chi si trattasse.
"Biondo! Sono giorni che non esci, come stai?" urlò Alex.
"Ma cosa urli? Ti sento! Ho avuto l'influenza ma adesso sto bene. Volevi qualcosa?"
"Sì beh, oggi ho balzato, se verso mezzogiorno ti passo a prendere e pranziamo insieme?"
"Okay, chiamami quando sei giù e scendo, a dopo" e riattaccò.

La voglia di uscire era poca, stranamente, ma erano giorni che stava chiuso in casa e prendere una boccata d'aria non avrebbe di certo guastato.
Si alzò dal divano e si diresse in camera sua, dove cercò qualcosa da mettersi per uscire.
Si cambiò mettendosi dei jeans neri strappati, una t-shirt bianca e una felpa nera sopra, poi si sistemò i capelli; stava da Dio.

Arrivò l'ora e si incamminò verso la porta di casa quando sua mamma lo bloccò.
"Federico! Mi spieghi dove vai? Sei stato male e ora esci? Senza dire nulla, per giunta!"
Federico aveva già smesso di ascoltarla alla prima domanda e sbuffò.
"Quei drogati! Ecco come ti sei ridotto ad uscire con quelli! Fin quando vivrai sotto il mio tetto dovrai avvisare prima di uscire! Sono stata chiara?" urlò.
"Senti mamma, sono maggiorenne e vaccinato e posso benissimo scegliere con chi uscire o no. E se non ti dispiace.." non finì la frase che uscì dalla porta.

"Buongiorno, cosa desiderate?" chiese il cameriere.
"Può aspettare due minuti? Dobbiamo scegliere." rispose Alex.
"Oh sì, certo." disse andando in un altro tavolo.
"Alex ma non ti sembra un po' caro qui? Se andassimo, che ne so, al Mc? Ho voglia di hamburger."
"Sei un guastafeste, guarda in che posticino ti avevo portato! Vada per il Mc."

Arrivarono al bramato McDonald's e decisero di ordinare due panini dai nomi impronunciabili, seguiti da patatine e la classica Coca Cola.
Stavano cercando un tavolo quando federico si sentì mancare il pavimento sotto i piedi e si fermò di scatto.
"Alex, fermati, è lui!" disse sottovoce prendendo l'amico per la felpa, che l'aveva superato.
"Eh? Cosa?" disse non capendo.
"Il ragazzo del bagno del locale, è lui, proprio lui!" sussurrò indicando un morettino che stava ridendo in compagnia di un altro ragazzo.
Alex lo scrutò bene e doveva ammettere che era molto bello.
"E quindi? Cos'hai intenzione di fare? Fissarlo?"
"Oh, non lo so! Che dovrei fare?" chiese con tono disperato.
"Intanto cammina che siamo fermi bloccando il passaggio alla gente, andiamo a quel tavolo."
E ne indicó uno poco distante da quello del moro.
"Ti odio." disse alzando gli occhi al cielo federico.

Si sedettero e federico si sentiva altamente a disagio, mentre mangiava doveva subirsi le battutine del suo amico e ogni volta che guardava al tavolo del moro gli venivano le gote rosse.
Sentirono urlare e si girarono nella direzione da cui proveniva il rumore.

"Che cosa vorresti dire con questo?" urlò un ragazzo.
"Te lo devo ripetere? Non ti voglio più nella mia vita! E ora stai zitto, stiamo dando spettacolo!" rispose l'altro.
"Ma cosa stai dicendo? Fino a dieci minuti fa ridevamo insieme e ora mi stai lasciando?" e al ragazzo iniziarono a fuoriuscire delle lacrime.
"Porca puttana Benjamin! Ti spiegherò okay? Adesso vattene!"

Era proprio lui, il ragazzo di cui federico si sentiva attratto.
- quindi si chiama Benjamin - pensò.

"Federico! È il tuo momento, vai fuori!" gli suggerì Alex.
"V-vado" balbettò insicuro.

Uscì dal mc e vide questo ragazzo, Benjamin, seduto sullo scalino del marciapiede davanti con le mani sugli occhi.
Non sapeva cosa stava facendo e d'impulso si avvicinò.
"Ehi, va tutto bene?" chiese a bassa voce sedendosi con lui.
Il ragazzo tirò su col naso e, sempre con le mani sugli occhi chiese "Chi sei? Cosa vuoi?"
"Uh ecco io.. ecco ero dentro quando urlavate e.."
Non finì di parlare che Benjamin lo guardò e, ancora con le lacrime agli occhi, gli fece "ah.."
e riprese a piangere.
"Ci siamo visti l'altra sera, nel locale..." sussurrò, per l'ennesima volta, Federico.
In quel momento Benjamin si gettò tra le sue braccia piangendo disperatamente e l'altro non poté far altro che stringerlo.

Dopo attimi di silenzio, dove nessuno si era mosso da quella posizione, si udì un debole
"lo so.."

All I need // fenji.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora