1 capitolo

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Sono Sara, la narratrice di quello che mi è accaduto e di ciò che sta succedendo. Sono qui a rendervi pertecipe delle mie sensazioni, sentimenti e dei miei obbiettivi.
aspettate, vi starete chiedendo,
"chi è questa Sara?"
Alloooora beh, c'è poco da dire, ho quasi 18 anni e vado a scuola, sono alle superiori in un paesino di Milano.
Sono una ragazzina molto socievole, che adora giocare ma anche essere seria. Come sono seria con il mio ragazzo, Luca.
io e lui stiamo insieme da 3 anni ormai, e ci vediamo poco perchè lui è impegnato all'università. Poi ho una migliore amica, Vittoria, che è stupenda; se non ci fosse lei davvero io sarei persa, un pesce fuor d'acqua.
la adoro! è sempre pronta a difendermi, coccolarmi, e certe volte anche un po' di litigi.

siamo a Novembre, e sono sul mio letto, è sabato e quindi io non vado a scuola.
Mi alzo, saluto con un bacio mia madre e come al solito mio padre frettoloso scappa nel suo ufficio; mia madre avrà i turni notturni quindi questa mattina la aiuterò a pulire casa.
Mangio frettolosamente un cornetto con un bel bicchiere di latte e corro in bagno. Leggo sul mio cellulare un messaggio da Luca
"ei buongiorno❤"
gli rispondo ugualmente.
Faccio velocemente una doccia e scelgo un leggins e una maglia dell'adidas.
Scendo di sotto, mi rimbocco le maniche e con le mani poggiate sui fianchi chiedo a mia madre:
-allora da dove iniziamo?-
lei mi risponde
-da quando sei così disponibile?- con un bel sorriso.
Da quel sorriso ricordo quanto io le somigli, ne sono davvero fiera. Lei è un infermiera e ricordo che da piccola quando cadevo dalla bici non era come quelle mamme "ommioddio cosa ti sei combinata" no, anzi, mi portava sorridendo verso una fontanella e mi puliva le piccole gocce di sangue e quando ritornavamo a casa se mi bruciava ancora mi metteva un bel cerotto, e con un piccolo bacio sul ginocchio, fingevo che il dolore mi fosse passato.

accendo lo stereo e metto una canzone di Ed Sheeran, Shape of you, e vedo la mamma ballare con la scopa...

okay ho ereditato da lei anche il disagio.. prendo uno strofinaccio e uno spruzzino per gli appositi mobili, ed inizio a spolverare le superfici. Decido di provare a legare quei miei capelli lunghi e ricomincio. Poi prendo il secchio pieno d'acqua e inizio a pulire il pavimento nella cucina.
Vedo che la lavatrice è finita e distribuisco i vestiti bagnati in una bacinella per portarli fuori al terrazzino..
e inizio a stendere tutti quei vestiti.
Vedo passare un gruppetto di ragazzi che ridacchiano, avranno su per giù 15-16 anni.
Mi guardano ed iniziano a fare battutine su di me, anche se a me poco importava.

torno dentro casa e mi faccio un'altra doccia e mi metto un jeans nero a vita alta, una top bianco e siccome siamo a novembre ci metto una camicia sopra a quadri bianca e nera, con un cappello dell'adidas nero a strisce bianche e le mie superstar stesso stile del cappello.
E mi butto sul mio enoooorme letto.

prendo il mio cellulare, entro su instagram e le prime cose che mi capitano sono: foto di Cameron Dallas, Rosalba e di Stefano Lepri.
wow.
Personalmente non ho davvero un idolo, solo stima verso un cantante, che per me meriterebbe mooolto di più. Ed Sheeran.

e tutti questi miei miei pensieri vengono mandati all'aria da un messaggio di Luca.

"ti passo a prendere tra 5 minuti, è importante devo parlarti"

io

"va bene"

non siamo i tipi da "amore mio ti amo più di tutto" "sei la mia vita" ti amo ti amo ti amo.
NOOOOOO

siamo più freddi e distaccati.
beh passano i 5 minuti e sento bussare la porta apre mia madre che lo saluta, e lo fa accomodare;
lui mi aspetta vicino alla porta in imbarazzo, mani nelle tasche e volto abbassato a guardarsi i piedi a mordersi le labbra. sembra turbato..

lo saluto con un abbraccio, infilo il giubbino, e usciamo salutando mia madre. mi assicuro di aver preso il cellulare e ritorno a camminare.

Lui mi guardava come se cercasse il mio aiuto. Continuava a camminare con lo sguardo rivolto verso il basso come se fosse dispiaciuto per qualcosa. Arriviamo al bar, nel parchetto del paese e ci sediamo ad un tavolo, faccia a faccia. Ordiniamo 2 bibite e aspettiamo. Mi metto con i gomiti sul tavolo e con le mani che sorreggono la mia faccia e lui, con le mani in testa rivolto con la faccia verso il basso.

attendo che lui inizi a parlare ma visto che non inizia rompo io il ghiaccio..
-come stai?-
-bene- mente lui.
-cosa devi dirmi- rispondo io
-beh non è facile, affatto...- risponde lui.
-con calma..- dico io rassicurandolo, ma penso che non sto servendo a nulla.
-beh ho iniziato a parlare con una ragazza e diciamo ci siamo conosciuti- dice lui.
-ah bene- io facendo sembrare che tutto mi vada giù..
-e siamo usciti, quel giovedì, che ti ho detto che sarei andato da Claudio- continuò
-ti prego continua voglio dimenticare questa parte- gli dissi io frettolosamente guardando un punto fisso che non fossero i suoi occhi, perchè avrei reagito malissimo.

-beh siamo usciti e iniziando a parlare del più e del meno, all'inizio era stato un gioco ma poi.. cioè non era più un gioco e ci siamo baciati..- continua lui balbettando sulle frasi più toccanti..
-io non so che dirti, quindi hai voluto buttare 3 anni nel cesso? va bene! complimenti..- dissi, -non mi importa, voglio che tu stai bene- continuai io, mettendoci tutta la rabbia e la tristezza dentro a delle parole.

viene il cameriere, ci porta le bibite e ci da il conto; paga lui..
e mentre Luca prende il portafogli, inizio a notare che il cameriere mi guarda, guarda i miei capelli, i miei occhi, la mia bocca e viene distratto dal rumore degli spiccioli di Luca.
Non era niente male come ragazzo, alto, capelli castani, capelli castani tirati all'indietro non in modo volgare. Mi sorride e ritorna al bancone principale.

Usciamo da quel bar e dal parchetto e iniziamo a camminare per la stessa strada. Luca è il mio vicino di casa.
Appena arriviamo fuori casa mia ci guardiamo negli occhi. NON RESISTO e gli scoppio sulla spalla, lui mi abbraccia e mi accarezza nei capelli, e mi dice all'orecchio "scusami piccola" dopo pochi secondi continua e mi dice
"prenditi il tuo tempo"..
cosa significa?

arrivo alla porta e prima di bussare mi asciugo le lacrime, mi faccio aria con le mani sugli occhi e entro, indifferente e sorridente.
La mamma mi chiede -allora come va? dove siete andati?-
io -benissimo, a fare un giro insieme-

salgo in camera mia e ricordo quel sorriso del cameriere. NONONO ASPE NON POSSO GIÀ RIMPIAZZARLO.
no, quel cameriere è solo un puttaniere. sai con quante lo fa? oppure con quante ci prova? o quante ne illude?
però mi piacerebbe forse riincontrarlo..
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mi sveglio, prendo il cellulare, oggi è
domenica, e no, quel messaggio da lui non lo riceverò più quindi è inutile che rimango ferma sulla sua chat.
BASTA.
mi faccio una doccia, mi preparo e scelgo i miei vestiti per quel giorno.
oggi voglio uscire, da sola. Voglio andare a correre nei giardinetti.
metto un leggins nero della Nike, una maglia a mezze maniche rossa, e una felpa nera con le solite superstar.
lego i miei capelli in una coda piena di montagnelle sul capo, saluto mia madre e mio padre, che solo la domenica c'è, ed esco. con le cuffie ad ascoltare "just hold on" di Louis.

arrivo ai giardinetti ed inizio a correre. canticchio alcuni versi della canzone e sento altri passi dietro, di corsa. mi giro e non trovo nessuno.
continuo a sentirli, e provo a girarmi dall'altro lato; c'era quel ragazzo.
chissà quanti anni avrà..
MA CHE CAZZO PENSO?
mi fermo con la scusa della canzone e vedo che si ferma anche lui.
cosa vuole?
-ei bella-
no okay già come inizia non mi piace.
ma mia madre mi ha insegnato di non giudicare un libro dalla copertina..

aspetta, ma che libro è questo?

EIIIII ciao a tutti
ho gia scritto su questo social e giuro che voglio continuare.
spero che questa prima introduzione alla storia vi piaccia!!♡

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