4

20 1 0
                                    

Sono ubriaca. Jack è uscito perché lo avevano chiamato, sua sorella non stava bene ed, essendo incinta e sola, doveva andare da lei. Per fortuna non era ancora ubriaco ma, dato il fatto che ha bevuto, spero che non becca la polizia. Prima di andare mi ha detto che ha prenotato una camera nell'hotel qui vicino: "Stanza 304, ecco le chiavi" mi disse, se non ricordo male.
Dopo che è andato via ho ballato per un po', mi sono presa un ultimo drink ed ora sto andando in camera dell'hotel. Ancora non è arrivato e non so se verrà da me per la notte, immagino dovrà stare con la sorella. Jack mi ha detto che quella povera ragazza è stata violentata sessualmente ed è rimasta incinta. Ha 23 anni, ha solo Jack. I loro genitori sono morti mentre facevano benzina, erano vicini al serbatoio ed un cretino, tra l'altro morto anche lui, ha fatto cadere a terra un fiammifero perché si stava bruciando le mani nell'accenderlo. Anche lui era vicino al serbatoio e si sono alzate le fiamme...
Per fortuna almeno Jack e la sorella non erano in macchina. Ma comunque è spiacevole. Erano giovanissimi ed erano a casa con la baby-sitter. Giocavano felici e spensierati ed a loro insaputa sono rimasti soli.
Jack quando lo raccontò cercò di trattenere le lacrime, ma soffriva, non mi piaceva vederlo in questo stato. Perciò poi abbiamo cambiato argomento.

Sono arrivata alla stanza 304, apro la porta ed accendo la luce. È una stanza matrimoniale abbastanza grande, tutto sul bianco. È una stanza molto carina.
Decido di buttarmi sul letto, sono stanchissima. Guardo verso la finestra e noto delle valigie. Saranno di Jacob, penso sorridendo.
Mi tolgo il vestito e rimango in intimo. Mi metto sotto le lenzuola e chiudo gli occhi.
Mi sveglio per via del fracasso che c'è nel corridoio.
Qualcuno apre la porta della mia stanza, per via degli occhi appena aperti e del buio, non riesco a riconoscerne il volto. Non sembra Jacob.
Mi copro con il lenzuolo e cerco di mettere a fuoco la vista.
L'uomo, nel frattempo, non si è ancora accorto di me.
Riconosco dei capelli neri.
«Scusa, hai bisogno?» dico incrociando le braccia ed incurvando un sopracciglio. Il tipo si gira, accende la luce. Mi guarda a bocca aperta.
«E cosa ci fai te nella mia stanza?» chiede.
«Scusa? Questa è la mia stanza.» dico alzando un po'la voce.
«No, non è così.» dice avvicinandosi.
«Stai lì dove sei che sono in intimo!» dico facendo segno di allontanarsi. In pratica sto urlando.
Riconosco solo ora che è l'amico-barista di Jacob, Cristian.
«Bhe sei fortunata che Jack è un mio caro amico e sembra che tenga a te, sennò a quest'ora ero nudo e vicino a te da un pezzo.» dice avvicinandosi e tenta di accarezzarmi la guancia, ma io lo evito, guardandolo male.
«Ora esci, mi vesto e andiamo in reseption, questa storia non mi piace affatto.» affermo, guardandolo in cagnesco e facendo delle pause ad ogni parola che dico.
«Oppure...»
«Oppure ti prendo a calci in culo fino a quando non esce sangue!» esclamo interrompendolo, mi sta facendo salire i nervi.
«Ok, muoviti sennò se entro e sei ancora così giuro che ti riempio io il culo a modo mio!» dice spegnendo la luce e sparendo nel corridoio.
Che faccia tosta!
Passano forse due minuti e sento bussare, non faccio in tempo a rispondere che la porta si apre, è Cristian.
«Ti aspetto lì, sbrigati.» e richiude la porta, senza aggiungere altro o darmi tempo di aprire bocca per rispondere.
Per fortuna prima di uscire aveva spento la luce, altrimenti mi vedeva in intimo, dato il fatto che mi ero appena alzata dal letto senza coprirmi.
Mi rivesto in modo non curato e vado in reseption, dove è lì che dovrebbe aspettarmi.
Non vedo nessuno.
Mi dirigo verso le poltroncine vicino al bar dell'hotel e trovo Cristian addormentato, ha assunto una postura disordinata ma beata, è quasi tenero.
Ho una strana sensazione e un'improvvisa voglia di donargli un bacio tra la bocca e la guancia.
Ma che vado a pensare...
Ahhh, l'alcool...

Mi siedo vicino a lui, non voglio svegliarlo.
Passano i secondi, i minuti... Mi sto addormentando..

Apro pigrosamente gli occhi, sento un calore piacevole attorno al corpo. Sento delle braccia che mi stringono dolcemente attorno a quello che dovrebbe essere un uomo, dato il braccio muscoloso. Ha la pelle morbida morbida, è una sensazione troppo piacevole.
Mi volto e, cercando di prenderlo di sorpresa, gli dono un bacio sulle labbra, le ha più soffici del solito e bacia meglio del solito.
Solo ora penso che io ero seduta vicino a Cristian, non a Jacob! O cazzo!!

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: May 17, 2017 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Un sentimento proibito 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora