Capitolo 7

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Mano a mano tutti uscirono dalla stanza fino a che non rimasero solo il Ministro, Hermione, Kayla, Priscilla e lui. Erano così in silenzio che anche il ronzare di una mosca sarebbe sembrato un rumore eccessivo.

Fu Lodecki a rompere quel silenzio.

"C-come vedete" tremava come una foglia d'inverno "c-ci st-stanno minacciando. Ma-ma noi non do-dobbiamo c-cedere. Vogliono solo spaventarci".

Harry lanciò uno sguardo torvo contro il Ministro. In quel momento gli ricordò Cornelius Caramel. La stessa paura negli occhi, lo stesso modo di negare l'evidenza, lo stesso tremolio della bocca.

"Ma Ministro" Hermione aveva il suo stesso sguardo. "come può negare l'evidenza? L'ultima volta che abbiamo avuto dei segnali così evidenti..."

"L-lui è morto" tuonò il Ministro della Magia.

"Lo so, ma qualcosa sta accedendo" disse la ragazza in modo docile. Doveva assolutamente convincerlo.

"A dire la verità Hermione" l'amica si girò verso di lui con uno sguardo stupito. "Neanche io credo che Voldemort possa tornare. L'ultima volta non era morto, aveva ancora la sua anima e gli Horcrux. Ora non ha niente, è morto definitivamente".

"Ma Harry" quanta volte aveva iniziato una frase così. E quante volte aveva avuto ragione. "Non puoi pensare che tutte queste vicende oscure siano delle coincidenze. Sta accadendo qualcosa".

"Non sto dicendo che queste siano delle coincidenze. Credo solo che il Ministro abbia ragione, stanno solo cercando di spaventarci".

"Io non ne sarei così sicura" esordì Kayla.

Tutti gli occhi si fissarono su quella donna. Quel giorno Kayla sembrava trasandata. Con i capelli arruffati e le occhiaie attorno ai suoi occhi neri come la notte, dava l'idea di una che non avesse chiuso occhio.

La donna si alzò dalla sua sedia e sfoderò la sua bacchetta.

"Quando ho esaminato i corpi non ho solo trovato quelle maledizioni che si sono rivelate un messaggio" disse mentre camminava intorno al tavolo. "Ho notato anche un'altra cosa, una cosa che mi ha fatto accapponare la pelle".

Agitò la bacchetta e tutti e tre i corpi che erano sul tavolo iniziarono a levitare fino a raggiungere la posizione eretta.

Harry strabuzzò gli occhi e guardò attentamente ogni centimetro quadrato di quei tre uomini ma non notava niente di strano.

"Aspetta Harry, non te l'ho ancora mostrato".

Un altro colpo di bacchetta e tutte e tre le maniche sinistre si alzarono scoprendo le braccia dei Mangiamorte. Ognuno dei tre, sull'avambraccio, aveva il Marchio Nero, il simbolo di Voldemort.

Ora anche Harry vedeva quella cosa, e anche lui venne la pelle d'oca. Il Marchio Nero era colorato, vivo. Sembrava quasi pulsare all'interno della pelle dei Mangiamorte.

"Non è possibile" bisbigliò Harry.

"Già" rispose Kayla. "Abbiamo catturato decine di Mangiamorte in questi cinque anni, ma ognuno di loro avevo il Marchio spento ingrigito. Ora è colorato, vivo. Solo Voldemort può fare questo".

"Non possono essere stati i Mangiamorte?" la voce di Priscilla faceva trasparire una lieve tensione.

"Potrebbe anche essere ma ne dubito altamente" si avvicinò a uno dei corpi e toccò il Marchio con la sua bacchetta. Un sibilo uscì dalla bocca del serpente tatuato. "Il Marchio Nero è un modo veloce che Voldemort ha ideato per mettersi velocemente in contatto con i suoi adepti. È magia di alto livello, questa. Proprio per questo sono abbastanza convinta che solo lui sia in grado di poter riattivare il Marchio. Quindi, tutti questi avvertimenti hanno sì l'intento di metterci paura, ma dicono il vero".

Kayla rimise i corpi a posto sul tavolo e tornò a sedere.

"Hai detto che solo Voldemort può fare questo, no?" Kayla annuì. "Allora come mai è già colorato. Il messaggio dice esplicitamente che tornerà questa sera".

Harry rimase di stucco. Priscilla aveva colpito nel segno. Forse c'era ancora una piccola speranza che Lodecki avesse ragione.

"Mi aspettavo una domanda del genere, oda te oda Hermione" Kayla fece un mezzo sorrisetto e diede un'occhiata ad Harry con la coda dell'occhio. "Credendo a ciò che i nostri amici qui presenti ci hanno detto, confido che Voldemort stia tornando alla vita o che sia vicino a farlo già adesso. La sua piccola energia vitale è stata abbastanza per riattivare il Marchio".

"N-no, no" Lodecki era sempre più spaventato, gli occhi ridotti a due noccioline. "Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato non può tornare alla vita. Lui è..."

"Ministro, mi ascolti" Priscilla lo interruppe con forza. "La situazione è abbastanza critica e noi abbiamo bisogno di un capo forte e deciso, non di uno smidollato che non riesce nemmeno a dire il nome Voldemort. Che stia tornando realmente in vita o no a noi non interessa. Quelle che dovrebbe interessarci è il fatto che i Mangiamorte si sentono così sicuri da poter entrare all'interno del Ministero e rinunciare alla vita di tre dei loro uomini".

Lodecki abbassò il capo e tornò al silenzio.

"Potter" gli occhi di Priscilla si fermarono su di lui. "Mobilita gli Auro e avverti l'Ordine, abbiamo bisogno di quante più persone possiamo radunare".

"Hermione" continuò il capo del Wizengamot spostando lo sguardo verso l'assistente del Ministro. "avverti la Preside di Hogwarts. È logico pensare che Riddle potrebbe apparire da quelle parti, è stato sempre legato al castello".

"Kayla, cerca di scoprire quanto più puoi sul Marchio e anche su come Voldemort potrebbe tornare in vita. Non ci vuole molto a cpire che si tratta di Magia Oscura".

Si fermò per prendere fiato e poi rivolse i suoi occhi argentei verso quell'inetto con la testa china.

"E lei Ministro" Lodecki alzò pian piano la testa come un bambino "è sospeso temporaneamente dal suo incarico. Il Wizengamot si riunirà tra una settimana a partire da oggi e discuterà sull'utilità della sua permanenza alla carica. Fino ad allora, sarò io a dirigere il Ministero".

Burt Lodecki si alzò in piedi. I suoi occhi provavano a stare fermi, ma non riusciva a smettere di tremare.

"Lei non può fare questo" urlò contrariato. "Io sono il Ministro della Magia".

"E io il capo del Wizengamot" rispose a tono la Thatcher. "Si dà il caso che la mia carica mi dia il potere di sospenderla in maniera temporanea se ritengo che lei non sia idoneo al comando. In questo momento, lei non è idoneo".

L'ometto sbottò e farfugliò qualcosa che Harry non capì, poi si guardò attorno. Neanche Hermione l'avrebbe difeso. Forse questo lo ferì molto, nel profondo.

"Bene, ci vediamo tra una settimana".

Uscì dalla stanza segreta e si smaterializzò.

Harry Potter e Il Padrone della Morte (#Wattys2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora