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Si volta verso me ma guardando il terreno, poi subito dopo il suo sguardo cerca il mio.
Mi fissa per qualche minuto, poi si incammina verso la mia direzione.
Mi fissa negli occhi, con la mano chiusa in un pugno e con il volto severo e deciso.
Arriva vicino a me ma continua a camminare come prima, ed automaticamente indietreggio.
Sento dietro di me quello che dovrebbe essere uno scoglio, perciò mi fermo, aderendo ad esso.
Jack è vicinissimo al mio corpo. Mi mette le sue braccia vicino al mio volto. Non posso muovermi.
Mi accarezza il viso, mi dà baci partendo dal lobo dell'orecchio alla spalla, non so cosa ha intenzione di fare ma per il momento questa cosa mi piace.
Però percepisco incertezza nei suoi movimenti, tanta incertezza. Non so il motivo ma per il momento non ci voglio pensare.
Poggio le mie mani sul suo petto e nel frattempo mi continua a dare baci sul collo.
Nessuno dice niente.
Già, niente di niente, l'unico rumore sono i baci e i mugoli strozzati.
Ma io voglio risposte, non si risolvono così i problemi.
Cerco di liberarmi, e mi accorgo di esserci riuscita -anche se molto probabilmente me lo sta facendo credere- e mi allontano da lui.
«Voglio risposte» dico seria.
«Che tipo di risposte?» domanda incerto.

Inizio a togliere i vestiti di dosso e ad appoggiarli accuratamente su uno scoglio vicino.
Jack mi guarda incerto, incuriosito e sorpreso.
«Che c'è, vuoi un invito scritto??!?!» dico imitandolo.
«Io voglio fare un bagno, tu fai quello che vuoi.» dico e girandomi di spalle, nella mia più totale nudità, mi tuffo in acqua.
Inizio a nuotare.
Sento dei movimenti, mi volto e noto Jack arrivare verso me. Lo attendo.
«Ehi ehi» dice sorridendo.
«Ehi» dico con un accenno di sorriso.
«Aspetto delle risposte, ricordi?» dico seria.
«Si, ma ancora non mi hai detto su cosa.»
«Perché questi sbalzi d'umore??» dico spazientita.
Si avvicina, mi guarda negli occhi e mi accarezza la guancia col pollice. Chiudo gli occhi.
Poi si ferma. Lo guardo e noto che è vicino alla mia bocca.
Lo guardo.
Mi dà un bacio. Si ferma. «Andiamo ad un party al mare?» e prosegue col baciarmi.
Mi stacco dal bacio «Dove e con quale mezzo scusa??» domando curiosa.
«Lo scoprirai e la macchina la troveremo» dice sorridendo.
Sorrido e mi viene spontaneo baciarlo.
È un bacio profondo. Intenso. Viene da dentro. È un bacio come pochi. È un bacio unico.
Ci stacchiamo dopo un tempo stupendamente infinito.
«Wow» dice Jack staccandosi.
«Già, wow» dico sorridendo.
Sorride e mi dà un bacio a stampo.
«Sarà meglio andare» mi dice con aria triste.
«Si, inizio ad avere le dita bianche» dico facendo un cenno di sorriso.
Mi prende per un fianco ed andiamo verso la riva, a recuperare i nostri abiti.
Ci vestiamo e ci incamminiamo verso il bosco.
«Tieni la mia giacca» dice mettendomi la sua enorme, stupenda, profumata giacca sopra le mie spalle, alla vista del mio tremolio.
«Ti ringrazio» dico sorridendogli. Poggio la testa sulla sua spalla e nel frattempo mi circonda la vita con un braccio. E proseguiamo il cammino.
Ci stiamo dirigendo verso un parcheggio ampio, non so per quale motivo, a meno che ha parcheggiato qui o vuole rubare una macchina.
Estrae dalla tasca delle chiavi, e schiaccia un pulsante e ad una macchina si accendono gli abbaglianti. È una macchina nero opaco, come piace a me.
«É tua?» domando.
«Ti piace?» domanda sorridendo.
«Molto.» ammetto.
Sorride e mi apre la porta.
Mette in moto.
Ed ecco un viaggio che non so né quanto dura né dove porterà.

«Sveglia dormigliona» sento sul mio collo un respiro caldo, qualcosa di umidiccio come una serie di baci e sento un profumo che incanta.
Pigramente apro gli occhi, e noto Jack vicino a me, non faccio in tempo a dire o fare nulla che mi stampa un bacio sulle labbra.
«Dove siamo?» Domando cercando di mettere a fuoco la mia vista.
«Beh, andiamo a vedere!» dice uscendo dalla macchina, aprendomi la portiera e facendomi notare solo ora che indossa vestiti diversi. È un Jack inpinguinato.
«Dove devi andare così elegante?» domando curiosa, ma con un pizzico di nervoso, perché io sono in t-shirt e pantaloncini di jeans, accompagnato da snikers, mentre lui è in smoking.
«Senti chi parla!» dice incrociando le braccia e incurvano un sopracciglio, seguito da un sorriso.
Mi osservo, cercando di focalizzare, dato che ho gli occhi pigri e si devono ancora riprendere dalla dormita.
Noto, a mia sorpresa, che ho un vestito rosso, tra cui il tessuto è molto leggero, come piace a me.
Noto anche che ho dei tacchi rossi.
Mi giro verso Jack e lo guardo confusa.
«Quando mi sono vestita?» domando.
«Non hai visto tutto» dice abbassando lo specchietto retrovisore verso me.
«Wow» dico alla vista del mio riflesso.
«Quando mi sono truccata, vestita e pettinata?» chiedo confusa, dato il fatto che non ricordo di aver fatto ciò.
«Mi sembra ovvio, ti ho preparata io.»
«Ah si ovvio, certo.»
«Sei bravo comunque!» ammetto.
«Già, mia madre e mia zia lavoravono in un centro benessere ed io ogni tanto dovevo aiutare, poi avevo bisogno di guadagnarmi qualcosina.» confessa.
«Dai, ora andiamo!» dice mostrandomi la sua mano, la afferro, e, guidandomi, mi porta verso la spiaggia.
Per una mia gioia, c'è una passerella, altrimenti mi sarei suicidata con quei tacchi.
Arriviamo in un capanno, c'è tanta gente, tutti eleganti e sorridenti.
Passa un cameriere con un vassoio con del champagne. Jack ne prende due e me lo mostra. Lo ringrazio e prendo il mio bicchiere.
«Alla salute» brindiamo.
Ci accomodiamo in quel che dev'essere il bar.
«Ok, sappi che ho voglia di ubriacarmi.» confesso.
«Bene, siamo in due.»
«Cri, due giri del solito.» ordina al cameriere. Devo ammettere che è un bel ragazzo, ha i capelli neri, lisci ed abbastanza lunghi. Ha gli occhi azzurri. È di carnagione chiara, è muscoloso ed avrà più o meno l'età di Jack.
«Certo. Chi è la luce che hai portato quest'oggi?» domanda il cameriere rivolgendosi a me.
«Piacere, Sharon.» dico sorridente, mostrandogli la mano.
«Onorato Cristian.» dice baciandomi la mano.
Sorrido.
Cristian inizia a preparare i nostri drink e nel frattempo non smette di guardarmi, con il sorriso indelebile.
Imbarazzata, guardo Jack, pare nervoso. Sta guardando ogni movimento di Cristian.
Poso una mano sopra il suo ginocchio, mi guarda e sorride.

Un sentimento proibito 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora